La Settima Arte
Latin lover
Un film sulle donne e su un certo mito di maschio italiano
mercoledì 25 marzo 2015
15.56
Questo bel film di Cristina Comencini narra di Saverio Crispo, un attore italiano inventato (in cui possiamo riconoscere un po' di Marcello Mastroianni, molto di Vittorio Gasmann e qualcosa di Gian Maria Volontè ma anche di Ugo Tognazzi) che con la sua vita avventurosa ha attraversato tutti i generi del cinema italiano ed anche straniero (europeo ed americano). Questo Saverio Crispo, che ha il volto di Francesco Scianna, è morto da dieci anni e noi lo vediamo solo attraverso gli spezzoni dei suoi film (tutti inventati dalla Comencini ma che ricordano ognuno un film italiano famoso) ovvero dalle sue fotografie sparse nella sua casa di campagna in un paesino della Puglia salentina dove si reincontrano tutte le donne della sua vita, mogli e figlie, che egli ha seminato per il mondo essendo appunto il tipico LATIN LOVER italiano, che si sono riunite per alcune celebrazioni ufficiali che si devono svolgere nel decimo anniversario della sua morte. Ovviamente questa è l'occasione per ricordare ciascuna secondo i suoi ricordi il compagno o il padre e l'influenza che egli ha avuto sulla vita di ciascuna. Ne succedono veramente delle belle ed i colpi di scena si susseguono, evidenziando anche un Saverio Crispo molto diverso dalla iconografia ufficiale. Ovviamente gli imnterpreti sono molti importanti in questo film. Voglio segnalarvi tra gli altri una grandissima Virna Lisi, nell'ultima interpretazione della sua vita, un gruppo di attori spagnoli molto bravi tra cui spicca Marisa Paredes, una delle interpreti preferite di Almodovar, Valeria Bruni Tedeschi ed il sempre ottimo Neri Marcorè. In conclusione un film su un mondo cinematografico che nel frattempo è molto cambiato, molto divertente ma anche con note di melanconia e nostalgia.
Nunzio d'Aloja
Nunzio d'Aloja