Vita di città
Villa Bilanzuoli, la Asl a rinforzo della Rsa. «Carenza di dispositivi di protezione»
Sono 24 i pazienti positivi attualmente ospitati. La Asl procura mascherine, guanti e calzari
Minervino - martedì 14 aprile 2020
19.48 Comunicato Stampa
Interventi tempestivi e mirati a contenere il contagio da Covid-19: la Asl Bt tramite il Dipartimento di Prevenzione, diretto dal dottor Riccardo Matera, e i direttori dei distretti socio-sanitari è intervenuta nella organizzazione delle Rsa che già nei giorni scorsi hanno fatto registrare numeri elevati di pazienti e dipendenti positivi al Coronavirus.
A Minervino, presso l' RSSA Opere Pie Riunite Bilanzuoli-Corsi Falconi-Ciani che al momento ospita 24 pazienti positivi Covid-19, è stato dato già dal 9 aprile un immediato supporto specialistico infettivologico da parte del dottor Sergio Carbonara, direttore della Unità Operativa di Malattie Infettive dell'Ospedale di Bisceglie. Il coordinamento delle attività, affidato dalla dottoressa Roberta Martino, ha consentito di ottenere un monitoraggio costante e continuo delle condizioni cliniche dei pazienti con contestuale validazione della adeguata terapia farmacologica.
Nella struttura in seguito anche ad altri successivi sopralluoghi effettuati da personale Asl è stata registrata una carenza di dispositivi di protezione e per questo la stessa Asl ha messo a disposizione 100 mascherine FFP3, n. 200 mascherine chirurgiche, n. 100 visiere tipo scudo, n. 200 calzari plastificati impermeabili e n. 760 guanti in nitrile.
I pazienti negativi al 9 aprile sono stati accolti a Canosa dalla unità operativa di Riabilitazione Cardiologica diretta da Giuseppe Diaferia: di questi 6 oggi sono risultati positivi.
A Canosa, presso l'Rssa San Giuseppe sono al momento presenti 43 pazienti positivi: il Dipartimento di Prevenzione è intervenuto per sostenere una organizzazione dei luoghi che consentisse una netta separazione dei percorsi e tutte le misure per contenere il contagio.
Il monitoraggio della situazione è continuo: data la carenza di dispositivi di sicurezza sono state fornite n.50 mascherine FFP3 e n.20 visiere.
Considerata l' impossibilità da parte della RSSA San Giuseppe di Canosa di Puglia di reclutare nell'immediato personale infermieristico, è stato redatto un protocollo d'intesa tra ASL BT, OPI BAT e RSSA San Giuseppe per fornire disponibilità di personale infermieristico dipendente della ASL BT, reclutato dall'OPI BAT, a prestare turni di servizio presso la Residenza Sanitaria Assistenziale.
La Asl Bt ha effettuato sopralluoghi anche nelle giornate di ieri 13 aprile e oggi ha predisposto una procedura per l'invio rapido, in accordo con i medici di medicina generale, dei farmaci necessari per la cura dei pazienti Covid.
"I nostri interventi sono stati immediati e contestuali – dice Alessandro Delle Donne, Direttore Generale Asl Bt – stiamo agendo in maniera costante e sinergica per contenere i contagi, mettere in sicurezza i pazienti e consentire agli operatori di lavorare nel rispetto di quanto previsto dalle disposizioni ministeriali, regionali e aziendali".
La Asl Bt ha lavorato anche al fianco della direzione sanitaria dell'Opera Don Uva di Bisceglie dove la organizzazione dei luoghi è stata definita in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione: al momento i pazienti positivi sono posizionati in un'ala della struttura isolata e non comunicante con le altre strutture.
A Minervino, presso l' RSSA Opere Pie Riunite Bilanzuoli-Corsi Falconi-Ciani che al momento ospita 24 pazienti positivi Covid-19, è stato dato già dal 9 aprile un immediato supporto specialistico infettivologico da parte del dottor Sergio Carbonara, direttore della Unità Operativa di Malattie Infettive dell'Ospedale di Bisceglie. Il coordinamento delle attività, affidato dalla dottoressa Roberta Martino, ha consentito di ottenere un monitoraggio costante e continuo delle condizioni cliniche dei pazienti con contestuale validazione della adeguata terapia farmacologica.
Nella struttura in seguito anche ad altri successivi sopralluoghi effettuati da personale Asl è stata registrata una carenza di dispositivi di protezione e per questo la stessa Asl ha messo a disposizione 100 mascherine FFP3, n. 200 mascherine chirurgiche, n. 100 visiere tipo scudo, n. 200 calzari plastificati impermeabili e n. 760 guanti in nitrile.
I pazienti negativi al 9 aprile sono stati accolti a Canosa dalla unità operativa di Riabilitazione Cardiologica diretta da Giuseppe Diaferia: di questi 6 oggi sono risultati positivi.
A Canosa, presso l'Rssa San Giuseppe sono al momento presenti 43 pazienti positivi: il Dipartimento di Prevenzione è intervenuto per sostenere una organizzazione dei luoghi che consentisse una netta separazione dei percorsi e tutte le misure per contenere il contagio.
Il monitoraggio della situazione è continuo: data la carenza di dispositivi di sicurezza sono state fornite n.50 mascherine FFP3 e n.20 visiere.
Considerata l' impossibilità da parte della RSSA San Giuseppe di Canosa di Puglia di reclutare nell'immediato personale infermieristico, è stato redatto un protocollo d'intesa tra ASL BT, OPI BAT e RSSA San Giuseppe per fornire disponibilità di personale infermieristico dipendente della ASL BT, reclutato dall'OPI BAT, a prestare turni di servizio presso la Residenza Sanitaria Assistenziale.
La Asl Bt ha effettuato sopralluoghi anche nelle giornate di ieri 13 aprile e oggi ha predisposto una procedura per l'invio rapido, in accordo con i medici di medicina generale, dei farmaci necessari per la cura dei pazienti Covid.
"I nostri interventi sono stati immediati e contestuali – dice Alessandro Delle Donne, Direttore Generale Asl Bt – stiamo agendo in maniera costante e sinergica per contenere i contagi, mettere in sicurezza i pazienti e consentire agli operatori di lavorare nel rispetto di quanto previsto dalle disposizioni ministeriali, regionali e aziendali".
La Asl Bt ha lavorato anche al fianco della direzione sanitaria dell'Opera Don Uva di Bisceglie dove la organizzazione dei luoghi è stata definita in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione: al momento i pazienti positivi sono posizionati in un'ala della struttura isolata e non comunicante con le altre strutture.