Territorio
Solo il 22% dei pugliesi fa la raccolta differenziata
I costi sono più alti al sud, la Campania è la più meritevole al sud
Puglia - sabato 4 aprile 2015
13.21
La strada per la raccolta differenziata, almeno al sud, è ancora molto lunga. Dati ancora ben lontani dall'essere ottimali quelli del Mezzogiorno, soprattutto della Puglia: solo il 22% rispetto a una media nazionale del 44%.
Questo il tasso che emerge dalla ricerca "Obiettivi di riciclaggio 2020: la raccolta differenziata di carta e cartone in quattro regioni nel Sud Italia", ovvero Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, realizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Comieco – Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica.
Ogni abitante del tacco d'Italia, secondo lo studio, raccoglie infatti 29kg di carta e cartone contro una media nazionale di 48,4 kg per abitante; smaltito in discarica il 67% dei rifiuti urbani a fronte di una media italiana del 37%; tasso di insolvenza della bolletta dei rifiuti del 56%.
Se la Puglia è indietro alla Campania, che nel 2013, ha superato la media nazionale, con il 44% di raccolta differenziata, la Sicilia rimane la più arretrata con solo il 13,4% e la Calabria arriva appena al 14,7%. Non siamo agli ultimi posti, insomma, ma potremmo fare di meglio.
"I costi di gestione dei rifiuti urbani nelle 4 regioni del Sud prese in considerazione – ha dichiarato il Presidente della Fondazione e per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi – sono più alti di quelli delle Regioni del Nord perché in tre Regioni si fa ancora poca raccolta differenziata e dove si sta facendo, come in Campania, perché mancano impianti di trattamento vicini. Il costo alto è poi aggravato da tassi di elusione delle bollette dei rifiuti ancora alti e quindi da una inadeguata copertura dei costi di gestione dei rifiuti urbani".
Questo il tasso che emerge dalla ricerca "Obiettivi di riciclaggio 2020: la raccolta differenziata di carta e cartone in quattro regioni nel Sud Italia", ovvero Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, realizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Comieco – Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica.
Ogni abitante del tacco d'Italia, secondo lo studio, raccoglie infatti 29kg di carta e cartone contro una media nazionale di 48,4 kg per abitante; smaltito in discarica il 67% dei rifiuti urbani a fronte di una media italiana del 37%; tasso di insolvenza della bolletta dei rifiuti del 56%.
Se la Puglia è indietro alla Campania, che nel 2013, ha superato la media nazionale, con il 44% di raccolta differenziata, la Sicilia rimane la più arretrata con solo il 13,4% e la Calabria arriva appena al 14,7%. Non siamo agli ultimi posti, insomma, ma potremmo fare di meglio.
"I costi di gestione dei rifiuti urbani nelle 4 regioni del Sud prese in considerazione – ha dichiarato il Presidente della Fondazione e per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi – sono più alti di quelli delle Regioni del Nord perché in tre Regioni si fa ancora poca raccolta differenziata e dove si sta facendo, come in Campania, perché mancano impianti di trattamento vicini. Il costo alto è poi aggravato da tassi di elusione delle bollette dei rifiuti ancora alti e quindi da una inadeguata copertura dei costi di gestione dei rifiuti urbani".