Vita di città
Sicurezza sul lavoro, D’Alberto: «Si allarghi il ventaglio d’azione»
Il segretario generale della Cgil Bat commenta i dati diffusi dalla Prefettura
Minervino - venerdì 7 febbraio 2020
Comunicato Stampa
Il segretario generale della Cgil Bat Biagio D'Alberto commenta i dati diffusi dalla Prefettura in merito alla task force per la sicurezza che ha portato all'ispezione dei due cantieri su MInervino.
«I dati presentati dalla Prefettura di Barletta Andria Trani, seppure si riferiscano a un periodo limitato di ispezioni e dunque non determinanti ai fini statistici, ci lasciano ben sperare rispetto all'approccio che le istituzioni si stanno dando in merito alla materia che a noi della Cgil sta, come è noto, particolarmente a cuore. La cosa positiva crediamo che sia quella che task force intende andare avanti e proseguire in tali attività ispettive, ci conforta e apprezziamo il fatto che non sia una questione legata a un fatto occasionale sulla spinta della tragedia.
Così, con questa attività costante, riusciamo a conoscere meglio il quadro d'insieme del territorio ma soprattutto, partendo da questa lettura che riguarda la sicurezza possiamo giocare una partita più articolata che si potrà estendere anche altre criticità: c'è tutto il pezzo che attiene all'applicazione contrattuale, al nero, al sommerso, ai falsi part time o part time involontari, alle partite iva e all'intero spaccato delle evasioni previdenziali. Tutto ciò che rappresenta in sostanza il rispetto delle regole nell'ambito del lavoro subordinato». Il segretario generale della Cgil Bat, Biagio D'Alberto, commenta così il lavoro e i risultati della task force per la sicurezza e salubrità dei luoghi di lavoro attivata in Prefettura.
«Il tavolo è nato il 23 dicembre scorso per dare subito una risposta alle morti bianchi che a breve distanza si erano succedute a Andria e Trani ma l'idea ora è quella di allargare il ventaglio d'azione alle misure di natura contrattuale, andando anche oltre il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. Un approccio che apprezziamo così come apprezziamo il supporto della Prefettura che coglie l'emergenza del momento e la traduce in una iniziativa concreta, come è appunta l'attivazione della task force», conclude D'Alberto.
«I dati presentati dalla Prefettura di Barletta Andria Trani, seppure si riferiscano a un periodo limitato di ispezioni e dunque non determinanti ai fini statistici, ci lasciano ben sperare rispetto all'approccio che le istituzioni si stanno dando in merito alla materia che a noi della Cgil sta, come è noto, particolarmente a cuore. La cosa positiva crediamo che sia quella che task force intende andare avanti e proseguire in tali attività ispettive, ci conforta e apprezziamo il fatto che non sia una questione legata a un fatto occasionale sulla spinta della tragedia.
Così, con questa attività costante, riusciamo a conoscere meglio il quadro d'insieme del territorio ma soprattutto, partendo da questa lettura che riguarda la sicurezza possiamo giocare una partita più articolata che si potrà estendere anche altre criticità: c'è tutto il pezzo che attiene all'applicazione contrattuale, al nero, al sommerso, ai falsi part time o part time involontari, alle partite iva e all'intero spaccato delle evasioni previdenziali. Tutto ciò che rappresenta in sostanza il rispetto delle regole nell'ambito del lavoro subordinato». Il segretario generale della Cgil Bat, Biagio D'Alberto, commenta così il lavoro e i risultati della task force per la sicurezza e salubrità dei luoghi di lavoro attivata in Prefettura.
«Il tavolo è nato il 23 dicembre scorso per dare subito una risposta alle morti bianchi che a breve distanza si erano succedute a Andria e Trani ma l'idea ora è quella di allargare il ventaglio d'azione alle misure di natura contrattuale, andando anche oltre il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. Un approccio che apprezziamo così come apprezziamo il supporto della Prefettura che coglie l'emergenza del momento e la traduce in una iniziativa concreta, come è appunta l'attivazione della task force», conclude D'Alberto.