Attualità
Sì al Biogas, stop al fotovoltaico: nuove prospettive del Decreto Milleproroghe
Sostegni per nuovi piccoli impianti per incentivare la produzione di energia rinnovabile
Minervino - domenica 20 febbraio 2022
Comunicato Stampa
Via libera per il 2022 agli incentivi per nuovi impianti biogas di piccola taglia fino a 300 Kw per potenziare la produzione di energia rinnovabile in un momento di grande criticità, contro le speculazioni sui prezzi ma anche per cogliere le opportunità che vengono dall'agricoltura per le fonti rinnovabili. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in riferimento all'emendamento nell'ambito del decreto Milleproroghe, su cui il Governo ha posto la questione di fiducia, con la proroga dei sostegni richiesta e fortemente sostenuta dalla Coldiretti. Si combatte così il deficit energetico del Paese ma si sostiene anche il percorso di transizione ecologica in una ottica di economia circolare che consente di trasformare gli scarti in energia così importante per il Paese.
L'alimentazione di questi impianti è garantita per almeno l'80% da reflui e materie derivanti prevalentemente dalle aziende agricole e di allevamento con un impatto positivo anche sull'ambiente. Con lo sviluppo del biometano agricolo Made in Italy "dalla stalla alla strada" è possibile immettere nella rete 6,5 miliardi di metri cubi di gas "verde" da qui al 2030 e arrivare a rappresentare il 10% del fabbisogno della rete del gas nazionale, riducendo la dipendenza del Paese dall'estero e fermando i rincari che stanno mettendo in ginocchio le imprese.
Ma un aiuto importante potrebbe venire anche dal fotovoltaico pulito ed ecosostenibile per il quale – ricorda Coldiretti - sono tra l'altro previsti 1,5 miliardi di euro di fondi nell'ambio del Pnrr. Il 75% degli impianti fotovoltaici in Puglia è a terra, contro una media nazionale del 42%, con effetti negativi sul consumo di suolo, con la percentuale di terreni coperti artificialmente dai pannelli pari al 2,5% rispetto a una media nazionale che non raggiunge l'1%, ricorda Coldiretti Puglia, sulla base dei dati elaborati dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Sono state raccolte in Puglia già quasi 12mila firme con la petizione lanciata dai giovani imprenditori di Coldiretti contro i pannelli solari mangia suolo per combattere il rischio idrogeologico di fronte ai cambiamenti climatici e spingere invece il fotovoltaico pulito ed ecosostenibile sui tetti di stalle, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole. Ipotizzando che sul 10% dei tetti sia già installato un impianto, il semplice utilizzo degli edifici disponibili, secondo le elaborazioni del Centro Studi Divulga, potrebbe generare una potenza fotovoltaica compresa fra 59 e 77 GW un quantitativo sufficiente a coprire l'aumento di energia rinnovabile previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) al 2030.
Preoccupati per l'emergenza climatica, i giovani agricoltori – spiega Coldiretti Puglia – intendono cogliere ogni opportunità offerta dalle tecnologie innovative, avendo come obiettivo la piena attuazione dell'accordo di Parigi sul clima e l'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. "Il consumo di suolo agricolo destinato al fotovoltaico a terra minaccia il futuro alle nuove generazioni di agricoltori.
Come giovani agricoltori, sosteniamo e promuoviamo ogni giorno l'innovazione tecnologica sostenibile, ma destinando i suoli agricoli al fotovoltaico non ci saranno più terreni da coltivare ed accelereremo la perdita di biodiversità unica della nostra regione" spiega la leader di Coldiretti Giovani Impresa Puglia Benedetta Liberace nel sottolineare che "il suolo vocato all'agricoltura appartiene agli agricoltori e la di multifunzionalità energetica va sviluppata come attività integrata alla coltivazione e all'allevamento, sino a un massimo del 5% della superficie dell'azienda, da realizzare direttamente dagli agricoltori e in aree marginali".
I giovani agricoltori della Coldiretti propongono che la Regione Puglia e gli enti locali identifichino nelle aree da bonificare, nei terreni abbandonati, nelle zone industriali obsolete e nei tetti delle strutture produttive anche agricole, il luogo idoneo all'installazione del fotovoltaico per la corretta produzione di energia da fonti rinnovabili. "La Puglia – conclude Benedetta Liberace – possiede terreni non destinati all'agricoltura che potrebbero essere messi a valore con il fotovoltaico, ci domandiamo perché utilizzare terreni fertili che già producono valore economico, sociale ed ambientale togliendo traiettorie di futuro alle nuove generazioni di agricoltori".
Con i rincari di elettricità e gas, la promozione di rete energetiche alternative rappresenterebbe un contributo determinante alla transizione green ma anche per contrastare l'aumento dei costi per famiglie e imprese. In questo senso l'agricoltura gioca un ruolo strategico. Partendo, ad esempio, dall'utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti – conclude la Coldiretti Puglia – è possibile arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare le flotte del trasporto pubblico come autobus, camion e navi oltre alle stesse auto dei cittadini.
L'alimentazione di questi impianti è garantita per almeno l'80% da reflui e materie derivanti prevalentemente dalle aziende agricole e di allevamento con un impatto positivo anche sull'ambiente. Con lo sviluppo del biometano agricolo Made in Italy "dalla stalla alla strada" è possibile immettere nella rete 6,5 miliardi di metri cubi di gas "verde" da qui al 2030 e arrivare a rappresentare il 10% del fabbisogno della rete del gas nazionale, riducendo la dipendenza del Paese dall'estero e fermando i rincari che stanno mettendo in ginocchio le imprese.
Ma un aiuto importante potrebbe venire anche dal fotovoltaico pulito ed ecosostenibile per il quale – ricorda Coldiretti - sono tra l'altro previsti 1,5 miliardi di euro di fondi nell'ambio del Pnrr. Il 75% degli impianti fotovoltaici in Puglia è a terra, contro una media nazionale del 42%, con effetti negativi sul consumo di suolo, con la percentuale di terreni coperti artificialmente dai pannelli pari al 2,5% rispetto a una media nazionale che non raggiunge l'1%, ricorda Coldiretti Puglia, sulla base dei dati elaborati dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Sono state raccolte in Puglia già quasi 12mila firme con la petizione lanciata dai giovani imprenditori di Coldiretti contro i pannelli solari mangia suolo per combattere il rischio idrogeologico di fronte ai cambiamenti climatici e spingere invece il fotovoltaico pulito ed ecosostenibile sui tetti di stalle, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole. Ipotizzando che sul 10% dei tetti sia già installato un impianto, il semplice utilizzo degli edifici disponibili, secondo le elaborazioni del Centro Studi Divulga, potrebbe generare una potenza fotovoltaica compresa fra 59 e 77 GW un quantitativo sufficiente a coprire l'aumento di energia rinnovabile previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) al 2030.
Preoccupati per l'emergenza climatica, i giovani agricoltori – spiega Coldiretti Puglia – intendono cogliere ogni opportunità offerta dalle tecnologie innovative, avendo come obiettivo la piena attuazione dell'accordo di Parigi sul clima e l'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. "Il consumo di suolo agricolo destinato al fotovoltaico a terra minaccia il futuro alle nuove generazioni di agricoltori.
Come giovani agricoltori, sosteniamo e promuoviamo ogni giorno l'innovazione tecnologica sostenibile, ma destinando i suoli agricoli al fotovoltaico non ci saranno più terreni da coltivare ed accelereremo la perdita di biodiversità unica della nostra regione" spiega la leader di Coldiretti Giovani Impresa Puglia Benedetta Liberace nel sottolineare che "il suolo vocato all'agricoltura appartiene agli agricoltori e la di multifunzionalità energetica va sviluppata come attività integrata alla coltivazione e all'allevamento, sino a un massimo del 5% della superficie dell'azienda, da realizzare direttamente dagli agricoltori e in aree marginali".
I giovani agricoltori della Coldiretti propongono che la Regione Puglia e gli enti locali identifichino nelle aree da bonificare, nei terreni abbandonati, nelle zone industriali obsolete e nei tetti delle strutture produttive anche agricole, il luogo idoneo all'installazione del fotovoltaico per la corretta produzione di energia da fonti rinnovabili. "La Puglia – conclude Benedetta Liberace – possiede terreni non destinati all'agricoltura che potrebbero essere messi a valore con il fotovoltaico, ci domandiamo perché utilizzare terreni fertili che già producono valore economico, sociale ed ambientale togliendo traiettorie di futuro alle nuove generazioni di agricoltori".
Con i rincari di elettricità e gas, la promozione di rete energetiche alternative rappresenterebbe un contributo determinante alla transizione green ma anche per contrastare l'aumento dei costi per famiglie e imprese. In questo senso l'agricoltura gioca un ruolo strategico. Partendo, ad esempio, dall'utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti – conclude la Coldiretti Puglia – è possibile arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare le flotte del trasporto pubblico come autobus, camion e navi oltre alle stesse auto dei cittadini.