Enti locali
Riordino funzioni ex Province: arriva il via libera del Consiglio Regionale
Ai comuni sport, cultura, agricoltura e protezione civile. Alla Regione l'ambiente
Puglia - giovedì 12 maggio 2016
9.33
Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza il disegno di legge sulle "Disposizioni per il completamento del processo di riordino delle province previsto dalla legge regionale 30 ottobre 2015, n. 31 (Riforma del sistema di governo regionale e territoriale)". Il provvedimento è stato approvato con emendamenti con particolare riferimento al trasferimento delle funzioni dalle Province alla Regione, come ad esempio quelle relative al trasporto e all'assistenza specialistica per l'integrazione scolastica degli alunni disabili nelle scuole medie superiori, nonché all'assistenza specialistica per alunni audiolesi e videolesi nelle scuole di ogni ordine e grado.
Alla Regione vengono avocate anche le funzioni in materia di formazione professionale, che si vanno ad affiancare a quelle ambientali (vigilanza e controllo), quelle in materia di valorizzazioni di beni culturali, biblioteche, musei e pinacoteche. Tutte queste funzioni vengono esercitate dalla Regione in avvalimento, oltre che alle Province, alla Città Metropolitana di Bari. Di riflesso nell'organico regionale viene trasferito anche il personale che svolge tali funzioni e dichiarato soprannumerario.
Ai comuni, invece, passano le funzioni in materia di sport, politiche giovanili, attività culturali, agricoltura, attività produttive, protezione civile, difesa del suolo e delle coste e quelle residuali in materia di servizi sociali. I rapporti Regione - Citta Metropolitana di Bari trovano la sede istituzionale di confronto nella Conferenza, la cui composizione e modalità organizzativa sono demandate alla Giunta regionale. In tema di funzioni non fondamentali, alla Città Metropolitana vengono attribuite quelle in materia di attività produttive (industria, commercio, artigianato), sport e politiche giovanili, protezione civile e la gestione della pinacoteca "Giaquinto", della biblioteca "S. Teresa dei Maschi – De Gemmis", nonché del Pulo di Molfetta e della ex ICO (orchestra provinciale).
Le funzioni ambientali, invece, passano alla Regione, in attesa che il Governo nazionale decida il livello di competenza del settore, particolarmente sensibile. Gli immobili della Città Metropolitana di Bari e delle Province utilizzati come sedi per l'espletamento delle funzioni non fondamentali sono trasferiti in uso gratuito agli enti pubblici utilizzatori. La Giunta regionale entro il 30 giugno 2016 e successivamente con cadenza annuale e fino al completamento del percorso di riordino, trasmette al Consiglio regionale una relazione dettagliata sullo stato di attuazione della legge. Ritirato, infine, un articolo aggiuntivo, proposto da Fabiano Amati e Nino Marmo, che prevedeva un parere favorevole della Regione, senza la necessità di ulteriore deliberazione, ai comuni che entro il 31 ottobre 2016 intendessero aderire alla Città Metropolitana di Bari in presenza del requisito della contiguità territoriale. Dopo un acceso dibattito, i proponenti hanno accolto l'invito del Presidente del Consiglio Regionale Mario Loizzo per un approfondimento in commissione.
Alla Regione vengono avocate anche le funzioni in materia di formazione professionale, che si vanno ad affiancare a quelle ambientali (vigilanza e controllo), quelle in materia di valorizzazioni di beni culturali, biblioteche, musei e pinacoteche. Tutte queste funzioni vengono esercitate dalla Regione in avvalimento, oltre che alle Province, alla Città Metropolitana di Bari. Di riflesso nell'organico regionale viene trasferito anche il personale che svolge tali funzioni e dichiarato soprannumerario.
Ai comuni, invece, passano le funzioni in materia di sport, politiche giovanili, attività culturali, agricoltura, attività produttive, protezione civile, difesa del suolo e delle coste e quelle residuali in materia di servizi sociali. I rapporti Regione - Citta Metropolitana di Bari trovano la sede istituzionale di confronto nella Conferenza, la cui composizione e modalità organizzativa sono demandate alla Giunta regionale. In tema di funzioni non fondamentali, alla Città Metropolitana vengono attribuite quelle in materia di attività produttive (industria, commercio, artigianato), sport e politiche giovanili, protezione civile e la gestione della pinacoteca "Giaquinto", della biblioteca "S. Teresa dei Maschi – De Gemmis", nonché del Pulo di Molfetta e della ex ICO (orchestra provinciale).
Le funzioni ambientali, invece, passano alla Regione, in attesa che il Governo nazionale decida il livello di competenza del settore, particolarmente sensibile. Gli immobili della Città Metropolitana di Bari e delle Province utilizzati come sedi per l'espletamento delle funzioni non fondamentali sono trasferiti in uso gratuito agli enti pubblici utilizzatori. La Giunta regionale entro il 30 giugno 2016 e successivamente con cadenza annuale e fino al completamento del percorso di riordino, trasmette al Consiglio regionale una relazione dettagliata sullo stato di attuazione della legge. Ritirato, infine, un articolo aggiuntivo, proposto da Fabiano Amati e Nino Marmo, che prevedeva un parere favorevole della Regione, senza la necessità di ulteriore deliberazione, ai comuni che entro il 31 ottobre 2016 intendessero aderire alla Città Metropolitana di Bari in presenza del requisito della contiguità territoriale. Dopo un acceso dibattito, i proponenti hanno accolto l'invito del Presidente del Consiglio Regionale Mario Loizzo per un approfondimento in commissione.