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Recupero acque reflue a scopo irriguo, se ne discute in Regione

In quarta commissione permanente l'invito di galante ad ascoltare i dirigenti di enti idrici

Acque reflue trattate, recuperate e affinate come risorse irrigue alternative all'acqua potabile, in periodi di scarsità idrica. Sul punto il consigliere regionale Marco Galante ha chiesto di ascoltare i dirigenti degli enti idrici, in un'audizione audizione in quarta commissione permanente del Consiglio regionale convocata dal presidente Francesco Paolicelli.

Aqp ha comunicato di avere reso operativo l'impianto di acque affinate di Acquaviva delle Fonti, facendo salire a undici le strutture attive, per uso agricolo e per il riequilibrio ambientale (quello di Noci). Diciotto saranno attivati nei prossimi cinque anni ed altri 23 in prospettiva. Nel 2020 l'Acquedotto ha destinato al riuso poco più di 523mila metri cubi di risorsa a norma. C'è "tanto da fare, tanto da dare, tanto da ottenere".

L'Autorità Idrica Pugliese ha messo a disposizione un documento. La risorsa depurata complessiva si aggira intorno a 5milioni di metri cubi. Il 19% degli impianti risponde ai criteri rigorosi delle norme in vigore, il 25% sarà adeguato entro cinque anni e il restante 50% rientra tra gli obiettivi di prossima adozione. L'investimento complessivo ammonta a 35milioni di euro nel breve periodo, per un risparmio idrico potabile di 54 milioni di metri cubi.

Consorzio Ugento Li Foggi: attivo da anni un impianto a Gallipoli, sono in fase avanzata due condotte di collegamento dai depuratori alla rete di distribuzione consortile. Altri quattro sono in progettazione, per 15milioni di euro.

Anche l'Assessorato regionale ha predisposto un documento. Fondi Por 2014/2020 finanzieranno dodici interventi in previsione. Diciannove ulteriori, per 5milioni di euro del Patto per la Puglia, fanno salire l'impegno complessivo ad 80milioni di euro. I finanziamenti ci sono, i volumi vengono forniti, occorre incentivare la domanda da parte delle aziende agricole, perchè si manifesta qualche perplessità in maggiore o minore misura.

L'esigenza di allargare la platea degli utilizzatori è stata rilevata anche dal Consorzio di bonifica dell'Arneo, che conduce un intervento pilota a San Pancrazio Salentino, con lavori appena conclusi e molto interesse da parte degli operatori agricoli locali. Nardò e Manduria sono altri comprensori dove poter intervenire.

Il Consorzio di bonifica di Capitanata serve un'area complessiva di 146mila ettari e terzo della rete potrebbe essere integrato con acque della struttura di affinamento gestita. Dodici i siti potenzialmente utilizzabili, ma le acque depurate hanno il limite di dover essere usate in tempo reale, non si possono accumulare. Occorre insistere sulla domanda.

Il Consorzio di bonifica del Gargano ha in corso di realizzazione un impianto a San Giovanni Rotondo e la domanda prevista è buona. Ci sono progetti di integrazione a Carpino, Vico del Gargano e Vieste.

L'Arif punta sul riuso delle acque affinate come obiettivo da seguire. Intanto si affida a 250 pozzi risalenti all'emergenza degli anni '90 e serviti da reti idriche "volanti", che raggiungono circa 10mila aziende agricole, per 17-18milioni di metri cubi d'acqua all'anno.

Il Consorzio di bonifica di Stornara e Tara ha dato la disponibilità ad integrare l'acqua fornita nella parte occidentale del proprio territorio. In quella orientale ci sono problemi da superare in termini di personale, uffici e reti.

Nel corso della seduta, è stato incardinata la proposta di legge sul fuoco prescritto. Redatta e illustrata dal vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili, punta a ridurre i danni degli incendi boschivi, attraverso la tecnica delle fiamme controllate.
  • agricoltura
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