Territorio
Rapporto tumori BAT, il comune coi rischi relativi più alti è Minervino Murge
Presentato il lavoro di statistica della ASL BAT
Minervino - mercoledì 17 aprile 2019
19.04
È stata presentata martedì, a Trani, la la quarta edizione del rapporto tumori Asl Bt, lavoro redatto dall'unità operativa complessa di epidemiologia e statistica diretta dal dottor Vincenzo Coviello. Hanno partecipato alla mattinata anche i vertici dell'Azienda sanitaria locale, dal direttore generale Alessandro Delle Donne al direttore sanitario Vito Campanile.
I dati raccolti e analizzati si riferiscono a oltre 16.000 (20.800 compresi i cutanei) casi di tumore maligno diagnosticato nella popolazione della provincia Bat dal 2006 al 2014. Il Rapporto presenta un quadro completo di tutte le stime descrittive riguardanti 24 sedi di tumore a cui si aggiungono 3 schede dedicate all'rnsieme dei tumori divisi per genere e ai tumori infantili (0-14).
La disponibilità di dati di incidenza su un arco temporale di 9 anni e di osservazione degli esiti di salute di questi casi fino all'inizio del 2017 ha permesso nell'edizione 2019 di inserire informazioni relative all'andamento temporale della sopravvivenza dopo una diagnosi di tumore che si aggiunge a quelle relative all'incidenza (quanti scoprono la patologia) e alla mortalità.
La disponibilità di dati sui casi di tumore verificatisi nell'arco di 9 anni ha consentito anche di perfezionare la conoscenza sul numero di persone che vivono nella provincia Bat avendo avuto in precedenza una diagnosi di tumore. Si tratta della "prevalenza" e viene presentata nelle schede dedicate a tutti i tumori separando i casi per tipo di tumore e per tempo trascorso dalla diagnosi
(2, 5 e 9 anni). Il Rapporto presenta anche una stima della "prevalenza completa", cioè il numero totale dei casi viventi nella provincia Bat con una diagnosi di tumore senza alcuna restrizione rispetto al tempo trascorso dalla diagnosi, e del numero di pazienti lungo-sopravviventi dopo una diagnosi di tumore. Una parte cospicua di questi ultimi può esser considerata guarita dal tumore.
Sintesi dei risultati
Quasi un uomo su tre e quasi una donna su quattro nella provincia Bat rischiano di ammalarsi di tumore entro i 75 anni, mentre il rischio di morire per tumore entro 75 anni è circa 1 su 9 negli uomini e 1 su 14 nelle donne. Sia l'incidenza che la mortalità in entrambi i sessi sono più basse di quelle registrate nelle altre province italiane.
Non si osservano grandi variazioni geografiche all'interno della provincia sebbene il comune con i rischi relativi più alti in entrambi i sessi sia Minervino Murge.
Tra gli uomini nel biennio 2013-2014 sono stati diagnosticati 2101 casi di tumore e si sono verificati 957 decessi per neoplasia; tra le donne nello stesso arco temporale sono stati diagnosticati 1767 casi di tumore e si sono verificati 652 decessi. Rispetto al biennio precedente si registra un aumento del numero assoluto dei casi. Tuttavia si deve considerare che il dato assoluto non tiene conto dell'invecchiamento della popolazione. L'andamento dell'incidenza (quanti scoprono di avere un tumore) e della mortalità tenendo conto dell'invecchiamento della popolazione negli anni dal 2006 al 2014 mostrano un lieve ma costante decremento.
La prevalenza completa (numero di casi viventi con una precedente diagnosi di tumore) ci dice che circa 7200 uomini e 8300 donne hanno avuto una diagnosi di tumore ed erano vivi alla data indice del primo gennaio 2015: il dato indica che tra le donne sono frequenti i tumori con una buona prognosi e una lunga sopravvivenza. Nei maschi il tumore alla prostata è quello che fa registrare la percentuale più alta di casi viventi (19,8 per cento) mentre nelle donne è la mammella (36,2 per cento).
Tra gli uomini il tumore più frequente è quello della prostata, seguito da polmone, colon-retto, vescica e fegato. Per quanto riguarda la mortalità il tumore più frequente è quello del polmone, seguito da fegato, colon-retto, prostata e stomaco. Rispetto a Nord, Centro e Sud Italia e all'Italia, l'incidenza e la mortalità nella Bat per l'insieme di tutti i tumori maligni sono più basse. La sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è del 52 per cento: identica a quella del sud e più bassa di quella del centro-nord.
Tra le donne il tumore più frequente è quello della mammella, seguito da colon-retto, corpo dell'utero, tiroide e linfomi. Per quanto riguarda la mortalità il tumore più frequente è quello della mammella, seguito da colon-retto, fegato, ovaio e polmoni. Incidenza e mortalità sono in linea con quelle del sud e più basse di quelle registrate nelle altre aree italiane. La sopravvivenza netta a 5 anni è del 62 per cento, poco più bassa di quella del centro-nord (63 per cento) e più alta di quella del sud (60 per cento).
È stata rilevata un'incidenza più alta di quella del sud e del resto d'Italia per i tumori dell'ovaio, del corpo dell'utero e del collo dell'utero.
FEGATO Nella provincia Bat si segnalano un'incidenza e una mortalità più alta di quelle riscontrate in tutte le altre aree italiane anche se, per entrambi gli indicatori, si osserva una chiara riduzione nel tempo dei loro valori. La sopravvivenza è di poco più elevata di quella del resto d'Italia.
TESTICOLO L'incidenza è decisamente più elevata che nelle altre aree italiane ma il dato non è accompagnato da un eccesso di mortalità. Il dato induce sicuramente a mantenere una attenta sorveglianza nei prossimi anni.
LEUCEMIE Nel confronto con il sud e con l'Italia, l'incidenza (ma non la mortalità) è più alta in entrambi i sessi. Anche questo dato merita sicuramente una sorveglianza nel tempo.
Per la maggior parte degli altri tumori, e in particolare nelle donne per quelli fumo correlati, nella provincia Bat si osservano incidenza e mortalità più basse che nel resto d'Italia. Lo stesso vale per la maggior parte dei tumori gastrointestinali, per quelli della tiroide e del sistema nervoso centrale.
Segnali di attenzione vengono dalla sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi. Per tumori come la mammella femminile o il colon-retto in entrambi i sessi la sopravvivenza stimata nella Bat è allineata con quella del Sud, ma di 4 (nel caso della mammella) e 6 (ne caso del colon-retto) punti percentuali più bassa rispetto a quella del Centro-Nord
Per i tumori infantili si riporta il quadro completo dell'incidenza per i vari raggruppamenti e la sopravvivenza a 5 anni, 82 per cento, è in linea con l'atteso nazionale.
«Siamo molto soddisfatti del lavoro che presentiamo. Avere a disposizione i dati sui casi diagnostica in 9 anni e seguiti per i loro esiti di salute fino all'inizio del 2017 ci ha permesso analisi di dettaglio mai sviluppate prima. La valutazione dei trend di sopravvivenza sono uno strumento utile nelle mani di chi amministra, soprattutto in una fase così importante e delicata che sta vendendo la nascita e lo sviluppo delle rete oncologica regionale» ha spiegato Vincenzo Coviello, direttore epidemiologia e statistica Asl Bt.
«Il rapporto tumori rappresenta una fonte preziosa di dati che ci consente di leggere in maniera critica le attività in corso e di organizzare l'offerta di cura e assistenza in maniera mirata, puntando al miglioramento costante nell'interesse del cittadino» ha affermato Alessandro Delle Donne, direttore generale Asl Bt. «Il rapporto tumori è come sempre il risultato di un lungo e meticoloso lavoro di squadra che vede il coinvolgimento diretto non solo della unità operativa di epidemiologia e statistica, ma anche di numerosi altri attori della Asl Bt. Il mio sentito ringraziamento va ad ognuno di loro per il lavoro quotidiano, la dedizione costante e la passione profusa nelle attività di studio, cura e assistenza».
#informazioneècomunicazione
L'edizione 2019 del Rapporto Tumori della Asl Bt è accompagnata dalla campagna di comunicazione social #informazioneèprevenzione, una iniziativa di informazione e comunicazione che ha lo scopo di rendere quando più fruibili possibile i dati presentati nel Rapporto Tumori.
La campagna di comunicazione si compone di gif di 30 secondi, una per sede tumorale, e presenta i dati relativi a incidenza, andamento dell'incidenza, mortalità, andamento della mortalità e sopravvivenza: la scelta è ricaduta sui dati considerati più significati nella piena consapevolezza che una analisi di dettaglio necessita della lettura approfondita del Rapporto.
Ogni gif è accompagnata da un testo che riportale le informazioni più salienti e il rimando all'intero volume, fruibile sul sito internet della Asl Bt. La campagna sarà veicolata attraverso tutti i canali social della Asl Bt: facebook, twitter, instagram, LinkedIn e youtube proprio con lo scopo di raggiungere il più ampio pubblico di riferimento.
"Informare è un dovere e poter comprendere è un diritto delle istituzioni e dei cittadini – dice Micaela Abbinante, Responsabile comunicazione della Asl Bt e ideatrice della campagna social – la campagna di comunicazione sul Rapporto Tumori ha il preciso obiettivo di rendere noti i dati contenuti in un testo, alla sua quarta edizione, di non facile comprensione per i non addetti ai lavori, ma che è il risultato già nella versione integrale e cartacea di un lavoro che intende raggiungere il grande pubblico". "Sapere significa poter essere protagonista attivo del proprio stato di salute – continua la responsabile comunicazione – e quindi poter agire di conseguenza, dunque facendo prevenzione. La Asl intende con questa campagna, interamente sviluppata sui social, sfruttare le potenzialità di mezzi di comunicazione diffusi per condividere saperi, diffondere informazioni, creare occasioni di discussione e spunti di riflessione per i decisori, le istituzioni, i rappresentanti dei cittadini e i cittadini stessi".
I dati raccolti e analizzati si riferiscono a oltre 16.000 (20.800 compresi i cutanei) casi di tumore maligno diagnosticato nella popolazione della provincia Bat dal 2006 al 2014. Il Rapporto presenta un quadro completo di tutte le stime descrittive riguardanti 24 sedi di tumore a cui si aggiungono 3 schede dedicate all'rnsieme dei tumori divisi per genere e ai tumori infantili (0-14).
La disponibilità di dati di incidenza su un arco temporale di 9 anni e di osservazione degli esiti di salute di questi casi fino all'inizio del 2017 ha permesso nell'edizione 2019 di inserire informazioni relative all'andamento temporale della sopravvivenza dopo una diagnosi di tumore che si aggiunge a quelle relative all'incidenza (quanti scoprono la patologia) e alla mortalità.
La disponibilità di dati sui casi di tumore verificatisi nell'arco di 9 anni ha consentito anche di perfezionare la conoscenza sul numero di persone che vivono nella provincia Bat avendo avuto in precedenza una diagnosi di tumore. Si tratta della "prevalenza" e viene presentata nelle schede dedicate a tutti i tumori separando i casi per tipo di tumore e per tempo trascorso dalla diagnosi
(2, 5 e 9 anni). Il Rapporto presenta anche una stima della "prevalenza completa", cioè il numero totale dei casi viventi nella provincia Bat con una diagnosi di tumore senza alcuna restrizione rispetto al tempo trascorso dalla diagnosi, e del numero di pazienti lungo-sopravviventi dopo una diagnosi di tumore. Una parte cospicua di questi ultimi può esser considerata guarita dal tumore.
Sintesi dei risultati
Quasi un uomo su tre e quasi una donna su quattro nella provincia Bat rischiano di ammalarsi di tumore entro i 75 anni, mentre il rischio di morire per tumore entro 75 anni è circa 1 su 9 negli uomini e 1 su 14 nelle donne. Sia l'incidenza che la mortalità in entrambi i sessi sono più basse di quelle registrate nelle altre province italiane.
Non si osservano grandi variazioni geografiche all'interno della provincia sebbene il comune con i rischi relativi più alti in entrambi i sessi sia Minervino Murge.
Tra gli uomini nel biennio 2013-2014 sono stati diagnosticati 2101 casi di tumore e si sono verificati 957 decessi per neoplasia; tra le donne nello stesso arco temporale sono stati diagnosticati 1767 casi di tumore e si sono verificati 652 decessi. Rispetto al biennio precedente si registra un aumento del numero assoluto dei casi. Tuttavia si deve considerare che il dato assoluto non tiene conto dell'invecchiamento della popolazione. L'andamento dell'incidenza (quanti scoprono di avere un tumore) e della mortalità tenendo conto dell'invecchiamento della popolazione negli anni dal 2006 al 2014 mostrano un lieve ma costante decremento.
La prevalenza completa (numero di casi viventi con una precedente diagnosi di tumore) ci dice che circa 7200 uomini e 8300 donne hanno avuto una diagnosi di tumore ed erano vivi alla data indice del primo gennaio 2015: il dato indica che tra le donne sono frequenti i tumori con una buona prognosi e una lunga sopravvivenza. Nei maschi il tumore alla prostata è quello che fa registrare la percentuale più alta di casi viventi (19,8 per cento) mentre nelle donne è la mammella (36,2 per cento).
Tra gli uomini il tumore più frequente è quello della prostata, seguito da polmone, colon-retto, vescica e fegato. Per quanto riguarda la mortalità il tumore più frequente è quello del polmone, seguito da fegato, colon-retto, prostata e stomaco. Rispetto a Nord, Centro e Sud Italia e all'Italia, l'incidenza e la mortalità nella Bat per l'insieme di tutti i tumori maligni sono più basse. La sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è del 52 per cento: identica a quella del sud e più bassa di quella del centro-nord.
Tra le donne il tumore più frequente è quello della mammella, seguito da colon-retto, corpo dell'utero, tiroide e linfomi. Per quanto riguarda la mortalità il tumore più frequente è quello della mammella, seguito da colon-retto, fegato, ovaio e polmoni. Incidenza e mortalità sono in linea con quelle del sud e più basse di quelle registrate nelle altre aree italiane. La sopravvivenza netta a 5 anni è del 62 per cento, poco più bassa di quella del centro-nord (63 per cento) e più alta di quella del sud (60 per cento).
È stata rilevata un'incidenza più alta di quella del sud e del resto d'Italia per i tumori dell'ovaio, del corpo dell'utero e del collo dell'utero.
FEGATO Nella provincia Bat si segnalano un'incidenza e una mortalità più alta di quelle riscontrate in tutte le altre aree italiane anche se, per entrambi gli indicatori, si osserva una chiara riduzione nel tempo dei loro valori. La sopravvivenza è di poco più elevata di quella del resto d'Italia.
TESTICOLO L'incidenza è decisamente più elevata che nelle altre aree italiane ma il dato non è accompagnato da un eccesso di mortalità. Il dato induce sicuramente a mantenere una attenta sorveglianza nei prossimi anni.
LEUCEMIE Nel confronto con il sud e con l'Italia, l'incidenza (ma non la mortalità) è più alta in entrambi i sessi. Anche questo dato merita sicuramente una sorveglianza nel tempo.
Per la maggior parte degli altri tumori, e in particolare nelle donne per quelli fumo correlati, nella provincia Bat si osservano incidenza e mortalità più basse che nel resto d'Italia. Lo stesso vale per la maggior parte dei tumori gastrointestinali, per quelli della tiroide e del sistema nervoso centrale.
Segnali di attenzione vengono dalla sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi. Per tumori come la mammella femminile o il colon-retto in entrambi i sessi la sopravvivenza stimata nella Bat è allineata con quella del Sud, ma di 4 (nel caso della mammella) e 6 (ne caso del colon-retto) punti percentuali più bassa rispetto a quella del Centro-Nord
Per i tumori infantili si riporta il quadro completo dell'incidenza per i vari raggruppamenti e la sopravvivenza a 5 anni, 82 per cento, è in linea con l'atteso nazionale.
«Siamo molto soddisfatti del lavoro che presentiamo. Avere a disposizione i dati sui casi diagnostica in 9 anni e seguiti per i loro esiti di salute fino all'inizio del 2017 ci ha permesso analisi di dettaglio mai sviluppate prima. La valutazione dei trend di sopravvivenza sono uno strumento utile nelle mani di chi amministra, soprattutto in una fase così importante e delicata che sta vendendo la nascita e lo sviluppo delle rete oncologica regionale» ha spiegato Vincenzo Coviello, direttore epidemiologia e statistica Asl Bt.
«Il rapporto tumori rappresenta una fonte preziosa di dati che ci consente di leggere in maniera critica le attività in corso e di organizzare l'offerta di cura e assistenza in maniera mirata, puntando al miglioramento costante nell'interesse del cittadino» ha affermato Alessandro Delle Donne, direttore generale Asl Bt. «Il rapporto tumori è come sempre il risultato di un lungo e meticoloso lavoro di squadra che vede il coinvolgimento diretto non solo della unità operativa di epidemiologia e statistica, ma anche di numerosi altri attori della Asl Bt. Il mio sentito ringraziamento va ad ognuno di loro per il lavoro quotidiano, la dedizione costante e la passione profusa nelle attività di studio, cura e assistenza».
#informazioneècomunicazione
L'edizione 2019 del Rapporto Tumori della Asl Bt è accompagnata dalla campagna di comunicazione social #informazioneèprevenzione, una iniziativa di informazione e comunicazione che ha lo scopo di rendere quando più fruibili possibile i dati presentati nel Rapporto Tumori.
La campagna di comunicazione si compone di gif di 30 secondi, una per sede tumorale, e presenta i dati relativi a incidenza, andamento dell'incidenza, mortalità, andamento della mortalità e sopravvivenza: la scelta è ricaduta sui dati considerati più significati nella piena consapevolezza che una analisi di dettaglio necessita della lettura approfondita del Rapporto.
Ogni gif è accompagnata da un testo che riportale le informazioni più salienti e il rimando all'intero volume, fruibile sul sito internet della Asl Bt. La campagna sarà veicolata attraverso tutti i canali social della Asl Bt: facebook, twitter, instagram, LinkedIn e youtube proprio con lo scopo di raggiungere il più ampio pubblico di riferimento.
"Informare è un dovere e poter comprendere è un diritto delle istituzioni e dei cittadini – dice Micaela Abbinante, Responsabile comunicazione della Asl Bt e ideatrice della campagna social – la campagna di comunicazione sul Rapporto Tumori ha il preciso obiettivo di rendere noti i dati contenuti in un testo, alla sua quarta edizione, di non facile comprensione per i non addetti ai lavori, ma che è il risultato già nella versione integrale e cartacea di un lavoro che intende raggiungere il grande pubblico". "Sapere significa poter essere protagonista attivo del proprio stato di salute – continua la responsabile comunicazione – e quindi poter agire di conseguenza, dunque facendo prevenzione. La Asl intende con questa campagna, interamente sviluppata sui social, sfruttare le potenzialità di mezzi di comunicazione diffusi per condividere saperi, diffondere informazioni, creare occasioni di discussione e spunti di riflessione per i decisori, le istituzioni, i rappresentanti dei cittadini e i cittadini stessi".