Territorio
Progetto Life Alta Murgia
Il bilancio del primo anno di vita del progetto
Minervino - giovedì 12 marzo 2015
11.53
Ieri 11 Marzo si è svolto presso la sede del Parco Nazionale dell'Alta Murgia (Gravina in Puglia, Via Firenze 10) un convegno,che ha illustrato al pubblico e agli addetti ai lavori i risultati del primo anno di vita del Progetto "Life Alta Murgia" per l'eradicazione della specie vegetale alloctona invasiva Ailanthus Altissima, la specie invasiva più dannosa presente nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia.
Come si può leggere dal sito ufficiale del Parco, il Progetto, che vede la partecipazione dell'Ente Parco al fianco del Corpo Forestale dello Stato, del CNRIPA – istituto di scienze delle produzioni alimentari e dell'ARIF, ha l' obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità e rafforzare la sua conservazione, salvaguardare e migliorare lo stato di conservazione dei più importanti habitat naturali e delle specie selvatiche nel Parco, fornire una strategia chimica innovativa eco?compatibile per l'eradicazione di Ailanthus Altissima in grado di aumentare l'efficacia degli erbicidi riducendone al minimo l'uso, tutelare l'ambiente e la salute umana dai rischi dovuti all'esposizione a sostanze chimiche nei siti Natura2000.
Il Progetto mira a diffondere i risultati ottenuti e migliorare la conoscenza di base della popolazione locale e degli operatori del settore sulle problematiche della biodiversità, delle specie aliene invasive e sul potere invasivo dell'ailanto al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica e prevenire la nuova introduzione di tali specie, censire la presenza dell'ailanto nel Parco, formare gli agricoltori e proprietari terrieri sull'uso razionale di erbicidi nelle aree naturali.
Tra le attività preliminari (ad oggi concluse) vi sono il censimento e la mappatura dell'infestazione di tutte le piante di ailanto presenti nel Parco ottenuta grazie all'ausilio di un software appositamente progettato. Le azioni di conservazione (in corso di realizzazione) consistono nell'esecuzione degli interventi di eliminazione della specie invasiva e nello smaltimento del legno ottenuto e/o recupero per la produzione di calore.
Come si può leggere dal sito ufficiale del Parco, il Progetto, che vede la partecipazione dell'Ente Parco al fianco del Corpo Forestale dello Stato, del CNRIPA – istituto di scienze delle produzioni alimentari e dell'ARIF, ha l' obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità e rafforzare la sua conservazione, salvaguardare e migliorare lo stato di conservazione dei più importanti habitat naturali e delle specie selvatiche nel Parco, fornire una strategia chimica innovativa eco?compatibile per l'eradicazione di Ailanthus Altissima in grado di aumentare l'efficacia degli erbicidi riducendone al minimo l'uso, tutelare l'ambiente e la salute umana dai rischi dovuti all'esposizione a sostanze chimiche nei siti Natura2000.
Il Progetto mira a diffondere i risultati ottenuti e migliorare la conoscenza di base della popolazione locale e degli operatori del settore sulle problematiche della biodiversità, delle specie aliene invasive e sul potere invasivo dell'ailanto al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica e prevenire la nuova introduzione di tali specie, censire la presenza dell'ailanto nel Parco, formare gli agricoltori e proprietari terrieri sull'uso razionale di erbicidi nelle aree naturali.
Tra le attività preliminari (ad oggi concluse) vi sono il censimento e la mappatura dell'infestazione di tutte le piante di ailanto presenti nel Parco ottenuta grazie all'ausilio di un software appositamente progettato. Le azioni di conservazione (in corso di realizzazione) consistono nell'esecuzione degli interventi di eliminazione della specie invasiva e nello smaltimento del legno ottenuto e/o recupero per la produzione di calore.