Eventi e cultura
Passione Vivente 2015: Parola ai registi...
Ieri intanto ottima la prima rappresentazione
Minervino - domenica 29 marzo 2015
01.07
Ieri nel tardo pomeriggio è andata in scena a Minervino la prima rappresentazione dell'edizione 2015 della "Passione Vivente", la quale ha visto una grande affluenza di spettatori al seguito nonostante un leggero ma freddo vento che soffiava nella cittadina murgiana.
Oggi la redazione propone ai lettori l'intervista ai tre registi di questa edizione, Nella Angiulo, Antonio Baccaro e Saba Pantone.
Ecco il testo integrale dell'intervista:
La Passione Vivente per te che significato ha?
Nella: «La Passione Vivente per me é cercare di trasmettere il centro della mia fede, che é l' amore sconfinato e gratuito che il Signore ogni giorno mi dona attraverso tutto quello che faccio e le persone che incontro. Se tutti riuscissero a scoprire nella propria vita un granello di questo amore riuscirebbero a vivere più serenamente e a credere veramente che la parola speranza ha un senso».
Antonio: «Passione vivente per me è ricreare uno scenario, il più conosciuto al mondo, in cui ognuno di noi come attore, uomo e credente, rivive e fa rivivere uno dei momenti più assurdi e incomprensibili seppur commoventi e meditativi che la storia abbia mai conosciuto e raccontato».
Saba: «La passione vivente per me è un modo per condividere la cristianità attraverso la rievocazione del cammino di Gesù verso il Golgota. Un cammino fatto di fede, ma anche di riflessione personale. La figura di Gesù resta tra le più fervide e vive nel corso della storia».
Perchè hai accettato questo impegno e cosa ti ha spinto a farlo?
Nella: «Ho accettato questo impegno con lo stesso spirito di sacrificio e passione con cui collaboro sia in parrocchia che nel sociale. Tutto questo mi fa sentire viva,utile, perché finché si può bisogna dare una mano, non si può fare gli spettatori a vita».
Antonio: «Ho accettato questo impegno perché da bambino ho sempre seguito le rappresentazioni cittadine della passione vivente, e ne ero molto coinvolto emotivamente. Quando due anni fa Pippo mi riferì della volontà di proporre una edizione rappresentata dal nostro gruppo teatrale di concerto con il gruppo parrocchiale della cattedrale, ne fui entusiasta e appoggiai in toto la sua richiesta di farne parte».
Saba: «Già nelle passate edizioni ho collaborato in qualità di aiuto regista alla realizzazione della Passione Vivente, condividendo sin dall'inizio l'iniziativa proposta dal precedente regista Pippo. Quest'anno ,vista la sua assenza, ho accettato con grande entusiasmo questo passaggio di testimone per dare una continuità alle rappresentazioni degli anni precedenti e per dare un contributo teatrale (che ho potuto maturare nel corso degli anni con l'associazione "Teatro la Scesc'l")».
Qual'è stata la difficoltà più grande che hai trovato in quest'impegno e al contrario la cosa più semplice che hai riscontrato?
Nella:«All' inizio sembra come una montagna da scalare, le cose da fare e organizzare sono tante,ma l' entusiasmo e la collaborazione di chi partecipa ti da la forza di affrontare tutto con serenità . La cosa più semplice sta proprio nel riuscire a coinvolgere tanta "forza lavoro", ed è gratificante vedere quanto ci tengano all' evento e quanta precisione ci mettano in quello che fanno, é come partecipare ad un banchetto di nozze dove si vuole fare tutto al meglio in onore dell' Invitato più importante,che é il Signore Gesù, che guida il nostro lavoro».
Antonio:«La mia difficoltà più grande quest'anno è stata conciliare gli impegni personali e di lavoro, con il tempo che un evento del genere spinge ad occupare. Un grazie va a Saba e Nella che hanno accettato il mio apporto collaborativo. Il massimo impegno è stato profuso da loro. Cose semplici in un appuntamento come questo non credo possano esistere».
Saba: «Non si può negare che realizzare un lavoro con a capo 3 registi, oltre ad avere i suoi lati positivi, come confrontarsi mettendo insieme idee e peculiarità individuali, ha portato a volte ad avere idee differenti difficili da conciliare. Ma questo, ha fortificato e migliorato il lavoro di squadra. Al contrario, la cosa più semplice è stata quella di portare avanti un lavoro già avviato in quanto una base organizzativa esisteva grazie alle precedenti edizioni».
Qual'è il personaggio che senti più vicino a te in tutta la passione vivente? Perchè?
Nella: «Il personaggio che sento più vicino in tutta la Passione Vivente é difficile da indicare perché mi sono affezionata a tutti i personaggi poiché hanno tutti un legame importante con Gesù, e tutto ciò che conduce a Lui genera legame e affetto».
Antonio: «Il personaggio che vedo più vicino a me è Pilato, poichè egli riassume l'intera umanità, è colui che potrebbe cambiare le sorti di Cristo, ma si limita a lavarsene le mani personalmente, sente il timore di Dio, ma preferisce non deludere il suo popolo. Così siamo noi credenti, aneliamo a Cristo quando siamo nei guai, e poi parliamo di Pasqua riferendoci alle uscite fuori porta o all'arrivo dei parenti. Siamo vittime e carnefici del nostro "credo"».
Saba: «Sicuramente Maria, madre di Gesù. Resta il simbolo della maternità per eccellenza. Una figura senza tempo, sempre attuale per l'umanità che trasmette».
Tra gli attori chi vi ha sorpreso maggiormente?
Nella: «Ogni anno tutti gli attori sono una sorpresa, perché anche se molti volti sono già noti,ogni anno cambiano le emozioni che trasmettono, e già durante le prove ci si commuove perché vengono trasmesse emozioni vere. Ogni anno c' é sempre un genitore o ragazzo/a che timidamente si propone o viene scelto e il suo collaborare sorprende e commuove».
Antonio: «Ciò che in tutte le edizioni mi stupisce è la dedizione e l'umiltà di tutti i partecipanti, di coloro che sono entusiasti di partecipare anche senza recitare una parte, un monologo, felici di far parte delle folle, magari solo con gestualità. Mi sorprende l'impegno con cui le sarte, con pazienza certosina, realizzano abiti, assecondando le richieste e i capricci scenici di noi altri, o la cooperazione di chi s'impegna a realizzare scenografie per rendere più consono il passaggio dei figuranti, e permetterne una migliore ambientazione. solo grazie a tutti loro è possibile realizzare quello che si è visto e si vedrà».
Saba: «Non c'è stato un attore in particolare che mi ha sorpreso più degli altri, ma ogni singolo attore, che ha partecipato con impegno e "passione" mettendo talvolta da parte famiglia e lavoro ha certamente contribuito alla buona riuscita del lavoro. E a tutti loro va un grazie x aver sopportato lunghe ore di prove ».
Un motivo per guardare la passione vivente 2015?
Nella: «La Passione Vivente va vissuta oltre che guardata. Non é un riproporre noiosamente parole e fatti già ascoltati e visti, ma assistere alla rappresentazione è un rivivere nella propria vita quello che ha vissuto e subito Gesù e cercare di trarne un insegnamento,ogni anno cogliere il granello di speranza che ci aiuta ad andare avanti con gioia e con pazienza».
Antonio: «Seguire la passione vivente è sentirsi coinvolti, sentirsi presenti in quel giorno nefasto, e quindi prendersi la propria parte di responsabilità per il male gratuito fatto a nostro Signore. Il trasporto emozionale certifica la consapevolezza della realtà di tutto ciò che in quel momento si vuol rievocare».
Saba:«I motivi sono molteplici ma sicuramente è un modo per condividere un momento importante della storia del cristianesimo, ma anche per le novità che andremo a mettere in scena. quindi non mancate! I miei più sentiti ringraziamenti vanno a Don Angelo Castrovilli che mette sempre a disposizione le sue conoscenze di fede e di umanità, all'Amministrazione comunale,alle signore della parrocchia S.Maria Assunta che si sono dedicate alla realizzazione dei vestiti e alla squadra di lavoro che ha organizzato le scenografie. e a tutti coloro che mi hanno supportato in questi mesi di lavoro . Un grazie a Pippo per aver creduto in me ed anche ai miei compagni di avventura Antonio e Nella».
Foto Studio Ricordi Guerriero
Oggi la redazione propone ai lettori l'intervista ai tre registi di questa edizione, Nella Angiulo, Antonio Baccaro e Saba Pantone.
Ecco il testo integrale dell'intervista:
La Passione Vivente per te che significato ha?
Nella: «La Passione Vivente per me é cercare di trasmettere il centro della mia fede, che é l' amore sconfinato e gratuito che il Signore ogni giorno mi dona attraverso tutto quello che faccio e le persone che incontro. Se tutti riuscissero a scoprire nella propria vita un granello di questo amore riuscirebbero a vivere più serenamente e a credere veramente che la parola speranza ha un senso».
Antonio: «Passione vivente per me è ricreare uno scenario, il più conosciuto al mondo, in cui ognuno di noi come attore, uomo e credente, rivive e fa rivivere uno dei momenti più assurdi e incomprensibili seppur commoventi e meditativi che la storia abbia mai conosciuto e raccontato».
Saba: «La passione vivente per me è un modo per condividere la cristianità attraverso la rievocazione del cammino di Gesù verso il Golgota. Un cammino fatto di fede, ma anche di riflessione personale. La figura di Gesù resta tra le più fervide e vive nel corso della storia».
Perchè hai accettato questo impegno e cosa ti ha spinto a farlo?
Nella: «Ho accettato questo impegno con lo stesso spirito di sacrificio e passione con cui collaboro sia in parrocchia che nel sociale. Tutto questo mi fa sentire viva,utile, perché finché si può bisogna dare una mano, non si può fare gli spettatori a vita».
Antonio: «Ho accettato questo impegno perché da bambino ho sempre seguito le rappresentazioni cittadine della passione vivente, e ne ero molto coinvolto emotivamente. Quando due anni fa Pippo mi riferì della volontà di proporre una edizione rappresentata dal nostro gruppo teatrale di concerto con il gruppo parrocchiale della cattedrale, ne fui entusiasta e appoggiai in toto la sua richiesta di farne parte».
Saba: «Già nelle passate edizioni ho collaborato in qualità di aiuto regista alla realizzazione della Passione Vivente, condividendo sin dall'inizio l'iniziativa proposta dal precedente regista Pippo. Quest'anno ,vista la sua assenza, ho accettato con grande entusiasmo questo passaggio di testimone per dare una continuità alle rappresentazioni degli anni precedenti e per dare un contributo teatrale (che ho potuto maturare nel corso degli anni con l'associazione "Teatro la Scesc'l")».
Qual'è stata la difficoltà più grande che hai trovato in quest'impegno e al contrario la cosa più semplice che hai riscontrato?
Nella:«All' inizio sembra come una montagna da scalare, le cose da fare e organizzare sono tante,ma l' entusiasmo e la collaborazione di chi partecipa ti da la forza di affrontare tutto con serenità . La cosa più semplice sta proprio nel riuscire a coinvolgere tanta "forza lavoro", ed è gratificante vedere quanto ci tengano all' evento e quanta precisione ci mettano in quello che fanno, é come partecipare ad un banchetto di nozze dove si vuole fare tutto al meglio in onore dell' Invitato più importante,che é il Signore Gesù, che guida il nostro lavoro».
Antonio:«La mia difficoltà più grande quest'anno è stata conciliare gli impegni personali e di lavoro, con il tempo che un evento del genere spinge ad occupare. Un grazie va a Saba e Nella che hanno accettato il mio apporto collaborativo. Il massimo impegno è stato profuso da loro. Cose semplici in un appuntamento come questo non credo possano esistere».
Saba: «Non si può negare che realizzare un lavoro con a capo 3 registi, oltre ad avere i suoi lati positivi, come confrontarsi mettendo insieme idee e peculiarità individuali, ha portato a volte ad avere idee differenti difficili da conciliare. Ma questo, ha fortificato e migliorato il lavoro di squadra. Al contrario, la cosa più semplice è stata quella di portare avanti un lavoro già avviato in quanto una base organizzativa esisteva grazie alle precedenti edizioni».
Qual'è il personaggio che senti più vicino a te in tutta la passione vivente? Perchè?
Nella: «Il personaggio che sento più vicino in tutta la Passione Vivente é difficile da indicare perché mi sono affezionata a tutti i personaggi poiché hanno tutti un legame importante con Gesù, e tutto ciò che conduce a Lui genera legame e affetto».
Antonio: «Il personaggio che vedo più vicino a me è Pilato, poichè egli riassume l'intera umanità, è colui che potrebbe cambiare le sorti di Cristo, ma si limita a lavarsene le mani personalmente, sente il timore di Dio, ma preferisce non deludere il suo popolo. Così siamo noi credenti, aneliamo a Cristo quando siamo nei guai, e poi parliamo di Pasqua riferendoci alle uscite fuori porta o all'arrivo dei parenti. Siamo vittime e carnefici del nostro "credo"».
Saba: «Sicuramente Maria, madre di Gesù. Resta il simbolo della maternità per eccellenza. Una figura senza tempo, sempre attuale per l'umanità che trasmette».
Tra gli attori chi vi ha sorpreso maggiormente?
Nella: «Ogni anno tutti gli attori sono una sorpresa, perché anche se molti volti sono già noti,ogni anno cambiano le emozioni che trasmettono, e già durante le prove ci si commuove perché vengono trasmesse emozioni vere. Ogni anno c' é sempre un genitore o ragazzo/a che timidamente si propone o viene scelto e il suo collaborare sorprende e commuove».
Antonio: «Ciò che in tutte le edizioni mi stupisce è la dedizione e l'umiltà di tutti i partecipanti, di coloro che sono entusiasti di partecipare anche senza recitare una parte, un monologo, felici di far parte delle folle, magari solo con gestualità. Mi sorprende l'impegno con cui le sarte, con pazienza certosina, realizzano abiti, assecondando le richieste e i capricci scenici di noi altri, o la cooperazione di chi s'impegna a realizzare scenografie per rendere più consono il passaggio dei figuranti, e permetterne una migliore ambientazione. solo grazie a tutti loro è possibile realizzare quello che si è visto e si vedrà».
Saba: «Non c'è stato un attore in particolare che mi ha sorpreso più degli altri, ma ogni singolo attore, che ha partecipato con impegno e "passione" mettendo talvolta da parte famiglia e lavoro ha certamente contribuito alla buona riuscita del lavoro. E a tutti loro va un grazie x aver sopportato lunghe ore di prove ».
Un motivo per guardare la passione vivente 2015?
Nella: «La Passione Vivente va vissuta oltre che guardata. Non é un riproporre noiosamente parole e fatti già ascoltati e visti, ma assistere alla rappresentazione è un rivivere nella propria vita quello che ha vissuto e subito Gesù e cercare di trarne un insegnamento,ogni anno cogliere il granello di speranza che ci aiuta ad andare avanti con gioia e con pazienza».
Antonio: «Seguire la passione vivente è sentirsi coinvolti, sentirsi presenti in quel giorno nefasto, e quindi prendersi la propria parte di responsabilità per il male gratuito fatto a nostro Signore. Il trasporto emozionale certifica la consapevolezza della realtà di tutto ciò che in quel momento si vuol rievocare».
Saba:«I motivi sono molteplici ma sicuramente è un modo per condividere un momento importante della storia del cristianesimo, ma anche per le novità che andremo a mettere in scena. quindi non mancate! I miei più sentiti ringraziamenti vanno a Don Angelo Castrovilli che mette sempre a disposizione le sue conoscenze di fede e di umanità, all'Amministrazione comunale,alle signore della parrocchia S.Maria Assunta che si sono dedicate alla realizzazione dei vestiti e alla squadra di lavoro che ha organizzato le scenografie. e a tutti coloro che mi hanno supportato in questi mesi di lavoro . Un grazie a Pippo per aver creduto in me ed anche ai miei compagni di avventura Antonio e Nella».
Foto Studio Ricordi Guerriero