Politica
Niente mercato, la Lega di Minervino: "Questa vicenda puzza di incompetenza"
Il duro affondo dei leghisti contro l'amministrazione comunale
Minervino - mercoledì 17 giugno 2020
11.49
Nei giorni scorsi, sulle nostre pagine, avevamo dato notizia della momentanea sospensione del mercato settimanale per consentire l'adeguamento delle aree di vendita alla normativa.
Una ordinanza che non è stata bene accolta dalla sezione di Minervino Murge della Lega che, tramite una nota del suo coordinatore, ha sollevato una serie di perplessità e dubbi.
«A meno di trenta chilometri di distanza si stava svolgendo il mercato settimanale della città di Andria, nella esatta ed identica configurazione pre-Covid, con la sola differenza delle mascherine sui volti di molti (non tutti) degli ambulanti e della gente che lo visitava. Abbiamo anche scoperto che non solo ad Andria ma in tutti i centri limitrofi la situazione è tornata esattamente come prima. Ed allora chiediamo alla nostra Sindaca: "Perché nel nostro paese non è possibile tornare alla normalità ed infliggere ai malcapitati ambulanti altri giorni di inattività dopo tutto il periodo di blocco del COVID?"» è la prima eccezione sollevata dai leghisti minervinesi.
"Visto che si voleva dare una migliore sistemazione agli ambulanti, perché non preparare prima la zona a regola d'arte e poi spostare il mercato nella nuova zona? In attesa della nuova zona, perché non continuare a tenere il mercato settimanale così come avveniva prima del COVID -19? Perché il nostro Mercato è stato soppresso, mentre in tutta Italia, come in tutti i paesi normali si svolge regolarmente?» continua la nota del partito che si conclude con una perentoria sentenza: "A noi tutta questa vicenda puzza molto di improvvisazione e incompetenza!"
"I mercatali, come tutti i minervinesi si aspettavano dall'attuale amministrazione più risposte concrete e soluzioni ai loro problemi e, meno slogan, comunicati, passerelle e trovate propagandistiche in odore di campagna elettorale" stigmatizzano.
E concludono: "Siamo vicini agli operatori commerciali, ai quali esprimiamo tutta la nostra solidarietà per la loro situazione lavorativa a seguito sia del lungo periodo di inattività a causa della pandemia, e sia per la inaspettata tegola che gli è caduta in testa quando ormai il tutto doveva essere risolto in maniera più celere possibile".
Una ordinanza che non è stata bene accolta dalla sezione di Minervino Murge della Lega che, tramite una nota del suo coordinatore, ha sollevato una serie di perplessità e dubbi.
«A meno di trenta chilometri di distanza si stava svolgendo il mercato settimanale della città di Andria, nella esatta ed identica configurazione pre-Covid, con la sola differenza delle mascherine sui volti di molti (non tutti) degli ambulanti e della gente che lo visitava. Abbiamo anche scoperto che non solo ad Andria ma in tutti i centri limitrofi la situazione è tornata esattamente come prima. Ed allora chiediamo alla nostra Sindaca: "Perché nel nostro paese non è possibile tornare alla normalità ed infliggere ai malcapitati ambulanti altri giorni di inattività dopo tutto il periodo di blocco del COVID?"» è la prima eccezione sollevata dai leghisti minervinesi.
"Visto che si voleva dare una migliore sistemazione agli ambulanti, perché non preparare prima la zona a regola d'arte e poi spostare il mercato nella nuova zona? In attesa della nuova zona, perché non continuare a tenere il mercato settimanale così come avveniva prima del COVID -19? Perché il nostro Mercato è stato soppresso, mentre in tutta Italia, come in tutti i paesi normali si svolge regolarmente?» continua la nota del partito che si conclude con una perentoria sentenza: "A noi tutta questa vicenda puzza molto di improvvisazione e incompetenza!"
"I mercatali, come tutti i minervinesi si aspettavano dall'attuale amministrazione più risposte concrete e soluzioni ai loro problemi e, meno slogan, comunicati, passerelle e trovate propagandistiche in odore di campagna elettorale" stigmatizzano.
E concludono: "Siamo vicini agli operatori commerciali, ai quali esprimiamo tutta la nostra solidarietà per la loro situazione lavorativa a seguito sia del lungo periodo di inattività a causa della pandemia, e sia per la inaspettata tegola che gli è caduta in testa quando ormai il tutto doveva essere risolto in maniera più celere possibile".