Cronaca
Maxi sequestro di beni, sigilli ad immobili per un milione e mezzo di euro. VIDEO
Sequestrati anche conti correnti bancari e postali
Minervino - lunedì 13 novembre 2017
10.01 Comunicato Stampa
Nei giorni scorsi, ad Andria, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all'applicazione della misura patrimoniale del sequestro dei beni, ex art.20 c.1° D.Gls. nr.159/2011, emessa dal Tribunale di Trani - Sezione Misure di Prevenzione, a carico di Saracino Vincenzo, 38enne residente a Minervino Murge, attualmente sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.
Tale provvedimento scaturisce dalla proposta del Sig. Questore di Bari, Dirigente Generale Dott. Carmine Esposito che ha disposto il sequestro di diversi beni nella disponibilità dell'uomo, escludendone la facoltà d'uso, tranne che per l'immobile destinato alla residenza principale per il quale la persona dovrà corrispondere alla custodia giudiziaria il relativo canone di occupazione.
Dalla scrupolosa attività d'indagine condotta dai poliziotti del locale Commissariato di P.S., attraverso un'attenta disamina della documentazione acquisita, sono stati effettuati ulteriori accertamenti patrimoniali che hanno messo in luce un ingente patrimonio, intestato a terze persone estranee (prestanomi), nella completa disponibilità della persona destinataria del provvedimento di sequestro.
In particolare, sono stati attinti dal provvedimento di sequestro 18 beni immobili, tra cui un fabbricato storico indipendente di elevato valore, risalente al 1700 e tenuto in ottimo stato di conservazione, adibito ad abitazione principale dell'intero nucleo familiare, composto da 12 vani ben arredati e numerosi terreni ubicati nella zona circostante, tutti coltivati, per una superficie complessiva di circa una decina di ettari. Sono stati inoltre sequestrati rapporti di conto corrente aperti presso un istituto di credito ed un ufficio postale ubicati nel Comune di Minervino Murge ed un autocarro utilizzato per il trasporto di prodotti agricoli.
Al riguardo, si sottolinea che la maggior parte dei terreni sottoposti a sequestro, destinati alla coltivazione di frutteti di cui non è stata concessa la facoltà d'uso, sono ubicati in una zona di interesse archeologico, denominata "Torlazzo", ove in passato furono rinvenuti numerosi reperti funerari risalenti alla civiltà "Dauna" del IV-V secolo A.C.
Da una prima ricognizione, i beni sottoposti alla misura preventiva del sequestro ammonterebbero complessivamente ad un valore di circa € 1.500.000,00.
Il provvedimento di sequestro in questione scaturisce da una precedente attività d'indagine condotta dai poliziotti del Commissariato di P.S. di Andria, tesa ad identificare i responsabili di numerosi episodi criminosi, avvenuti negli ultimi mesi dell'anno 2017, in danno di alcuni sportelli bancomat della zona: 13 persone furono indagate per i reati di associazione per delinquere finalizzata al furto aggravato, ricettazione, danneggiamento, accensioni ed esplosioni pericolose, possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli, fabbricazione o commercio abusivo di materiali esplodenti ed altro.
Peraltro, il risultato investigativo culminò con l'emissione, da parte del Tribunale di Trani, di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei predetti, eseguita nella prima decade del mese di febbraio 2017. Nella circostanza, tra le persone colpite dalla custodia cautelare in carcere, figurava anche il Saracino Vincenzo.
Tale provvedimento scaturisce dalla proposta del Sig. Questore di Bari, Dirigente Generale Dott. Carmine Esposito che ha disposto il sequestro di diversi beni nella disponibilità dell'uomo, escludendone la facoltà d'uso, tranne che per l'immobile destinato alla residenza principale per il quale la persona dovrà corrispondere alla custodia giudiziaria il relativo canone di occupazione.
Dalla scrupolosa attività d'indagine condotta dai poliziotti del locale Commissariato di P.S., attraverso un'attenta disamina della documentazione acquisita, sono stati effettuati ulteriori accertamenti patrimoniali che hanno messo in luce un ingente patrimonio, intestato a terze persone estranee (prestanomi), nella completa disponibilità della persona destinataria del provvedimento di sequestro.
In particolare, sono stati attinti dal provvedimento di sequestro 18 beni immobili, tra cui un fabbricato storico indipendente di elevato valore, risalente al 1700 e tenuto in ottimo stato di conservazione, adibito ad abitazione principale dell'intero nucleo familiare, composto da 12 vani ben arredati e numerosi terreni ubicati nella zona circostante, tutti coltivati, per una superficie complessiva di circa una decina di ettari. Sono stati inoltre sequestrati rapporti di conto corrente aperti presso un istituto di credito ed un ufficio postale ubicati nel Comune di Minervino Murge ed un autocarro utilizzato per il trasporto di prodotti agricoli.
Al riguardo, si sottolinea che la maggior parte dei terreni sottoposti a sequestro, destinati alla coltivazione di frutteti di cui non è stata concessa la facoltà d'uso, sono ubicati in una zona di interesse archeologico, denominata "Torlazzo", ove in passato furono rinvenuti numerosi reperti funerari risalenti alla civiltà "Dauna" del IV-V secolo A.C.
Da una prima ricognizione, i beni sottoposti alla misura preventiva del sequestro ammonterebbero complessivamente ad un valore di circa € 1.500.000,00.
Il provvedimento di sequestro in questione scaturisce da una precedente attività d'indagine condotta dai poliziotti del Commissariato di P.S. di Andria, tesa ad identificare i responsabili di numerosi episodi criminosi, avvenuti negli ultimi mesi dell'anno 2017, in danno di alcuni sportelli bancomat della zona: 13 persone furono indagate per i reati di associazione per delinquere finalizzata al furto aggravato, ricettazione, danneggiamento, accensioni ed esplosioni pericolose, possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli, fabbricazione o commercio abusivo di materiali esplodenti ed altro.
Peraltro, il risultato investigativo culminò con l'emissione, da parte del Tribunale di Trani, di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei predetti, eseguita nella prima decade del mese di febbraio 2017. Nella circostanza, tra le persone colpite dalla custodia cautelare in carcere, figurava anche il Saracino Vincenzo.