Attualità
Lancette in avanti, torna l'ora legale
Questa notte il cambio a cui l'Italia non rinuncia
Minervino - sabato 27 marzo 2021
Questa notte, fra sabato 27 e domenica 28 marzo, torna l'ora legale e sarà necessario spostare in avanti le lancette dell'orologio di 60 minuti, dalle 02.00 alle 03.00.
Si dormirà un'ora in meno ma si recupera un'ora in più di luce al giorno. Lo scopo dell'ora legale è proprio quello di consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell'illuminazione elettrica, inducendo ad un maggior sfruttamento delle ore di luce.
Terna, la società responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, ogni anno stima il risparmio consentito dall'adozione dell'ora legale. Negli ultimi sette mesi di ora legale, l'Italia ha risparmiato complessivamente 400 milioni di kilowattora di elettricità, pari al consumo medio annuo di circa 150mila famiglie, con un beneficio economico di 66 milioni di euro e con 205mila tonnellate di Co2 in meno immesse in atmosfera.
Una consuetudine, quella del cambio orario, a cui l'Italia non intende rinunciare malgrado diversi stati, specie del nord Europa, Finlandia e Polonia in primis, abbiano deciso per l'abolizione in quanto, data la posizione geografica, le giornate durante la stagione estiva sono già molto lunghe e quindi i risvolti in termini di risparmio energetico sono irrisori.
Nel 2018, infatti, il Parlamento Europeo arrivò a discutere sulla sospensione del cambiamento orario da solare a legale e viceversa con 410 voti favorevoli, 192 contrari e 51 astenuti. Della stessa posizione anche 4,6 milioni di cittadini che risposero al sondaggio della Commissione Europea.
Il Parlamento Europeo ha quindi abolito l'obbligo di passare dall'ora estiva e quella invernale, lasciando ai singoli Stati la facoltà di decidere quale orario adottare, dando ai Paesi membri il termine di aprile 2021 per decidere se abolire o meno il cambio.
Il governo Conte, nel novembre 2019, con richiesta formale di mantenimento della situazione attuale depositata a Bruxelles, ha detto no. In Italia si continuerà, quindi, a spostare le lancette degli orologi due volte all'anno, a fine marzo per l'ora legale e a fine ottobre per passare all'ora solare. A meno di un cambio di rotta in extremis dato il termine massimo per la decisione definitiva fissato ad aprile.
Il governo italiano si è espresso in merito al mantenimento dell'ora legale/solare data la mancanza di una visione chiara su quali possano essere vantaggi e svantaggi derivanti dal cambio di orario e all'assenza di prove scientifiche che il cambiamento del fuso orario possa arrecare danni all'equilibrio psicofisico. Inoltre, ha avanzato anche una motivazione di carattere economico dato che il passaggio all'ora legale comporta un comprovato risparmio di energia elettrica, pari a 100 milioni di euro l'anno.
Si dormirà un'ora in meno ma si recupera un'ora in più di luce al giorno. Lo scopo dell'ora legale è proprio quello di consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell'illuminazione elettrica, inducendo ad un maggior sfruttamento delle ore di luce.
Terna, la società responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, ogni anno stima il risparmio consentito dall'adozione dell'ora legale. Negli ultimi sette mesi di ora legale, l'Italia ha risparmiato complessivamente 400 milioni di kilowattora di elettricità, pari al consumo medio annuo di circa 150mila famiglie, con un beneficio economico di 66 milioni di euro e con 205mila tonnellate di Co2 in meno immesse in atmosfera.
Una consuetudine, quella del cambio orario, a cui l'Italia non intende rinunciare malgrado diversi stati, specie del nord Europa, Finlandia e Polonia in primis, abbiano deciso per l'abolizione in quanto, data la posizione geografica, le giornate durante la stagione estiva sono già molto lunghe e quindi i risvolti in termini di risparmio energetico sono irrisori.
Nel 2018, infatti, il Parlamento Europeo arrivò a discutere sulla sospensione del cambiamento orario da solare a legale e viceversa con 410 voti favorevoli, 192 contrari e 51 astenuti. Della stessa posizione anche 4,6 milioni di cittadini che risposero al sondaggio della Commissione Europea.
Il Parlamento Europeo ha quindi abolito l'obbligo di passare dall'ora estiva e quella invernale, lasciando ai singoli Stati la facoltà di decidere quale orario adottare, dando ai Paesi membri il termine di aprile 2021 per decidere se abolire o meno il cambio.
Il governo Conte, nel novembre 2019, con richiesta formale di mantenimento della situazione attuale depositata a Bruxelles, ha detto no. In Italia si continuerà, quindi, a spostare le lancette degli orologi due volte all'anno, a fine marzo per l'ora legale e a fine ottobre per passare all'ora solare. A meno di un cambio di rotta in extremis dato il termine massimo per la decisione definitiva fissato ad aprile.
Il governo italiano si è espresso in merito al mantenimento dell'ora legale/solare data la mancanza di una visione chiara su quali possano essere vantaggi e svantaggi derivanti dal cambio di orario e all'assenza di prove scientifiche che il cambiamento del fuso orario possa arrecare danni all'equilibrio psicofisico. Inoltre, ha avanzato anche una motivazione di carattere economico dato che il passaggio all'ora legale comporta un comprovato risparmio di energia elettrica, pari a 100 milioni di euro l'anno.