Cronaca
La storia a lieto fine di Mariarosa, la scrofa salvata dai volontari
Era stata trovata sulla provinciale verso Canosa. Ora è al sicuro
Minervino - venerdì 14 maggio 2021
14.14
Sembrava una impresa impossibile da realizzare: non capita tutti i giorni di imbattersi in una scrofa di 300 kg in difficoltà e di doverla aiutare a non morire. I volontari dell'ENPA di Canosa, però, hanno superato brillantemente anche questa inedita prova, grazie all'aiuto dei vigili del fuoco e degli agenti della Polizia locale di Minervino Murge.
Ora la scrofa, ribattezzata con il nome di Mariarosa, si trova al sicuro all'interno di una fattoria. Sta meglio ma la sua ripresa sarà lenta, poiché i volontari l'hanno letteralmente strappata alla morte.
Una storia che emoziona, corredata dalle immagini che gli stessi volontari hanno pubblicato sulla pagina Facebook dell'associazione, per l'intensità dell'impegno dimostrato dai soccorritori ma anche per quanto indifesa fosse la scrofa, per quanto grossa apparisse agli occhi di chi si è imbattuta in lei. Nei suoi occhi la paura ma anche la disperata richiesta di aiuto quando i volontari hanno provato ad idratarla, a offrirle il supporto.
L'animale è stato ritrovato due giorni fa. «Questo stupendo esemplare ci è stato segnalato alle 13 e 30. Ci siamo subito attivate per il recupero; in realtà dalle foto sembrava più piccola ma arrivate sul posto ci siamo rese conto della situazione :"mission impossible, per gli altri, non per noi» scrivono le volontarie sulla loro pagina Facebook.
Un'attesa di due ore, tra chiamate al carro attrezzi e richiesta di soccorso ai vigili del fuoco che «hanno letteralmente smontato il guard rail». Le volontarie hanno dunque raggiunto l'animale, che ha diverse ferite di cui una sulla zampa molto grave.
Alla fine, quando l'animale è stato portato in salvo, è scattato un fragoroso applauso: le sette ore di lavoro per recuperare Mariarosa sono state ben ripagate da quel lieto fine.
Ora Mariarosa si trova nella Fattoria di nonno Peppino. È al sicuro ma ha bisogno di cure e per questo i volontari chiedono a chi volesse aiutare la fattoria nel curare la scrofa di rivolgersi direttamente alla struttura. Si chiuderebbe così il cerchio della solidarietà che ha permesso a quel grosso animale di continuare a vivere, magari più serenamente.
Ora la scrofa, ribattezzata con il nome di Mariarosa, si trova al sicuro all'interno di una fattoria. Sta meglio ma la sua ripresa sarà lenta, poiché i volontari l'hanno letteralmente strappata alla morte.
Una storia che emoziona, corredata dalle immagini che gli stessi volontari hanno pubblicato sulla pagina Facebook dell'associazione, per l'intensità dell'impegno dimostrato dai soccorritori ma anche per quanto indifesa fosse la scrofa, per quanto grossa apparisse agli occhi di chi si è imbattuta in lei. Nei suoi occhi la paura ma anche la disperata richiesta di aiuto quando i volontari hanno provato ad idratarla, a offrirle il supporto.
L'animale è stato ritrovato due giorni fa. «Questo stupendo esemplare ci è stato segnalato alle 13 e 30. Ci siamo subito attivate per il recupero; in realtà dalle foto sembrava più piccola ma arrivate sul posto ci siamo rese conto della situazione :"mission impossible, per gli altri, non per noi» scrivono le volontarie sulla loro pagina Facebook.
Un'attesa di due ore, tra chiamate al carro attrezzi e richiesta di soccorso ai vigili del fuoco che «hanno letteralmente smontato il guard rail». Le volontarie hanno dunque raggiunto l'animale, che ha diverse ferite di cui una sulla zampa molto grave.
Alla fine, quando l'animale è stato portato in salvo, è scattato un fragoroso applauso: le sette ore di lavoro per recuperare Mariarosa sono state ben ripagate da quel lieto fine.
Ora Mariarosa si trova nella Fattoria di nonno Peppino. È al sicuro ma ha bisogno di cure e per questo i volontari chiedono a chi volesse aiutare la fattoria nel curare la scrofa di rivolgersi direttamente alla struttura. Si chiuderebbe così il cerchio della solidarietà che ha permesso a quel grosso animale di continuare a vivere, magari più serenamente.