La documentazione su Eusapia Palladino
La documentazione su Eusapia Palladino
Attualità

La medianità di Eusapia Palladino in una docu-serie Netflix

Nell'indagine di "Surviving Death" anche la documentazione della SPR che studiò la spiritista di Minervino

Si narra che, ancora oggi, l'anima inquieta di Eusapia Palladino si aggiri nei seminterrati dell'Università di Napoli, dove la sua notorietà internazionale ebbe fine. Intanto, la straordinarietà della spiritista di Minervino Murge approda nella docu-serie "Surviving Death".

Rilasciata da Netflix lo scorso 6 gennaio, si interroga su cosa ci sia dopo la morte ed esplora l'aldilà attraverso un'indagine scientifica e spirituale.

Creata dal regista e produttore esecutivo Ricki Stern, la serie documentaristica è basata sul romanzo della giornalista investigativa Leslie Kean, intitolato "Surviving Death: A Journalist Investigates Evidence for an Afterlife".

Come il libro, la docu-serie analizza casi irrisolti di esperienze pre-morte, comunicazioni medianiche e non solo, in un'indagine articolata che si sviluppa attraverso interviste, esperimenti scientifici e prospettive diverse. Due gli approcci all'indagine, da un lato quello scientifico, dall'altro quello spirituale. Un mix di scienza e "religione" che dà una prospettiva totale molto ampia e permette a tutti gli spettatori di scegliere qual è la propria strada e ascoltare, allo stesso tempo, una credenza anche diversa dalla propria.

Sei in tutto gli episodi: il primo, "Esperienze di premorte", riporta le drammatiche testimonianze di alcune persone che, dopo essere clinicamente decedute, sono tornate in vita; racconti avvalorati anche dai medici che le hanno avute in cura e dai professionisti che ne hanno studiato i risvolti fisici e psicologici. Il secondo e il terzo episodio ("Medium: Parte 1 e 2") sono incentrati sulla figura del medium e sulla possibilità di mettersi in contatto con i cari estinti. Viene narrata la loro funzione e, soprattutto, le tecniche utilizzate per stabilire un canale di comunicazione tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Il quarto episodio, "Segnali dall'aldilà", esplora i modi in cui i defunti possono comunicare la propria presenza ai vivi: dalle voci alle luci tremolanti, dagli odori alle manifestazioni animali. "Apparizioni di defunti" rappresenta un viaggio nella storia degli avvistamenti di fantasmi, dalla fine del XIX alle moderne indagini paranormali, mentre il sesto "Reincarnazione", indaga il fenomeno dei bambini in grado di ricordare le proprie vite passate, raccogliendo prove a supporto di una possibile esistenza di una vita dopo la morte.

In tema di medianità, compare il nome di Eusapia Palladino, la donna nata a Minervino Murge il 21 gennaio 1854 che, coi suoi poteri da spiritista, scoperti nel 1874, fu accolta negli ambienti dell'occulto e studiata come oggetto di scienza, tenendo in pugno e mandando in crisi le più grandi menti scientifiche di tutto il mondo che mai riuscirono a dare una spiegazione alle sue capacità.

La documentazione sulla sua storia, assieme a quella di altri medium, è custodita nella libreria dell'Università di Cambridge che ospita una raccolta speciale appartenente alla Società per la Ricerca Psichica (Society for Psychical Research), il più antico ente scientifico dedicato allo studio dei fenomeni paranormali.

Fondato nel 1882 da un gruppo di docenti di Cambridge e medium come praticanti nel tentativo di trovare un fondamento scientifico alle loro esperienze, ha raccolto una lista di esponenti illustri, dai Premi Nobel Marie e Pierre Curie e Charles Robert Richet a Sir Arthur Conan Doyle e Mark Twain che parteciparono a numerose sedute. Il noto psicologo statunitense William James fondò la SPR americana individuando due aspetti della medianità: medium fisici e medium mentali.

Quella di Eusapia Palladino era una medianità fisica. Era capace di evocare gli spiriti, durante le sue sedute spiritiche apparivano volti sulle pareti, si spostavano o sparivano oggetti che riapparivano in altre stanze. Lei stessa dichiarava di sentire voci, parole, sentimenti altrui, tanto da iniziare ad aver paura dei suoi stessi poteri. Studiata, osservata, richiesta da scienziati di tutto il mondo, viaggiò anche in Europa, fra Francia, Germania, Polonia e Russia.

L'interesse degli scienziati nei suoi confronti si spense nel 1910 quando, durante una sessione presso l'Università di Napoli, fu bollata come una prestigiatrice e truffatrice, destinata a finire la sua vita in estrema povertà fino alla morte, accorsa il 16 maggio del 1918.
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