La FAI Marathon 2016 fa tappa a Minervino Murge

Una Giornata FAI d'Autunno alla scoperta di un'Italia diversa"; la FAImarathon è una passeggiata culturale nell'Italia più bella (non è un evento sportivo), organizzata a tappe attraverso percorsi tematici e visite guidate a contributo libero; ci permetterà di vivere una giornata da 'turisti a casa nostra'. Giunge alla sua quinta edizione la manifestazione nazionale organizzata dai Gruppi Giovani del FAI, evento di punta della campagna mensile di raccolta fondi "Ricordiamoci di salvare l'Italia".

Domenica 16 ottobre 2016 più di 3.500 volontari del FAI ti aspettano in 150 città di tutta Italia per accompagnarti alla scoperta di oltre 600 luoghi solitamente chiusi al pubblico attraverso itinerari tematici ed eventi speciali che offrono una originale chiave di lettura della città. Accesso a ogni luogo a fronte del contributo richiesto dai volontari; luoghi spesso inaccessibili o poco conosciuti offrono ai visitatori una prospettiva diversa sul territorio, raccontando la sua storia, le sue tradizioni, la sua identità attraverso la voce dei giovani del FAI.

Dall'1 al 30 Ottobre l'iscrizione annuale è scontata di 10€.

A Minervino Murge il percorso sarà intitolato "Il fascino del carsismo: natura, arte, spiritualità", che si svolgerà domenica 16 ottobre 2016 dalle 9:00 alle 18:00. La delegazione Fai di Barletta-Andria-Trani vi invita a scoprire il 'Balcone delle Puglie" con un percorso a tappe che inizia dalla cima del colle su cui sorge Minervino Murge e, seguendo l'andamento naturale del paesaggio, conduce a una grotta carsica. Si attraversa la lama Matitani, di grande interesse naturalistico e geologico, si raggiunge la chiesetta rupestre della Madonna della Croce, impreziosita da un interessantissimo ciclo di affreschi e si conclude con la visita della suggestiva grotta di San Michele, felice intreccio di storia geologica e di spiritualità.

L'ITINERARIO IN TAPPE

TAPPA 1
LAMA MATITANI
Lama Matitani (dal greco "meta titemi": trasportare con) si trova a ridosso della fiancata est dell'abitato di Minervino: nasce infatti a sud di esso e termina a nord nella zona della grotta di San Michele. Le lame, come le gravine, sono fenomeni carsici tipici del paesaggio murgiano. Essa costituisce con Lama Cipolla e una terza lama più piccola, il canale delle rondinelle, un reticolo idrogeografico che, a sua volta, insieme a delle altre confluisce poi nel bacino dell'Ofanto. Lungo Lama Matitani è possibile osservare gli strati, dovuti alle diverse epoche di deposizione del calcare e le fratture dovute a processi di distensione che si verificano nella zona di cerniera delle pieghe. Il paesaggio appare quello tipico murgiano: brullo con la roccia calcarea affiorante e con le praterie steppose, peculiare habitat dell'area murgiana, a cui è legata la presenza del falco Grillaio, specie di grande valore conservazionistico-scientifico

TAPPA 2
CHIESA DELLA MADONNA DELLA CROCE
La consacrazione di questo piccolo gioiello rupestre avvenne nell'anno 1628, ma la struttura è molto più antica come attestato dall'affresco quattrocentesco dell'altare maggiore che rappresenta una Madonna con Bambino coronata alla francese con una Croce che dà il nome appunto alla chiesa. Dopo un periodo di degrado e abbandono il suo restauro, conclusosi nel 2015 con la sua riconsacrazione, ha riportato alla luce la nitidezza delle sue strutture e vari affreschi, oltre a quello dell'altare maggiore, un pregevole Crocifisso che si trova nell'attuale sagrestia e una serie di santi di fattura popolare che costellano la chiesa e le conferiscono un fascino e una suggestione unici. Questa chiesa porta con sé una storia, per alcuni versi, ricca di interrogativi, tuttora è oggetto di attenzione da parte di vari studiosi.
--> LUOGO ACCESSIBILE A PERSONE CON DIVERSE ABILITA'

TAPPA 3
GROTTA DI SAN MICHELE
Questa cavità carsica naturale di grande fascino e suggestione, in cui è possibile osservare il fenomeno delle stalattiti in formazione, è stata abitata in epoca preistorica come attestato dalle ricerche archeologiche in essa condotte, poi, luogo di culto sia pagano che cristiano. Infatti, intorno all'anno Mille, in cui è attestata la sua appartenenza all'Abbazia di Montecassino, era dedicata al Santissimo Salvatore. In seguito, con l'arrivo dei Normanni e nei secoli successivi si consolidò in essa il culto Micaelico, tuttora molto vivo. All'interno su un altare di breccia corallina si trova la statua dell'Arcangelo, copia di quella del Sansovino, venerata a Monte Sant'Angelo. Dietro l'altare inizia la parte più profonda della grotta con una vasca che raccoglie le acque provenienti dallo stillicidio carsico, ritenute miracolose sin dall'epoca precristiana. Questo luogo, di grande suggestione dal punto di vista naturalistico e spirituale, cattura l'animo del visitatore.