Obesità infantile
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In Puglia è obeso un bambino su 3, tendenza aggravata dalla pandemia

L'analisi di Coldiretti e l'avvio dell'educazione alimentare nelle scuole

Quasi un bambino su 3 in Puglia (32%) è obeso o in sovrappeso con una tendenza aggravata dalla pandemia, dove i lunghi periodi trascorsi in casa hanno portato ad aumentare il consumo di cibi spazzatura e bevande zuccherate e a ridurre l'attività fisica, con più ore passate davanti alla tv e al pc. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia, diffusa in occasione della 1° festa dell'educazione alimentare nelle scuole con l'inaugurazione della prima fattoria didattica con centinaia di bambini provenienti da tutte le scuole d'Italia nella tenuta presidenziale di Castelporziano con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e i ministri delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, dell'Istruzione Patrizio Bianchi, della Salute Roberto Speranza, della Transizione Ecologica Roberto Cingolani e il vicedirettore della Fao Maurizio Martina.

L'83 per cento dei genitori pugliesi – aggiunge Coldiretti Puglia – è convinto che le mense pubbliche debbano offrire cibi più sani anche per educare le nuove generazioni alla sana e corretta alimentazione e tutelare la salute dei bambini, perché vanno modificate abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque e formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell' agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.

"Il nostro obiettivo è 'culturale' e consiste nel contribuire a cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti. L'effetto nefasto di una cattiva alimentazione non è solo l'obesità perché numerose sono le malattie causate da una alimentazione scorretta. Ciò dimostra l'importanza prioritaria di formare una vera e propria cultura della 'buona e sana tavola', educazione che deve partire necessariamente dall'età scolare per vivere meglio e più a lungo. I prodotti tradizionali e tipici rispondono all'esigenza di garantire sicurezza alimentare, tutela ambientale e salvaguardia della storia e del patrimonio di tradizioni del territorio", afferma Savino muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

I lockdown e le misure di prevenzione con la chiusura a più riprese delle scuole in un anno e oltre di Covid – sottolinea Coldiretti - hanno impattato pesantemente sulla salute dei minori ancor più che sugli adulti, che tra le esigenze lavorative e la possibilità di fare attività fisica almeno individuale, sono riusciti ad assorbire meglio i problemi causati dalla permanenza forzata tra le mura domestiche. Al contrario, bambini e adolescenti hanno subito tutti gli effetti negativi del blocco degli spostamenti – evidenzia Coldiretti -, con il risultato di aver consumato un pasto in più, spesso a base di cibi spazzatura e bibite gassate, ridotto il consumo di frutta e verdura, incrementato di ben 5 ore il tempo passato davanti allo schermo tra televisione, internet, videogiochi e didattica a distanza, secondo uno studio dell'Università di Buffalo in collaborazione con l'Università di Verona. Ridotta anche l'attività fisica, soprattutto per i minori che vivono nei grandi centri urbani e che nella maggior parte dei casi non hanno avuto a disposizione lo "sfogo" di un giardino o uno spazio verde.

Ma con l'isolamento indotto dal Covid a preoccupare sono anche in Italia – rileva la Coldiretti - i 2,3 milioni di adolescenti che si trovano a fare i conti con i disturbi dell'alimentazione, in una situazione che la pandemia ha sicuramente contribuito a rendere più grave. Si tratta di patologie che si manifestano prevalentemente a partire dai 12 anni ma che negli ultimi tempi sono giunte ad interessare minori anche dagli 8 anni in su.

Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni e l'intero nucleo familiare, da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica ha agevolato l'incontro tra i bambini e i prodotti agricoli 'fatti' dagli agricoltori. In Puglia negli ultimi 10 anni – riferisce Coldiretti Puglia - sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche 200mila bambini e 480 scuole, di cui il 70% nella fascia d'età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori. Le fattorie didattiche possono svolgere un ruolo fondamentale – evidenzia la Coldiretti regionale – nel sostenere le famiglie e i genitori, in particolare le madri, che rientreranno al lavoro in concomitanza con la fine delle lezioni scolastiche e al fine di offrire servizi educativi con particolare attenzione al benessere psico-fisico dei bambini e dei ragazzi. Un'opportunità preziosa per integrare i servizi educativi per l'infanzia in una situazione che vede oggi in Italia escluse 3 famiglie su 4 (75%) da questo tipo di possibilità.

L'obiettivo – conclude la Coldiretti Puglia – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea, ricostruire il legame che unisce i prodotti dell'agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura, aggravato dal Covid.
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