Religioni
Il primo saluto di Mons. Renna alla comunità diocesana di Catania
Pensiero agli operatori sanitari. Questione morale al centro del suo scritto
Minervino - sabato 8 gennaio 2022
13.14
«Poiché è tristemente vero che la «questione morale» non è ancora finita nella nostra Repubblica, sappiate che nella Chiesa etnea troverete ancora chi è disposto a fare rete per cammini virtuosi, che rendano il nostro Paese degno di quella Costituzione così armoniosa e bella che anche uomini nati in Sicilia hanno contribuito a pensare, e molti altri hanno contribuito far fruttificare con il loro sangue». Lo afferma il nuovo arcivescovo metropolita di Catania, mons. Luigi Renna, in un «primo saluto» pubblicato sul sito dell'arcidiocesi etnea.
«Saluto con rispetto e cordialità - scrive mons. Renna - voi, uomini e donne del bene comune, organizzatori della speranza, architetti della pace e della giustizia: Prefetto, Magistrati, Sindaci, Amministratori e Consiglieri, uomini e donne delle Forze dell'ordine e voi che nei Sindacati siete le sentinelle della giustizia sociale. La terra di Sicilia, come la mia Puglia, ha avuto tante ferite inferte dalla illegalità che ha seminato povertà e morte, ma è anche terra di uomini e donne tenaci e capaci di versare persino il sangue - sono loro gli autentici continuatori della santità della Martire Agata!- per la giustizia, la legalità, il futuro dell'Isola».
«Il mio pensiero grato - sottolinea inoltre mons. Renna - va a coloro che operano nel mondo della Sanità e che stanno facendo tanto per affermare che la scienza, alleata della fede e della responsabilità, può farci uscire da questo tunnel che fa strage ancora nel nostro Paese e in quelli che non possono permettersi un vaccino, un ospedale, un'ambulanza. Coraggio e buon lavoro!»
«Saluto con rispetto e cordialità - scrive mons. Renna - voi, uomini e donne del bene comune, organizzatori della speranza, architetti della pace e della giustizia: Prefetto, Magistrati, Sindaci, Amministratori e Consiglieri, uomini e donne delle Forze dell'ordine e voi che nei Sindacati siete le sentinelle della giustizia sociale. La terra di Sicilia, come la mia Puglia, ha avuto tante ferite inferte dalla illegalità che ha seminato povertà e morte, ma è anche terra di uomini e donne tenaci e capaci di versare persino il sangue - sono loro gli autentici continuatori della santità della Martire Agata!- per la giustizia, la legalità, il futuro dell'Isola».
«Il mio pensiero grato - sottolinea inoltre mons. Renna - va a coloro che operano nel mondo della Sanità e che stanno facendo tanto per affermare che la scienza, alleata della fede e della responsabilità, può farci uscire da questo tunnel che fa strage ancora nel nostro Paese e in quelli che non possono permettersi un vaccino, un ospedale, un'ambulanza. Coraggio e buon lavoro!»