Attualità
Giornata della memoria, cerimonia in Prefettura
Consegnati i riconoscimenti a dieci cittadini militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti
Minervino - venerdì 27 gennaio 2023
14.30
Si è tenuta venerdì mattina, in Prefettura, la cerimonia di celebrazione della Giornata della memoria, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
Dopo l'esecuzione dell'inno nazionale a cura degli studenti del liceo "Alfredo Casardi" di Barletta (diretti dal professor Lorenzo Mannarino, accompagnati dal professor Antonio Mastrapasqua ed al violino dalla professoressa Oksana Svekla), che nel corso della giornata hanno eseguito anche alcuni brani commemorativi, il Prefetto Rossana Riflesso e le autorità presenti hanno consegnato le Medaglie d'onore a dieci cittadini italiani militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra ed ai familiari dei deceduti.
Nel corso della mattinata è stata inaugurata la mostra "Luci dalla cenere", promossa dalla Fondazione istituto di letteratura musicale concentrazionaria e dal Comune di Barletta, un'esposizione di opere d'arte (dipinti e incisioni) facenti parte della collezione donata dal poeta, scrittore e storico genovese Roberto Malini alla Fondazione di Barletta, con opere realizzate da artisti ebrei scomparsi nella Shoah o sopravvissuti ai campi di sterminio. La mostra, allestita al piano terra della Prefettura, sarà visitabile a partire da venerdì pomeriggio, dalle 16:30 alle 19:30 e nelle giornate di sabato e domenica, dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19:30.
«Non bisogna mai stancarsi di tener viva la memoria di certi tragici avvenimenti ed è proprio questo il senso di questa giornata: sviluppare una coscienza civica di resistenza rispetto ad ogni forma di discriminazione, di violenza, di emarginazione e di guerra, eventi che purtroppo non appartengono solo al passato ma anche al presente» ha spiegato il Prefetto Riflesso. «Abbiamo voluto celebrare la Giornata della memoria all'insegna dell'arte in diverse espressioni, con la musica a tema degli studenti del liceo "Casardi" di Barletta e con una mostra donata dal poeta, scrittore e storico genovese Roberto Malini alla Fondazione istituto di letteratura musicale concentrazionaria di Barletta del maestro Francesco Lotoro, con opere realizzate da artisti ebrei scomparsi nella Shoah o sopravvissuti ai campi di sterminio. Particolarmente significativa, inoltre, la consegna delle medaglie d'onore a cittadini di questo territorio deportati ed internati nei lager nazisti, tra i quali il barlettano Savino Roggio, cent'anni da poco compiuti, testimone sulla propria pelle dei brutali soprusi di quei tragici eventi».
L'elenco delle medaglie d'onore conferite, con alcuni cenni biografici degli insigniti
Medaglia d'Onore a Savino Roggio, barlettano.
Nato a Barletta il 2 maggio 1922, all'età di 8 anni viene avviato al mestiere di calzolaio.
Il 9 settembre 1943 è catturato dai nazisti ed inviato in un campo di prigionia in Germania, dove è impiegato come lavoratore coatto in una fabbrica di munizioni. E' trattenuto dagli alleati fino al 27 agosto 1945, data in cui rientra in Italia, viene congedato nel 1946 e subito dopo riprende il lavoro di calzolaio a Barletta. Nel 1960 è decorato con la Croce al Merito di Guerra (il 2 maggio scorso ha compiuto 100 anni).
Medaglia d'Onore alla Memoria di Giovanni Matera, andriese (consegnata alla figlia Brigida Matera)
Nato ad Andria il 4 ottobre 1912, di professione ortolano, il 12 settembre del 1943 è catturato dai tedeschi e condotto a Rodi Egeo. Il 10 gennaio del '44 è dichiarato disperso (internato a Rodi) in seguito ad eventi bellici. Ad oggi la sua condizione di disperso rimane ancora oscura. Di lui rimangono le numerose lettere inviate alla moglie Giovanna, dove traspare educazione, rispetto ed amore per la famiglia.
Medaglia d'Onore alla memoria di Giovanni Angelico, biscegliese (consegnata alla moglie Lucia Leone)
Sarto di professione, nel gennaio del 1942 è chiamato alle armi ed arruolato fante al deposito del 9° Reggimento Fanteria Regina di Barletta; nel maggio del '43 fu trasferito a Biella al Reggimento Fanteria Zara e parte per la Dalmazia. Nel settembre del 1943 è fatto prigioniero, dopo il rifiuto a restare alleato dei Tedeschi, e condotto in un campo di concentramento in Jugoslavia.
Liberato dalle Forze Armate delle Nazioni Unite nel settembre del 1945, in pessime condizioni fisiche, giunge al Distretto Militare di Barletta per essere poi congedato. Il Comando Militare di Bari gli ha conferito la Croce al Merito di Guerra per internamento in Germania.
Medaglia d'Onore alla Memoria di Francesco Baldini, biscegliese (consegnata al figlio Vincenzo Baldini)
Nato a Bisceglie il 25 novembre 1916, raccontava spesso la vita militare e le sofferenze durante la prigionia. Nel maggio del '41, partito per l'occupazione della parte occidentale dell'Isola di Creta, sbarca a Rodi; nel settembre del '43, a San Nicola di Creta, fugge con i commilitoni sulle montagne; a novembre, disarmato e fatto prigioniero dai Tedeschi, è condotto nel campo di concentramento di Eraclion e poi nel campo di Atene. Nel luglio del 1944, partito prigioniero in treno per la Germania, fugge in territorio slavo rifugiandosi presso civili che lo accolgono come lavoratore. Nel marzo del '45 è fatto prigioniero in campo di concentramento, mentre nel novembre dell'anno successivo è liberato da Spalato e fa rientro ad Ancona. Nel dicembre del 1961 il Comando Militare Territoriale di Napoli gli conferisce la Croce al Merito di Guerra.
Medaglia d'Onore alla memoria di Gennaro Casale, barlettano (consegnata alla nipote Maria Bernadette Francesca Casale)
Nasce a Barletta il 22 agosto 1914. Allievo del collegio militare di Roma nel 1932, dove ha conseguito anche il diploma di maturità classica, ha proseguito la sua carriera presso la Regia Accademia di cavalleria e fanteria. Ha preso parte alla campagna di guerra in Albania (1940 - 1943). Viene catturato a Tirana il 16 settembre del 43, ed è poi da questi tradotto in Germania quale prigioniero di guerra. Sopravvive a quella immane tortura e fa rientro in Italia nel 1945; nonostante ciò ha proseguito la sua carriera militare conclusasi con il grado di generale.
Medaglia d'Onore alla Memoria di Pantaleo Di Ceglie, biscegliese (consegnata alla nipote Isabella Quercia)
Nato a Bisceglie il 24 aprile del 1911, dal 1930 è arruolato soldato in una compagnia autonoma e nel 35/36 partecipa alla Guerra d'Africa. Nel 1940 è richiamato alle armi e parte per il fronte greco-albanese, giungendo a Durazzo. L'8 settembre del 1943, nel giorno dell'annuncio dell'armistizio, è disarmato e fatto prigioniero dai Tedeschi e condotto in Germania. Ha vissuto come deportato internato nel campo di Stalag e lavorato in una fattoria. Raccontava di condizioni disumane, in cui percorreva chilometri a piedi, con cibo scarso e pessimo che integrava con la ricerca di bucce di patate e rape nell'immondizia, mentre talvolta alcuni compaesani gli procuravano una carota rossa o una patata. Nel maggio del 1945 è liberato dalle Forze Armate Russe.
Medaglia d'Onore alla memoria di Andrea Giannella, trinitapolese (consegnata al nipote Nicola Minerva)
Nato a Trinitapoli il 15 dicembre 1912, quarto di sei figli ed organi di madre in tenera età, segue le orme di suo padre, commerciante di grano e prodotti agricoli. Ad un mese esatto dalla nascita di sua figlia, è chiamato alle armi in addestramento al Reggimento di Barletta ed inviato a Rodi. La sua vita cambia dopo l'8 settembre del 1943, quando diventa prigioniero deportato, dopo un viaggio estenuante in treno di 4 giorni, nel campo di lavoro di Stalag, in condizioni di vita durissime, con oltre 12 ore di lavoro massacrante ed il cibo ridotto all'essenziale. Rientrato dalla prigionia, riprende con forza e passione la professione di commerciante di prodotti agroalimentari, che ha praticato fino ad oltre 70 anni con invidiabile energia.
Medaglia d'Onore alla memoria di Luigi Lanotte, barlettano (consegnata al figlio Salvatore Lanotte)
Nato a Barletta il 24 agosto del 1915, entra nel distretto militare di Barletta ed è richiamato alle armi per effetto della guerra e trasferito al distaccamento della 2^ compagnia sussistenza in Chieti.
Fatto prigioniero dai Tedeschi, perché si rifiutò di aderire al Nazismo, viene messo sul Piroscafo Oria diretto verso i campi di prigionia nazisti. Il Piroscafo affonderà a causa delle avverse condizioni meteo e della rotta scelta dal comandante per evitare la minaccia dei sommergibili Britannici. Risulta dunque disperso in seguito al naufragio dell'11 Febbraio 1944.
Medaglia d'Onore alla memoria di Vincenzo Pellegrini, biscegliese (consegnata ai figli Pasquale e Serafina Pellegrini)
Nato a Bisceglie il 3 gennaio 1920, carrettiere di professione, nel giugno del 1939 è arruolato al Distretto di Barletta e lasciato in congedo illimitato provvisorio.
Nel febbraio del 40 è richiamato alle armi nella Compagnia "Chimici" ed avviato al deposito 48° Reggimento Fanteria di Bari; parte per l'Albania e giunge a Durazzo nel 3° Reggimento Granatieri.
Nell'ottobre del 40, in seguito alla dichiarazione di stato di guerra, è trattenuto alle armi presso la 26^ Compagnia Chimica a Corinto, in Grecia. L'8 settembre del '43 è disarmato dai Tedeschi e viene condotto in Germania, dove vive come deportato internato in un campo vicino Desdra, ai confini con la Polonia. Nel maggio del 45 è liberato dalle Forme Armate Russe ed a luglio rientra in Italia.
Medaglia d'Onore alla Memoria di Nicola Rizzi, barlettano (consegnata al figlio Luigi Rizzi)
Nato il 7 maggio 1922 a Barletta, dove è deceduto il 1 giugno 1971, il 15 marzo 1941 viene schedato nel distretto di Barletta, messo momentaneamente in congedo illimitato provvisorio per poi essere richiamato alle armi nel giugno successivo. L'8 settembre 1943 è catturato dai Tedeschi e condotto in Germania. Vive come deportato in un campo di concentramento a noi sconosciuto, lavorando in una fabbrica di armamenti. Liberato e trattenuto dalle Forze Alleate americane nel '45, dopo tre mesi rientra in Italia nel distretto militare di Barletta. Nel 1960 il comando militare di Napoli gli concede la croce al Merito di guerra per l'internamento in Germania.
Dopo l'esecuzione dell'inno nazionale a cura degli studenti del liceo "Alfredo Casardi" di Barletta (diretti dal professor Lorenzo Mannarino, accompagnati dal professor Antonio Mastrapasqua ed al violino dalla professoressa Oksana Svekla), che nel corso della giornata hanno eseguito anche alcuni brani commemorativi, il Prefetto Rossana Riflesso e le autorità presenti hanno consegnato le Medaglie d'onore a dieci cittadini italiani militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra ed ai familiari dei deceduti.
Nel corso della mattinata è stata inaugurata la mostra "Luci dalla cenere", promossa dalla Fondazione istituto di letteratura musicale concentrazionaria e dal Comune di Barletta, un'esposizione di opere d'arte (dipinti e incisioni) facenti parte della collezione donata dal poeta, scrittore e storico genovese Roberto Malini alla Fondazione di Barletta, con opere realizzate da artisti ebrei scomparsi nella Shoah o sopravvissuti ai campi di sterminio. La mostra, allestita al piano terra della Prefettura, sarà visitabile a partire da venerdì pomeriggio, dalle 16:30 alle 19:30 e nelle giornate di sabato e domenica, dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19:30.
«Non bisogna mai stancarsi di tener viva la memoria di certi tragici avvenimenti ed è proprio questo il senso di questa giornata: sviluppare una coscienza civica di resistenza rispetto ad ogni forma di discriminazione, di violenza, di emarginazione e di guerra, eventi che purtroppo non appartengono solo al passato ma anche al presente» ha spiegato il Prefetto Riflesso. «Abbiamo voluto celebrare la Giornata della memoria all'insegna dell'arte in diverse espressioni, con la musica a tema degli studenti del liceo "Casardi" di Barletta e con una mostra donata dal poeta, scrittore e storico genovese Roberto Malini alla Fondazione istituto di letteratura musicale concentrazionaria di Barletta del maestro Francesco Lotoro, con opere realizzate da artisti ebrei scomparsi nella Shoah o sopravvissuti ai campi di sterminio. Particolarmente significativa, inoltre, la consegna delle medaglie d'onore a cittadini di questo territorio deportati ed internati nei lager nazisti, tra i quali il barlettano Savino Roggio, cent'anni da poco compiuti, testimone sulla propria pelle dei brutali soprusi di quei tragici eventi».
L'elenco delle medaglie d'onore conferite, con alcuni cenni biografici degli insigniti
Medaglia d'Onore a Savino Roggio, barlettano.
Nato a Barletta il 2 maggio 1922, all'età di 8 anni viene avviato al mestiere di calzolaio.
Il 9 settembre 1943 è catturato dai nazisti ed inviato in un campo di prigionia in Germania, dove è impiegato come lavoratore coatto in una fabbrica di munizioni. E' trattenuto dagli alleati fino al 27 agosto 1945, data in cui rientra in Italia, viene congedato nel 1946 e subito dopo riprende il lavoro di calzolaio a Barletta. Nel 1960 è decorato con la Croce al Merito di Guerra (il 2 maggio scorso ha compiuto 100 anni).
Medaglia d'Onore alla Memoria di Giovanni Matera, andriese (consegnata alla figlia Brigida Matera)
Nato ad Andria il 4 ottobre 1912, di professione ortolano, il 12 settembre del 1943 è catturato dai tedeschi e condotto a Rodi Egeo. Il 10 gennaio del '44 è dichiarato disperso (internato a Rodi) in seguito ad eventi bellici. Ad oggi la sua condizione di disperso rimane ancora oscura. Di lui rimangono le numerose lettere inviate alla moglie Giovanna, dove traspare educazione, rispetto ed amore per la famiglia.
Medaglia d'Onore alla memoria di Giovanni Angelico, biscegliese (consegnata alla moglie Lucia Leone)
Sarto di professione, nel gennaio del 1942 è chiamato alle armi ed arruolato fante al deposito del 9° Reggimento Fanteria Regina di Barletta; nel maggio del '43 fu trasferito a Biella al Reggimento Fanteria Zara e parte per la Dalmazia. Nel settembre del 1943 è fatto prigioniero, dopo il rifiuto a restare alleato dei Tedeschi, e condotto in un campo di concentramento in Jugoslavia.
Liberato dalle Forze Armate delle Nazioni Unite nel settembre del 1945, in pessime condizioni fisiche, giunge al Distretto Militare di Barletta per essere poi congedato. Il Comando Militare di Bari gli ha conferito la Croce al Merito di Guerra per internamento in Germania.
Medaglia d'Onore alla Memoria di Francesco Baldini, biscegliese (consegnata al figlio Vincenzo Baldini)
Nato a Bisceglie il 25 novembre 1916, raccontava spesso la vita militare e le sofferenze durante la prigionia. Nel maggio del '41, partito per l'occupazione della parte occidentale dell'Isola di Creta, sbarca a Rodi; nel settembre del '43, a San Nicola di Creta, fugge con i commilitoni sulle montagne; a novembre, disarmato e fatto prigioniero dai Tedeschi, è condotto nel campo di concentramento di Eraclion e poi nel campo di Atene. Nel luglio del 1944, partito prigioniero in treno per la Germania, fugge in territorio slavo rifugiandosi presso civili che lo accolgono come lavoratore. Nel marzo del '45 è fatto prigioniero in campo di concentramento, mentre nel novembre dell'anno successivo è liberato da Spalato e fa rientro ad Ancona. Nel dicembre del 1961 il Comando Militare Territoriale di Napoli gli conferisce la Croce al Merito di Guerra.
Medaglia d'Onore alla memoria di Gennaro Casale, barlettano (consegnata alla nipote Maria Bernadette Francesca Casale)
Nasce a Barletta il 22 agosto 1914. Allievo del collegio militare di Roma nel 1932, dove ha conseguito anche il diploma di maturità classica, ha proseguito la sua carriera presso la Regia Accademia di cavalleria e fanteria. Ha preso parte alla campagna di guerra in Albania (1940 - 1943). Viene catturato a Tirana il 16 settembre del 43, ed è poi da questi tradotto in Germania quale prigioniero di guerra. Sopravvive a quella immane tortura e fa rientro in Italia nel 1945; nonostante ciò ha proseguito la sua carriera militare conclusasi con il grado di generale.
Medaglia d'Onore alla Memoria di Pantaleo Di Ceglie, biscegliese (consegnata alla nipote Isabella Quercia)
Nato a Bisceglie il 24 aprile del 1911, dal 1930 è arruolato soldato in una compagnia autonoma e nel 35/36 partecipa alla Guerra d'Africa. Nel 1940 è richiamato alle armi e parte per il fronte greco-albanese, giungendo a Durazzo. L'8 settembre del 1943, nel giorno dell'annuncio dell'armistizio, è disarmato e fatto prigioniero dai Tedeschi e condotto in Germania. Ha vissuto come deportato internato nel campo di Stalag e lavorato in una fattoria. Raccontava di condizioni disumane, in cui percorreva chilometri a piedi, con cibo scarso e pessimo che integrava con la ricerca di bucce di patate e rape nell'immondizia, mentre talvolta alcuni compaesani gli procuravano una carota rossa o una patata. Nel maggio del 1945 è liberato dalle Forze Armate Russe.
Medaglia d'Onore alla memoria di Andrea Giannella, trinitapolese (consegnata al nipote Nicola Minerva)
Nato a Trinitapoli il 15 dicembre 1912, quarto di sei figli ed organi di madre in tenera età, segue le orme di suo padre, commerciante di grano e prodotti agricoli. Ad un mese esatto dalla nascita di sua figlia, è chiamato alle armi in addestramento al Reggimento di Barletta ed inviato a Rodi. La sua vita cambia dopo l'8 settembre del 1943, quando diventa prigioniero deportato, dopo un viaggio estenuante in treno di 4 giorni, nel campo di lavoro di Stalag, in condizioni di vita durissime, con oltre 12 ore di lavoro massacrante ed il cibo ridotto all'essenziale. Rientrato dalla prigionia, riprende con forza e passione la professione di commerciante di prodotti agroalimentari, che ha praticato fino ad oltre 70 anni con invidiabile energia.
Medaglia d'Onore alla memoria di Luigi Lanotte, barlettano (consegnata al figlio Salvatore Lanotte)
Nato a Barletta il 24 agosto del 1915, entra nel distretto militare di Barletta ed è richiamato alle armi per effetto della guerra e trasferito al distaccamento della 2^ compagnia sussistenza in Chieti.
Fatto prigioniero dai Tedeschi, perché si rifiutò di aderire al Nazismo, viene messo sul Piroscafo Oria diretto verso i campi di prigionia nazisti. Il Piroscafo affonderà a causa delle avverse condizioni meteo e della rotta scelta dal comandante per evitare la minaccia dei sommergibili Britannici. Risulta dunque disperso in seguito al naufragio dell'11 Febbraio 1944.
Medaglia d'Onore alla memoria di Vincenzo Pellegrini, biscegliese (consegnata ai figli Pasquale e Serafina Pellegrini)
Nato a Bisceglie il 3 gennaio 1920, carrettiere di professione, nel giugno del 1939 è arruolato al Distretto di Barletta e lasciato in congedo illimitato provvisorio.
Nel febbraio del 40 è richiamato alle armi nella Compagnia "Chimici" ed avviato al deposito 48° Reggimento Fanteria di Bari; parte per l'Albania e giunge a Durazzo nel 3° Reggimento Granatieri.
Nell'ottobre del 40, in seguito alla dichiarazione di stato di guerra, è trattenuto alle armi presso la 26^ Compagnia Chimica a Corinto, in Grecia. L'8 settembre del '43 è disarmato dai Tedeschi e viene condotto in Germania, dove vive come deportato internato in un campo vicino Desdra, ai confini con la Polonia. Nel maggio del 45 è liberato dalle Forme Armate Russe ed a luglio rientra in Italia.
Medaglia d'Onore alla Memoria di Nicola Rizzi, barlettano (consegnata al figlio Luigi Rizzi)
Nato il 7 maggio 1922 a Barletta, dove è deceduto il 1 giugno 1971, il 15 marzo 1941 viene schedato nel distretto di Barletta, messo momentaneamente in congedo illimitato provvisorio per poi essere richiamato alle armi nel giugno successivo. L'8 settembre 1943 è catturato dai Tedeschi e condotto in Germania. Vive come deportato in un campo di concentramento a noi sconosciuto, lavorando in una fabbrica di armamenti. Liberato e trattenuto dalle Forze Alleate americane nel '45, dopo tre mesi rientra in Italia nel distretto militare di Barletta. Nel 1960 il comando militare di Napoli gli concede la croce al Merito di guerra per l'internamento in Germania.