Vita di città
Eusapia Palladino, la spiritista di Minervino Murge che stregò il mondo
Morì in povertà il 16 maggio 1918 la donna che nessuno scienziato fu mai capace di spiegare
Minervino - sabato 16 maggio 2020
Si spense a Napoli, in assoluta povertà e solitudine, il 16 maggio del 1918, Eusapia Palladino, la donna originaria di Minervino Murge che, coi suoi poteri da spiritista, aveva tenuto in pugno e mandato in crisi le più grandi menti scientifiche di tutto il mondo che mai riuscirono a dare una spiegazione ai suoi poteri.
Si narra che ancora oggi alcune case del Mercato di Napoli sono ancora infestate da poltergeist e spiriti inquieti evocati dai suoi rituali svolti fra la fine dell'800 e gli inizi del '900. Si racconta che anche la sua anima infelice ed inquieta si aggiri ancora nei seminterrati dell'Università e che, nel silenzio della sera, sia possibile percepire le lacrime singhiozzanti di un'anima inquieta.
Era una giornata di maggio del 1910 quando, in una stanza buia dei sotterranei del palazzo dell'Università Federico II di Napoli si radunarono venti fra le menti dei più noti luminari del pianeta per assistere ad uno dei tanti esperimenti su una donna dai poteri paranormali inspiegabili, la spiritista Eusapia Palladino.
Non era la prima volta che i massimi studiosi di fisica, psicologia, antropologia, medicina, scienziati del calibro del padre della biochimica Filippo Bottazzi o del Premio Nobel Marie Curie, si trovavano a cospetto della donna per studiarla e capire se le sue capacità fossero reali. Ma fu la prima volta che, anzichè restare incantati e stupefatti, dinanzi all'ennesimo fenomeno inspiegabile misto a qualche banale trucco di magia, persero interesse per la donna e decisero di archiviare il caso. Eusapia Palladino fu bollata come una prestigiatrice e truffatrice, destinata a finire la sua vita in estrema povertà fino alla morte.
Eppure, quella donna aveva stregato il mondo. Nata a Minervino Murge il 21 gennaio 1854 in una famiglia di contadini, Eusapia rimase orfana di entrambi i genitori a causa di un attacco di briganti che le procurò una frattura della tempia, a cui si attribuisce l'insorgere dei suoi poteri. Trasferitasi a Napoli a soli dodici anni, lavorò come bambinaia finchè l'incontro con una anziana signora che praticava sedute spiritiche segnò la sua vita: invitata a prender parte ad una seduta, la sua ferita alla tempia cominciò a perdere del liquido bianco. Era il 1874 quando Eusapia scoprì di avere dei poteri e iniziò ad essere accolta negli ambienti dell'occulto e ad essere studiata come oggetto di scienza.
Era capace di evocare gli spiriti, durante le sue sedute spiritiche apparivano volti sulle pareti, si spostavano o sparivano oggetti che riapparivano in altre stanze, lei stessa dichiarava di sentire voci, parole, sentimenti altrui, tanto da iniziare ad aver paura dei suoi stessi poteri. Intanto, la sua fama viaggiò in tutta Italia. Anche lo scienziato e criminologo piemontese Cesare Lombroso che aveva cercato di dare una spiegazione scientifica e terrena al sentimento dell'odio non riuscì a dare una spiegazione ai suoi poteri, definendoli "magia".
Studiata, osservata, richiesta da scienziati di tutto il mondo, viaggiò anche in Europa, fra Francia, Germania, Polonia e Russia. Assistere a una delle sue sedute spiritiche aveva un costo elevato perchè, malgrado alcuni rozzi e banali trucchetti da prestigiatrice, probabilmente ereditati dal marito prestigiatore, molti dei fenomeni sfuggivano ad ogni spiegazione scientifica. In America i suoi rituali furono presi con scetticismo, la Palladino fu capace di dividere le opinioni degli scienziati fra chi dava credito ai suoi poteri paranormali e chi riusciva a spiegare i giochi di prestigio.
Ormai sessant'enne, la donna chiese di poter tornare a Napoli e passare gli ultimi anni della sua vita da sola, grazie ai pochi guadagni racimolati.
Fu sottoposta ad un ultimo esperimento nell'Università di Napoli, quello che ne decretò la fine. Eusapia, una popolana dal corpo tozzo e robusto, col volto rugoso, le mani callose ed un sorriso furbo, aveva dato origine ad uno scontro fra scienza e soprannaturale la cui fine su segnata dall'incapacità degli scienziati di comprendere e dare una spiegazione ai suoi poteri.
Si narra che ancora oggi alcune case del Mercato di Napoli sono ancora infestate da poltergeist e spiriti inquieti evocati dai suoi rituali svolti fra la fine dell'800 e gli inizi del '900. Si racconta che anche la sua anima infelice ed inquieta si aggiri ancora nei seminterrati dell'Università e che, nel silenzio della sera, sia possibile percepire le lacrime singhiozzanti di un'anima inquieta.
Era una giornata di maggio del 1910 quando, in una stanza buia dei sotterranei del palazzo dell'Università Federico II di Napoli si radunarono venti fra le menti dei più noti luminari del pianeta per assistere ad uno dei tanti esperimenti su una donna dai poteri paranormali inspiegabili, la spiritista Eusapia Palladino.
Non era la prima volta che i massimi studiosi di fisica, psicologia, antropologia, medicina, scienziati del calibro del padre della biochimica Filippo Bottazzi o del Premio Nobel Marie Curie, si trovavano a cospetto della donna per studiarla e capire se le sue capacità fossero reali. Ma fu la prima volta che, anzichè restare incantati e stupefatti, dinanzi all'ennesimo fenomeno inspiegabile misto a qualche banale trucco di magia, persero interesse per la donna e decisero di archiviare il caso. Eusapia Palladino fu bollata come una prestigiatrice e truffatrice, destinata a finire la sua vita in estrema povertà fino alla morte.
Eppure, quella donna aveva stregato il mondo. Nata a Minervino Murge il 21 gennaio 1854 in una famiglia di contadini, Eusapia rimase orfana di entrambi i genitori a causa di un attacco di briganti che le procurò una frattura della tempia, a cui si attribuisce l'insorgere dei suoi poteri. Trasferitasi a Napoli a soli dodici anni, lavorò come bambinaia finchè l'incontro con una anziana signora che praticava sedute spiritiche segnò la sua vita: invitata a prender parte ad una seduta, la sua ferita alla tempia cominciò a perdere del liquido bianco. Era il 1874 quando Eusapia scoprì di avere dei poteri e iniziò ad essere accolta negli ambienti dell'occulto e ad essere studiata come oggetto di scienza.
Era capace di evocare gli spiriti, durante le sue sedute spiritiche apparivano volti sulle pareti, si spostavano o sparivano oggetti che riapparivano in altre stanze, lei stessa dichiarava di sentire voci, parole, sentimenti altrui, tanto da iniziare ad aver paura dei suoi stessi poteri. Intanto, la sua fama viaggiò in tutta Italia. Anche lo scienziato e criminologo piemontese Cesare Lombroso che aveva cercato di dare una spiegazione scientifica e terrena al sentimento dell'odio non riuscì a dare una spiegazione ai suoi poteri, definendoli "magia".
Studiata, osservata, richiesta da scienziati di tutto il mondo, viaggiò anche in Europa, fra Francia, Germania, Polonia e Russia. Assistere a una delle sue sedute spiritiche aveva un costo elevato perchè, malgrado alcuni rozzi e banali trucchetti da prestigiatrice, probabilmente ereditati dal marito prestigiatore, molti dei fenomeni sfuggivano ad ogni spiegazione scientifica. In America i suoi rituali furono presi con scetticismo, la Palladino fu capace di dividere le opinioni degli scienziati fra chi dava credito ai suoi poteri paranormali e chi riusciva a spiegare i giochi di prestigio.
Ormai sessant'enne, la donna chiese di poter tornare a Napoli e passare gli ultimi anni della sua vita da sola, grazie ai pochi guadagni racimolati.
Fu sottoposta ad un ultimo esperimento nell'Università di Napoli, quello che ne decretò la fine. Eusapia, una popolana dal corpo tozzo e robusto, col volto rugoso, le mani callose ed un sorriso furbo, aveva dato origine ad uno scontro fra scienza e soprannaturale la cui fine su segnata dall'incapacità degli scienziati di comprendere e dare una spiegazione ai suoi poteri.