Religioni
Esibizione di artisti ai matrimoni, Mons. Mansi: «L'altare non è un palcoscenico»
Le precisazioni della dell'ufficio stampa del Vescovo di Andria
Minervino - giovedì 8 luglio 2021
16.05
Ha suscitato clamore la presenza del cantante Al Bano Carrisi chiamato, a sorpresa per gli sposi, ad esibirsi durante una cerimonia nuziale nella Cattedrale di Andria sulle note dell'Ave Maria di Gounod.
In merito, giunge il forte richiamo del vescovo della nostra Diocesi S.E. Mons. Luigi Mansi al rispetto delle norme vigenti che riguardano le celebrazioni nuziali, in seguito alla segnalazione di alcuni episodi.
In particolare l'ufficio stampa della Curia Vescovile, della Diocesi di Andria, precisa che «A nessuno è concesso di usare la liturgia come palcoscenico per organizzare esibizioni di artisti di qualunque natura. Sarebbe una grave offesa alla celebrazione e al luogo sacro. Inoltre si fa presente che i sacerdoti hanno il compito di verificare il rispetto di tali norme, visto che gli organizzatori potrebbero anche non conoscerle, perché non si ripetano più episodi di questo genere.
Aver tollerato, per buon senso, alcuni comportamenti che poi si son rivelati irrispettosi per il luogo sacro, per la santa liturgia e per la Comunità cristiana non vuol dire aver fatto dei favoritismi, ma semplicemente aver evitato situazioni che potevano divenire grottesche. Ma da oggi in poi si richiede a tutti: sposi, parenti, organizzatori, un comportamento consono alla cerimonia che resta un Sacramento e non uno spettacolo. I sacerdoti sono esortati ad adoperarsi per far comprendere la specificità del momento liturgico. Se proprio si vuole gli artisti possono essere fatti esibire durante la festa nella sala ricevimenti».
In merito, giunge il forte richiamo del vescovo della nostra Diocesi S.E. Mons. Luigi Mansi al rispetto delle norme vigenti che riguardano le celebrazioni nuziali, in seguito alla segnalazione di alcuni episodi.
In particolare l'ufficio stampa della Curia Vescovile, della Diocesi di Andria, precisa che «A nessuno è concesso di usare la liturgia come palcoscenico per organizzare esibizioni di artisti di qualunque natura. Sarebbe una grave offesa alla celebrazione e al luogo sacro. Inoltre si fa presente che i sacerdoti hanno il compito di verificare il rispetto di tali norme, visto che gli organizzatori potrebbero anche non conoscerle, perché non si ripetano più episodi di questo genere.
Aver tollerato, per buon senso, alcuni comportamenti che poi si son rivelati irrispettosi per il luogo sacro, per la santa liturgia e per la Comunità cristiana non vuol dire aver fatto dei favoritismi, ma semplicemente aver evitato situazioni che potevano divenire grottesche. Ma da oggi in poi si richiede a tutti: sposi, parenti, organizzatori, un comportamento consono alla cerimonia che resta un Sacramento e non uno spettacolo. I sacerdoti sono esortati ad adoperarsi per far comprendere la specificità del momento liturgico. Se proprio si vuole gli artisti possono essere fatti esibire durante la festa nella sala ricevimenti».