Territorio
Cinghiali e lupi all'assalto di campi e pascoli
Coldiretti: «Gravi danni. Urgono misure di contenimento»
Minervino - venerdì 27 marzo 2020
Comunicato Stampa
Imperversano i cinghiali e i lupi in Puglia anche ai tempi del Coronavirus con attacchi agli animali nei pascoli e raid nelle campagne, aggravando ulteriormente il contesto di criticità che le aziende agricole e zootecniche stanno vivendo.
È quanto denuncia Coldiretti Puglia sulla base delle segnalazioni di agricoltori e allevatori, alle prese con gli attacchi dei lupi agli allevamenti e con le scorribande dei cinghiali nei campi, con una recrudescenza del fenomeno legata alla limitazione di movimentazione dei mezzi sulle strade che crea paradossalmente un contesto di maggiore tranquillità per la fauna selvatica a muoversi liberamente.
"Continua la mattanza nelle stalle e sui pascoli dove i lupi attaccano, feriscono e uccidono pecore, agnelli, mucche, vitelli, capre, suini, asini, cavalli. In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica, con un danno pari ad oltre 13 milioni di euro. Sono essenziali misure di contenimento per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l'allevamento è l'attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora 'Gentile' di Altamura o la 'Moscia' leccese", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Si tratta – evidenzia la Coldiretti - solo della punta dell'iceberg perché molti non denunciano scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni come ad esempio, oltre alle tracce sulla vettura e sull'asfalto, anche il rinvenimento della carcassa dell'animale con il quale ci si è scontrati.
"I numeri la dicono lunga sulla necessità di alzare il livello di allerta e programmare efficaci attività di riequilibrio della fauna selvatica che mette a repentaglio la stessa incolumità delle persone. Non c'è tempo più tempo da perdere, perché agricoltori e allevatori sono allo stremo", conclude il presidente Muraglia.
Continua anche l'allarme cinghiali in Puglia con avvistamenti di branchi in provincia di Bari soprattutto sull'Alta Murgia e sul Gargano in provincia di Foggia – aggiunge Coldiretti Puglia - con rischi igienico – sanitari, per l'incolumità pubblica e danni in campagna, con 310 incidenti stradali causati da animali selvatici nei primi nove mesi del 2019.
"Le aree rurali e anche le città sono invase da cinghiali che mettono a repentaglio l'incolumità delle persone, fanno razzia nei campi di frutta, legumi, piantine, ortaggi, con inevitabili ripercussioni anche di natura igienico-sanitaria. L'escalation di danni, aggressioni e incidenti che causano purtroppo anche vittime è il risultato della incontrollata proliferazione degli animali selvatici che mettono a repentaglio non solo le produzioni agroalimentari e l'assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita di agricoltori e automobilisti, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città", conclude Pietro Piccioni, Delegato Confederale di Coldiretti Foggia.
Il numero di incidenti gravi con morti o feriti per colpa di animali è aumentato del 81% sulle strade provinciali nel periodo 2010-2018 secondo l'analisi Coldiretti su dati del rapporto Aci Istat.
È quanto denuncia Coldiretti Puglia sulla base delle segnalazioni di agricoltori e allevatori, alle prese con gli attacchi dei lupi agli allevamenti e con le scorribande dei cinghiali nei campi, con una recrudescenza del fenomeno legata alla limitazione di movimentazione dei mezzi sulle strade che crea paradossalmente un contesto di maggiore tranquillità per la fauna selvatica a muoversi liberamente.
"Continua la mattanza nelle stalle e sui pascoli dove i lupi attaccano, feriscono e uccidono pecore, agnelli, mucche, vitelli, capre, suini, asini, cavalli. In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica, con un danno pari ad oltre 13 milioni di euro. Sono essenziali misure di contenimento per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l'allevamento è l'attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora 'Gentile' di Altamura o la 'Moscia' leccese", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Si tratta – evidenzia la Coldiretti - solo della punta dell'iceberg perché molti non denunciano scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni come ad esempio, oltre alle tracce sulla vettura e sull'asfalto, anche il rinvenimento della carcassa dell'animale con il quale ci si è scontrati.
"I numeri la dicono lunga sulla necessità di alzare il livello di allerta e programmare efficaci attività di riequilibrio della fauna selvatica che mette a repentaglio la stessa incolumità delle persone. Non c'è tempo più tempo da perdere, perché agricoltori e allevatori sono allo stremo", conclude il presidente Muraglia.
Continua anche l'allarme cinghiali in Puglia con avvistamenti di branchi in provincia di Bari soprattutto sull'Alta Murgia e sul Gargano in provincia di Foggia – aggiunge Coldiretti Puglia - con rischi igienico – sanitari, per l'incolumità pubblica e danni in campagna, con 310 incidenti stradali causati da animali selvatici nei primi nove mesi del 2019.
"Le aree rurali e anche le città sono invase da cinghiali che mettono a repentaglio l'incolumità delle persone, fanno razzia nei campi di frutta, legumi, piantine, ortaggi, con inevitabili ripercussioni anche di natura igienico-sanitaria. L'escalation di danni, aggressioni e incidenti che causano purtroppo anche vittime è il risultato della incontrollata proliferazione degli animali selvatici che mettono a repentaglio non solo le produzioni agroalimentari e l'assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita di agricoltori e automobilisti, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città", conclude Pietro Piccioni, Delegato Confederale di Coldiretti Foggia.
Il numero di incidenti gravi con morti o feriti per colpa di animali è aumentato del 81% sulle strade provinciali nel periodo 2010-2018 secondo l'analisi Coldiretti su dati del rapporto Aci Istat.