Attualità
Caso tributi al consorzio di bonifica, assemblea a Minervino Murge
Gli agricoltori manifestano contro la richiesta di somme in cambio di servizi non erogati
Minervino - lunedì 6 febbraio 2023
09.45
«Umiliati da chi vive da privilegiato sulla nostra pelle». Questo uno dei passaggi più rilevanti delle parole pronunciate dagli agricoltori nel corso dell'assemblea pubblicata tenutasi a Minervino Murge su spinta dal sindaco Lalla Mancini. Presenti, oltre che i referenti delle associazioni di rappresentanza e gli amministratori comunali, anche i consiglieri regionali Filippo Caracciolo e Francesco Ventola. Assenti tutti gli altri. Tema, l'insistente richiesta di pagamenti di cartelle per servizi praticamente non effettuati da parte del consorzio di bonifica "Terre d'Apulia".
«La delusione aumenta e ci rendiamo sempre più conto di quanto noi agricoltori siamo diventati merce di scambio, carne da macello nelle mani di coloro che da un lato si sono dimenticati della categoria ma dall'altro proprio grazie alla nostra categoria continuano a godere di privilegi e prebende» ha commentato Natale Zagaria, segretario del comitato liberi agricoltori andriesi, che ha partecipato all'iniziativa supportando i produttori minervinesi.
«Il mondo agricolo è pronto alla mobilitazione» ha sottolineato Savino Montaruli. «Le assenze dell'assessore regionale, del commissario del consorzio e di gran parte dei politici del territorio sono gravissime. I contributi richiesti agli agricoltori sono una beffa e rappresentano un'azione vessatoria insostenibile ed ingiustificata. Siamo di fronte ad un'operazione contabile che mira a far nascere un nuovo soggetto giuridico con molti interessi al suo interno. Gli agricoltori non intendono essere strumento nelle mani di chi non sa più rappresentarli e fa parte di quel mondo polisindacale che non ha autorevolezza» ha aggiunto.
«La politica è responsabile di una deriva inarrestabile che ha preso il sopravvento e che mira a salvaguardare unicamente posizioni di privilegio personale. Anche in questa circostanza le assenze di chi rappresenta il comparto nella città di Andria sono ingiustificate e confermano quanto l'agricoltura sia stata abbandonata a se stessa ma costantemente sfruttata da commedianti ai posti di potere. Forse questi personaggi dovrebbero rendersi conto che non sono dei volontari e che non vengono profumatamente pagati per stare perennemente sul palcoscenico a raccontare frottole e a curare unicamente il proprio terreno elettoralistico. Siamo al punto più basso della rappresentanza e della politica locale e questo sembra interessare poco a chi ormai in politica ci sta solamente per incassare i suoi lauti stipendi a carico della società».
«La delusione aumenta e ci rendiamo sempre più conto di quanto noi agricoltori siamo diventati merce di scambio, carne da macello nelle mani di coloro che da un lato si sono dimenticati della categoria ma dall'altro proprio grazie alla nostra categoria continuano a godere di privilegi e prebende» ha commentato Natale Zagaria, segretario del comitato liberi agricoltori andriesi, che ha partecipato all'iniziativa supportando i produttori minervinesi.
«Il mondo agricolo è pronto alla mobilitazione» ha sottolineato Savino Montaruli. «Le assenze dell'assessore regionale, del commissario del consorzio e di gran parte dei politici del territorio sono gravissime. I contributi richiesti agli agricoltori sono una beffa e rappresentano un'azione vessatoria insostenibile ed ingiustificata. Siamo di fronte ad un'operazione contabile che mira a far nascere un nuovo soggetto giuridico con molti interessi al suo interno. Gli agricoltori non intendono essere strumento nelle mani di chi non sa più rappresentarli e fa parte di quel mondo polisindacale che non ha autorevolezza» ha aggiunto.
«La politica è responsabile di una deriva inarrestabile che ha preso il sopravvento e che mira a salvaguardare unicamente posizioni di privilegio personale. Anche in questa circostanza le assenze di chi rappresenta il comparto nella città di Andria sono ingiustificate e confermano quanto l'agricoltura sia stata abbandonata a se stessa ma costantemente sfruttata da commedianti ai posti di potere. Forse questi personaggi dovrebbero rendersi conto che non sono dei volontari e che non vengono profumatamente pagati per stare perennemente sul palcoscenico a raccontare frottole e a curare unicamente il proprio terreno elettoralistico. Siamo al punto più basso della rappresentanza e della politica locale e questo sembra interessare poco a chi ormai in politica ci sta solamente per incassare i suoi lauti stipendi a carico della società».