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Aziende Data Driven: com'è la situazione in Italia

Siamo indietro rispetto ad altri Paesi, ma la strada intrapresa fa ben sperare

I dati strutturati, oggi, sono necessari per brand piccoli e grandi. Ma di cosa parliamo quando parliamo di aziende data driven?

La rivoluzione digitale ha messo a disposizione delle aziende una quantità di dati fino a pochi decenni fa impensabile. I dati rappresentano una grande opportunità, se usati bene (e nel rispetto della privacy): ci permettono di adottare strategie di marketing molto precise, cucite su misura delle esigenze del nostro cliente ideale.

Molte aziende stanno scoprendo solo negli ultimi tempi i vantaggi offerti dal ricorso agli strumenti digitali, non solo in ambito di attività analitiche finalizzate al marketing – al riguardo è molto interessante l'analisi degli esperti di Central Marketing Intelligence sullo studio dei mercati di riferimento – ma anche di ottimizzazione dei processi lavorativi interni.

Scegliere una strategia aziendale data driven, basata sui dati e sull'analisi di metriche e KPI stabiliti a monte, significa aumentare le possibilità di crescita e di successo.

Cosa si intende per azienda data driven?

Come accennato, si tratta di un'azienda che basa le proprie scelte strategiche su dati e su analisi approfondite di vari parametri ritenuti importanti per la crescita aziendale. Essere data driven implica la raccolta, l'analisi e l'interpretazione dei dati per fare scelte strategiche efficaci.

Le aziende data-driven devono essere in grado di raccogliere una quantità notevole di dati relativamente alla propria attività, al proprio pubblico e ai competitor: dai dati psicodemografici ai comportamenti online delle persone, dalle interazioni sui social alle metriche delle campagne di marketing e advertising online, le aziende hanno a disposizioni dati e metriche a profusioni.

La raccolta dei dati è solo la prima fase, a cui segue l'analisi, che permette di analizzare propriamente quanto raccolto e aiutare a capire tendenze, identificare strutture, modelli e pattern che possono rivelarsi preziosi per pianificare la strategia.

Se analizzati efficacemente, i dati permettono alle aziende di sviluppare strategie di marketing mirate agli obiettivi da raggiungere. I dati permettono anche di monitorare in tempo reale le prestazioni delle campagne di marketing e correggere in tempo le strategie se qualcosa non sta funzionando, così da ottimizzare l'attività ed evitare lo spreco di tempo e risorse.

Le aziende data driven monitorano le performance attraverso i KPI, gli indicatori scelti a monte per misurare l'efficacia delle azioni di marketing: tassi di conversione, engagement dei clienti, ritorno sull'investimento (ROI) sono fondamentali per capire se la strategia stia funzionando oppure servano correttivi.

L'approccio data driven prevede un'attività costante di raccolta, analisi e azione in un circolo continuo che, nelle migliori intenzioni, dev'essere virtuoso: prendere decisioni basandosi sui dati ottenuti dalle attività digitali permette di ridurre il rischio di investimenti sbagliati o troppo avventati.

Data driven marketing: la situazione nel nostro paese

Secondo il report Data for Humanity, realizzato dal noto brand di elettronica e informatica Lenovo, il 30% delle aziende italiane, nel prossimo futuro, investirà dai 3 ai 9 milioni di euro per migliorare l'approccio data driven alle strategie aziendali.

Il report ha preso in esame le risposte di un campione di 600 dirigenti di aziende di cinque paesi attivi in 10 segmenti di mercato differenti. Il 67% del campione afferma che usare i dati consentirà di rispondere meglio alle esigenze di mercato contingenti.

Per quanto riguarda il campione italiano intervistato, ben il 63% ha sottolineato l'importanza dei dati per creare ambienti di lavoro smart e il 60% ha evidenziato quanto i dati abbiano contribuito a prevedere con precisione i risultati delle attività aziendali.

Altri dati rivelano che in Italia, sotto questo punto di vista, c'è ancora da lavorare. L'Italia è infatti al quarto posto (su cinque paesi) per quanto riguarda la presenza sul territorio di aziende "data leader": la percentuale si attesta sul 15%, mentre Francia, Germania e Stati Uniti oscillano tra il 17% e il 20%.

Le difficoltà maggiori? Trovare persone con le adeguate competenze e difficoltà nel definire le strategie sui dati: il 52% del campione intervistato ha messo in evidenza la necessità di trovare i talenti giusti per la corretta interpretazione e l'utilizzo strategico dei dati.

In conclusione

Le aziende data driven sono il futuro: dalla più grande alla più piccola, le organizzazioni aziendali dovranno usare i dati per migliorare le proprie strategie aziendali. Il report Data for Humanity ha evidenziato come il percorso sia appena cominciato, sia in Italia che negli altri paesi: la sfida sarà trovare professionisti in grado di "far parlare" i dati.

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