Scovata cava abusiva nelle campagne di Minervino Murge
Sequestrata un’area di 65.000 metri quadrati: in azione i Forestali
mercoledì 7 giugno 2017
16.46
Un'altra attività estrattiva illecita è stata bloccata nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia dai militari del Comando Stazione Carabinieri Forestali di Andria.
I Carabinieri, durante le attività di perlustrazione dei territori dell'area protetta, sono intervenuti in località "Chiancarola" in agro di Minervino Murge ove hanno accertato che erano in atto le attività di cavazione e prelievo dei blocchi di pietra. Le indagini hanno permesso di verificare che l'area era utilizzata con i titoli abilitativi regionali ma in assenza delle "autorizzazioni" paesistico-ambientali.
Infatti l'area è risultata oltre che ricadere nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia anche nel Sito di Interesse Comunitario nonché genericamente vincolata paesaggisticamente per effetto delle disposizioni normative del "Codice del paesaggio". Per le opere di che trattasi, dati i vincoli, non risultava rilasciato il nulla osta dell'Ente Parco, la Valutazione di Incidenza Ambientale e quella paesaggistica.
Per le suddette violazioni l'intero sito, avente una superficie di circa 65 mila metri quadri, è stato sottoposto a sequestro preventivo. Due i soggetti, residenti a Trani, deferiti alla Procura della Repubblica di Trani, nelle qualità di legali rappresentanti della ditta proprietaria dell'area e della ditta esecutrice dei lavori.
L'accertamento si inserisce nell'ambito di un più ampio controllo delle cave attive sul territorio del Parco Nazionale dell'Alta Murgia disposto dal Coordinamento Territoriale dell'Ambiente Carabinieri di Altamura.
I Carabinieri, durante le attività di perlustrazione dei territori dell'area protetta, sono intervenuti in località "Chiancarola" in agro di Minervino Murge ove hanno accertato che erano in atto le attività di cavazione e prelievo dei blocchi di pietra. Le indagini hanno permesso di verificare che l'area era utilizzata con i titoli abilitativi regionali ma in assenza delle "autorizzazioni" paesistico-ambientali.
Infatti l'area è risultata oltre che ricadere nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia anche nel Sito di Interesse Comunitario nonché genericamente vincolata paesaggisticamente per effetto delle disposizioni normative del "Codice del paesaggio". Per le opere di che trattasi, dati i vincoli, non risultava rilasciato il nulla osta dell'Ente Parco, la Valutazione di Incidenza Ambientale e quella paesaggistica.
Per le suddette violazioni l'intero sito, avente una superficie di circa 65 mila metri quadri, è stato sottoposto a sequestro preventivo. Due i soggetti, residenti a Trani, deferiti alla Procura della Repubblica di Trani, nelle qualità di legali rappresentanti della ditta proprietaria dell'area e della ditta esecutrice dei lavori.
L'accertamento si inserisce nell'ambito di un più ampio controllo delle cave attive sul territorio del Parco Nazionale dell'Alta Murgia disposto dal Coordinamento Territoriale dell'Ambiente Carabinieri di Altamura.