Scomparsa Vassalli, omicidio volontario e favoreggiamento
Diverse persone ascoltate dagli inquirenti: ricerche anche sull'Ofanto
sabato 5 settembre 2015
15.37
Oltre all'omicidio volontario vi sarebbe anche il favoreggiamento. E' quanto trapela dall'inchiesta che sta portando avanti la Procura di Trani nel caso della scomparsa di Giuseppe Vassalli, 26enne di Canosa di Puglia di cui non si hanno più notizie dal 18 agosto scorso. Ci potrebbe esser infatti qualcuno che sa e che non parla o che copre qualcun'altro e gli inquirenti non specificano i numeri ma parlano semplicemente di diversi indagati. La certezza è che in tanti sono stati ascoltati in questi giorni negli uffici del Commissariato di P.S. di Canosa e si continua a scavare nella vita privata del giovane che appare tutt'altro che conosciuta e limpida. Tra gli ascoltati sembrerebbe esserci anche una ragazza con la quale lo stesso Vassalli potrebbe aver avuto una discussione prima di sparire.
Nel frattempo si continua a cercare nell'intera area dell'agro di Canosa, di Minervino e di Andria. Diga del Locone e fiume Ofanto sono i punti nei quali si stanno concentrando le ricerche dei SAF dei Vigili del Fuoco assieme alle squadre di volontari della Federazione delle Misericordie di Puglia tutti coordinati dal continuo lavoro sul campo della Protezione Civile della Provincia di Barletta Andria Trani con a capo Gianni De Trizio. Si ispezionano pozzi ed argini del fiume per verificare tutti gli anfratti e cominciare ad ispezionare le tante grotte presenti in un'area da circa 72 chilometri quadrati. Proprio durante le ricerche è stato rinvenuto un cellulare di ultima generazione all'interno di uno dei pozzi ispezionati, cellulare che sembrerebbe non esser appartenuto allo stesso Vassalli ma sul quale sono all'opera i tecnici per recuperare la memoria parzialmente danneggiata dal fatto che lo stesso telefonino è stato bruciato prima di esser gettato nel pozzo. Particolare che ha insospettito non poco gli inquirenti visto anche il fuoco appiccato attorno allo stesso pozzo a circa 2 chilometri dal luogo in cui fu rinvenuta l'autovettura, sempre bruciata, del giovane nella serata del 20 agosto scorso.
Nel frattempo si continua a cercare nell'intera area dell'agro di Canosa, di Minervino e di Andria. Diga del Locone e fiume Ofanto sono i punti nei quali si stanno concentrando le ricerche dei SAF dei Vigili del Fuoco assieme alle squadre di volontari della Federazione delle Misericordie di Puglia tutti coordinati dal continuo lavoro sul campo della Protezione Civile della Provincia di Barletta Andria Trani con a capo Gianni De Trizio. Si ispezionano pozzi ed argini del fiume per verificare tutti gli anfratti e cominciare ad ispezionare le tante grotte presenti in un'area da circa 72 chilometri quadrati. Proprio durante le ricerche è stato rinvenuto un cellulare di ultima generazione all'interno di uno dei pozzi ispezionati, cellulare che sembrerebbe non esser appartenuto allo stesso Vassalli ma sul quale sono all'opera i tecnici per recuperare la memoria parzialmente danneggiata dal fatto che lo stesso telefonino è stato bruciato prima di esser gettato nel pozzo. Particolare che ha insospettito non poco gli inquirenti visto anche il fuoco appiccato attorno allo stesso pozzo a circa 2 chilometri dal luogo in cui fu rinvenuta l'autovettura, sempre bruciata, del giovane nella serata del 20 agosto scorso.