Sanità, Piazzolla: «Rilanciamo il comparto sanitario valorizzando il territorio»

La nota dell'avv. Rossella Piazzolla, candidata alle Regionali 2020 con Raffaele Fitto presidente

sabato 25 luglio 2020 12.34
"Il nostro obiettivo è il rilancio della sanità pugliese: è necessaria una svolta dopo i disastri della gestione Emiliano". Lo afferma l'avv. Rossella Piazzolla, candidata alle Regionali 2020 con Raffaele Fitto presidente, a margine dell'incontro del candidato alla Regione del centrodestra con l'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia Bat, svoltosi giovedì sera a Barletta. Un incontro voluto dal presidente dell'Omceo, il dott. Benedetto Delvecchio, con i candidati alla presidenza della Regione Puglia per conoscere quali azioni verranno messe in campo a livello sanitario nella prossima legislatura.

"La sanità regionale necessita di un cambio di rotta dopo anni di amministrazione inefficiente, – afferma Piazzolla – ereditiamo una gestione ai limiti del disastro, priva di ordine e programmazione che ha provocato un depotenziamento del territorio, il quale andrebbe invece valorizzato. Da non sottovalutare anche il tema della mobilità passiva: sono tanti i cittadini pugliesi che sono costretti a spendere risorse per andarsi a curare fuori Regione, perché le liste d'attesa sono troppo lunghe e le strutture ospedaliere non potenziate a dovere".

La candidata alle Regionali interviene anche in merito alle recenti inaugurazioni di Michele Emiliano del Pta di Trani e del nuovo reparto di Urologia e Andrologia all'ospedale "Bonomo" di Andria. "L'emergenza Covid ha fatto emergere le criticità del nostro sistema sanitario, che attualmente ha diverse mancanze soprattutto in merito ai presidi territoriali. Non si può andare ad inaugurare nuovi presidi in tempo di elezioni: Emiliano ha forse dimenticato che nei distretti di Canosa, Minervino e Spinazzola manca un direttore sanitario? Qui ci son reparti abbandonato dove non si riescono a soddisfare prestazioni di chirurgia, ponto soccorso e cardiologia, in cui è rimasto il personale ma non si fanno nemmeno degenze. Se la Regione non consente alla sanità di ripartire dopo il periodo di emergenza, allora stiamo a zero", conclude Piazzolla.