Saldi invernali, Confesercenti Bat mette in guardia i consumatori
E lancia un appello: «Le associazioni di categoria devono indirizzare gli imprenditori»
mercoledì 10 gennaio 2018
Avrei voluto evitare l'ennesimo intervento sulla pratica, ormai divenuta Rito, dei "Saldi Invernali", puntualmente sollecitato e molto in voga nei circuiti mediatici in tale periodo (ma accade ugualmente nel corrispondente periodo estivo), ma, anche alla luce di alcune dichiarazioni apparse in questi giorni sui giornali e sul web da parte di singoli commercianti, da rappresentanti di Associazioni dei Consumatori e di Categoria, mi preme trarne spunto per attenzionare un tema, dai più quasi sempre sottovalutato, ma dal gruppo dirigente della Confesercenti B.A.T. evidenziato da quasi un decennio per il quale, "unica coraggiosa voce" nel deserto conformista imperante, ed in controtendenza rispetto alle posizioni più classiche della quasi totalità degli stakeholders interessati ed alla "voce" degli esercenti attività d'abbigliamento ed accessori, piccoli e meno piccoli, il nostro "gruppo dirigente", partendo da Trani, aveva cominciato a mettere in guardia, commercianti in primis, ed a porre sul Tavolo della discussione sul tema, internamente all'Organizzazione, ma anche verso le Istituzioni ed all'Opinione Pubblica circa l'inefficacia della normativa da applicarsi alla pratica dei "SALDI, Vendite Promozionali, ecc.".
Nelle discussioni interne, riservate ai nostri Dirigenti, era evidente che il Sistema legislativo si mostrava sempre più obsoleto ed inidoneo a garantire una "concorrenza leale", durante i periodi dedicati a tali tipologie di vendite con scoutistica, rispetto all'affermarsi delle nuovissime tecnologie digitali, internet, telefonia, ecc., oltre che dalla "mobilità" (sempre più sviluppata ed agevolata dalla crescita del traffico aereo Low Coast), dei consumatori, molti dei quali rispondevano positivamente e sempre di più alle lusinghe delle "promozioni" (spesso legate anche ad attività turistica di Regioni Italiane più o meno limitrofe, quando queste decidevano a macchia di leopardo sulle date da dedicare ai saldi e delle Nazioni Europee più visitate) sulle possibilità di fare "Shopping" con modalità diverse e nei tempi più disparati nei Grandi Magazzini (di Londra e Parigi, ad esempio) storicamente presi d'assalto in periodi durante i quali da noi sarebbe stato considerato blasfemo effettuare vendite con sconti.
Ebbene sì, da allora, il nostro Gruppo Dirigente, si diceva, creando quasi scandalo negli Addetti ai Lavori e presso i nostri stessi colleghi, cominciò a discutere su come si potesse ovviare alla ineluttabile corsa a mettere in campo atteggiamenti furbeschi, camuffati da una parvenza di legalità, tendenti di fatto a dribblare una normativa ormai logora, mettendo sul tavolo della discussione una serie di idee e di proposte che mettessero in condizione l'imprenditore, evitando costrizioni normative e sanzioni varie con conseguenti polemiche del "perché a me sì; al collega tizio no", per decidere, in piena autonomia, senza timori di sanzioni, i tempi nei quali promuovere l'attività imprenditoriale attraverso le varie tipologie di scontistica legate alla vendita promozionale, al saldo, ecc..), chiaramente cercando anche di fidelizzare la clientela che più rispondeva alla attività di promozione.
Contestualmente si spingevano comunque i commercianti a pensare ad altre formule di moltiplicazione degli incassi attraverso investimenti per la apertura di più punti vendita (in Centri Urbani commercialmente più ricchi e/o in centri Storici turisticamente rilevanti) ma, soprattutto, pensando ad una diversificazione delle strategie di vendita, in particolare verso la vendita On line e/o attraverso piattaforme telematiche di settore. Oggi notiamo, con una punta d'orgoglio e soddisfazione, che avevamo visto lontano e siamo stati lungimiranti in quanto, ormai da un paio d'anni a questa parte, tali nostre antesignane idee stanno prendendo piede, almeno a leggere le dichiarazioni sia di alcuni singoli commercianti, sia pur nella loro contraddittorietà, che, al dilagare delle vendite on line, si stanno rendendo conto della inefficacia delle norme che regolamentano la vendita a saldo e di cui chiedono l'applicazione; persino alcuni Rappresentanti di Categoria sono stati obbligati ad un cambio di direzione delle proprie tesi, prendendo atto che la "rivoluzione informatica" e la "globalizzazione in atto" sono fenomeni molto complessi da controllare e che al contrario, in maniera meno semplicistica, bisognerebbe cercare di governare mediante una discussione costruttiva in cui salvaguardare le attività commerciali con soluzioni realistiche e propositive e non illudendo i più attraverso battaglie, di donchishiottiana memoria, contro i Mulini a Vento, radicalizzando lo scontro.
Per non parlare delle posizioni espresse da alcuni imprenditori che, ancor oggi, perseverando e strumentalizzando furbescamente la loro richiesta di controllo (vi immaginate un vigile urbano per ogni attività d'impresa quando a malapena abbiamo una pattuglia di Forze dell' Ordine per la sicurezza notturna delle nostre città?) sono i primi a mandare sms, mail e quant'altro necessario in anticipo rispetto alla data di partenza dei saldi; gli stessi che, magari in silenzio e senza farlo sapere troppo in giro ed ai colleghi, stanno giustamente iniziando a fare esperienze di business vero attraverso la vendita on line, finalmente attrezzandosi, pur in ritardo rispetto ai nostri suggerimenti in tempi non sospetti.
Per cui, ritornando alla ragione per cui mi sono deciso ad intervenire, dando un mio modesto contributo, sul tema, sin troppo abusato, dei "saldi", bisogna prendere ormai atto che c'è qualcosa che non quadra sulla Rappresentanza e sui Gruppi Dirigenti delle Associazioni di Categoria, perché, se è vero che queste devono rappresentare le posizioni ed "sentimenti" degli imprenditori, di qualsivoglia settore, è anche vero, forse di più, che i loro gruppo dirigenti hanno l'arduo compito ed il dovere di studiare in anticipo i fenomeni economici di riferimento per indirizzare gli Imprenditori a livello preventivo; anche a costo di fare scelte impopolari, così come noi di Confesercenti abbiamo fatto molti anni fa e su varie tematiche.
In poche parole è necessario costruire e rafforzare, nelle nostre Città, il giusto circuito virtuoso di fiducia tra i rappresentati ed i rappresentanti. Ed è su questo che, attraverso un percorso nuovo e più costruttivo con le Pubbliche Amministrazioni, soprattutto attraverso formule innovative di Governance quali potranno essere i Distretti Urbani del Commercio, favoriti dalla Regione Puglia, il gruppo dirigente di Confesercenti, sia a livello locale che provinciale, proverà ad innescare la miccia vincente del rapporto Pubblico Privato nel settore del Commercio e del Turismo al fine di imparare a decidere preventivamente strategie costruttive e di posizionamento vincenti nel tempo, abbandonando posizioni di retroguardia ed infruttuose.
Purtroppo il settore commercio, come ogni fenomeno socio-economico dei nostri tempi, in un mondo ormai globalizzato, è sottoposto a mutamenti continui che vanno affrontati e studiati per decidere strategie vincenti e di successo. Oggi le Organizzazioni di Categoria, almeno le più rappresentative, sono di fronte a sfide epocali che vanno affrontate con coraggio, professionalità, flessibilità, dinamicità ed innovazione tecnologica, senza le quali si è destinati a soccombere.
Il gruppo dirigente della Confesercenti Provinciale BAT, nel proprio piccolo, sta raccogliendo la sfida ed è pronto ad offrire consulenze professionali tali da mettere in condizione le piccole imprese di vincere le sfide quali novelli Davide contro i Golia rappresentati dai grandi poteri economici.
- Il direttore Confesercenti prov.le B.A.T., dott. R. M. Landriscina
Nelle discussioni interne, riservate ai nostri Dirigenti, era evidente che il Sistema legislativo si mostrava sempre più obsoleto ed inidoneo a garantire una "concorrenza leale", durante i periodi dedicati a tali tipologie di vendite con scoutistica, rispetto all'affermarsi delle nuovissime tecnologie digitali, internet, telefonia, ecc., oltre che dalla "mobilità" (sempre più sviluppata ed agevolata dalla crescita del traffico aereo Low Coast), dei consumatori, molti dei quali rispondevano positivamente e sempre di più alle lusinghe delle "promozioni" (spesso legate anche ad attività turistica di Regioni Italiane più o meno limitrofe, quando queste decidevano a macchia di leopardo sulle date da dedicare ai saldi e delle Nazioni Europee più visitate) sulle possibilità di fare "Shopping" con modalità diverse e nei tempi più disparati nei Grandi Magazzini (di Londra e Parigi, ad esempio) storicamente presi d'assalto in periodi durante i quali da noi sarebbe stato considerato blasfemo effettuare vendite con sconti.
Ebbene sì, da allora, il nostro Gruppo Dirigente, si diceva, creando quasi scandalo negli Addetti ai Lavori e presso i nostri stessi colleghi, cominciò a discutere su come si potesse ovviare alla ineluttabile corsa a mettere in campo atteggiamenti furbeschi, camuffati da una parvenza di legalità, tendenti di fatto a dribblare una normativa ormai logora, mettendo sul tavolo della discussione una serie di idee e di proposte che mettessero in condizione l'imprenditore, evitando costrizioni normative e sanzioni varie con conseguenti polemiche del "perché a me sì; al collega tizio no", per decidere, in piena autonomia, senza timori di sanzioni, i tempi nei quali promuovere l'attività imprenditoriale attraverso le varie tipologie di scontistica legate alla vendita promozionale, al saldo, ecc..), chiaramente cercando anche di fidelizzare la clientela che più rispondeva alla attività di promozione.
Contestualmente si spingevano comunque i commercianti a pensare ad altre formule di moltiplicazione degli incassi attraverso investimenti per la apertura di più punti vendita (in Centri Urbani commercialmente più ricchi e/o in centri Storici turisticamente rilevanti) ma, soprattutto, pensando ad una diversificazione delle strategie di vendita, in particolare verso la vendita On line e/o attraverso piattaforme telematiche di settore. Oggi notiamo, con una punta d'orgoglio e soddisfazione, che avevamo visto lontano e siamo stati lungimiranti in quanto, ormai da un paio d'anni a questa parte, tali nostre antesignane idee stanno prendendo piede, almeno a leggere le dichiarazioni sia di alcuni singoli commercianti, sia pur nella loro contraddittorietà, che, al dilagare delle vendite on line, si stanno rendendo conto della inefficacia delle norme che regolamentano la vendita a saldo e di cui chiedono l'applicazione; persino alcuni Rappresentanti di Categoria sono stati obbligati ad un cambio di direzione delle proprie tesi, prendendo atto che la "rivoluzione informatica" e la "globalizzazione in atto" sono fenomeni molto complessi da controllare e che al contrario, in maniera meno semplicistica, bisognerebbe cercare di governare mediante una discussione costruttiva in cui salvaguardare le attività commerciali con soluzioni realistiche e propositive e non illudendo i più attraverso battaglie, di donchishiottiana memoria, contro i Mulini a Vento, radicalizzando lo scontro.
Per non parlare delle posizioni espresse da alcuni imprenditori che, ancor oggi, perseverando e strumentalizzando furbescamente la loro richiesta di controllo (vi immaginate un vigile urbano per ogni attività d'impresa quando a malapena abbiamo una pattuglia di Forze dell' Ordine per la sicurezza notturna delle nostre città?) sono i primi a mandare sms, mail e quant'altro necessario in anticipo rispetto alla data di partenza dei saldi; gli stessi che, magari in silenzio e senza farlo sapere troppo in giro ed ai colleghi, stanno giustamente iniziando a fare esperienze di business vero attraverso la vendita on line, finalmente attrezzandosi, pur in ritardo rispetto ai nostri suggerimenti in tempi non sospetti.
Per cui, ritornando alla ragione per cui mi sono deciso ad intervenire, dando un mio modesto contributo, sul tema, sin troppo abusato, dei "saldi", bisogna prendere ormai atto che c'è qualcosa che non quadra sulla Rappresentanza e sui Gruppi Dirigenti delle Associazioni di Categoria, perché, se è vero che queste devono rappresentare le posizioni ed "sentimenti" degli imprenditori, di qualsivoglia settore, è anche vero, forse di più, che i loro gruppo dirigenti hanno l'arduo compito ed il dovere di studiare in anticipo i fenomeni economici di riferimento per indirizzare gli Imprenditori a livello preventivo; anche a costo di fare scelte impopolari, così come noi di Confesercenti abbiamo fatto molti anni fa e su varie tematiche.
In poche parole è necessario costruire e rafforzare, nelle nostre Città, il giusto circuito virtuoso di fiducia tra i rappresentati ed i rappresentanti. Ed è su questo che, attraverso un percorso nuovo e più costruttivo con le Pubbliche Amministrazioni, soprattutto attraverso formule innovative di Governance quali potranno essere i Distretti Urbani del Commercio, favoriti dalla Regione Puglia, il gruppo dirigente di Confesercenti, sia a livello locale che provinciale, proverà ad innescare la miccia vincente del rapporto Pubblico Privato nel settore del Commercio e del Turismo al fine di imparare a decidere preventivamente strategie costruttive e di posizionamento vincenti nel tempo, abbandonando posizioni di retroguardia ed infruttuose.
Purtroppo il settore commercio, come ogni fenomeno socio-economico dei nostri tempi, in un mondo ormai globalizzato, è sottoposto a mutamenti continui che vanno affrontati e studiati per decidere strategie vincenti e di successo. Oggi le Organizzazioni di Categoria, almeno le più rappresentative, sono di fronte a sfide epocali che vanno affrontate con coraggio, professionalità, flessibilità, dinamicità ed innovazione tecnologica, senza le quali si è destinati a soccombere.
Il gruppo dirigente della Confesercenti Provinciale BAT, nel proprio piccolo, sta raccogliendo la sfida ed è pronto ad offrire consulenze professionali tali da mettere in condizione le piccole imprese di vincere le sfide quali novelli Davide contro i Golia rappresentati dai grandi poteri economici.
- Il direttore Confesercenti prov.le B.A.T., dott. R. M. Landriscina