"Ronde contro l'illegalità", la preoccupazione della Cgil
Deleonardis scrive al prefetto
mercoledì 29 agosto 2018
16.39
Il segretario generale della Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis, scrive al prefetto della Bat, Emilio Dario Sensi, sul fenomeno delle cosiddette ronde contro l'illegalità per richiedere maggiore vigilanza circa iniziative autonome e improprie di "ronde" contro gli immigrati da parte di cittadini – spesso sotto sigle associative o politiche – che non hanno alcuna competenza e ruolo di forza pubblica e che alimentano sentimenti xenofobi. "La legalità e la sicurezza sono due valori che devono essere garantiti dallo Stato e dalle forze dell'ordine e non certo tramite la discesa in campo di improvvisati 'sceriffi' che potrebbero far diventare le nostre città dei veri e propri far west, per questo è importante che le istituzioni tengano alta l'attenzione su questi fenomeni che altro non fanno che seminare odio ed intolleranza", commenta il segretario generale Deleonardis.
Ecco il testo integrale della lettera.
Egregio Sig. Prefetto,
Le scriviamo in quanto preoccupati dei ripetuti episodi che si verificano nelle nostre città da parte di semplici cittadini, spesso coperti da sigle associative o politiche, che si prodigano in presunte "ronde" contro l'illegalità senza competenza alcuna e che spesso nascondono veri e propri intenti xenofobi.
Siamo preoccupati perché far passare l'equazione "straniero uguale illegalità" è sbagliata e fuorviante, considerate le migliaia di cittadini migranti che in Puglia risiedono e contribuiscono con il proprio operato – da lavoratori e sempre più spesso da imprenditori – alla ricchezza prodotta nella nostra regione.
In una condizione di profondo disagio sociale che vivono anche i nostri territori additare quale "nemico" un altro uomo o donna solo perché di altra nazione contribuisce a un avvelenamento civile e a un imbarbarimento che può portare a conseguenze gravi.
È altresì improprio e inaccettabile che semplici cittadini possano sostituirsi alle forze di polizia in azioni di controllo, commettendo sì in questo caso un reato (art. 347 del c.p. "usurpazione di funzione pubblica") e con azioni che potrebbero addirittura interferire con il lavoro delle forze dell'ordine e mettere a rischio l'incolumità e la sicurezza di chi le compie. Oltre a invadere ambiti di vita e privacy che non competono loro.
Va da sé che a una legittima maggior richiesta di legalità si deve rispondere con la presenza riconoscibile delle istituzioni preposte a farlo.
Chiediamo che si vigili su queste iniziative per non creare spiacevoli precedenti e ancor più spiacevoli conseguenze, a tutela dell'incolumità di tutti i cittadini, siano essi italiani o di altra nazionalità. Le richieste di legalità e sicurezza sono questioni troppo serie per essere gestite con ronde illegali. Esistono istituzioni preposte che devono svolgere le azioni di loro competenza. Non ci serve una giustizia sommaria ma una giustizia nel rispetto delle leggi.
Ringraziandola per l'attenzione rivolgiamo
Distinti saluti
Ecco il testo integrale della lettera.
Egregio Sig. Prefetto,
Le scriviamo in quanto preoccupati dei ripetuti episodi che si verificano nelle nostre città da parte di semplici cittadini, spesso coperti da sigle associative o politiche, che si prodigano in presunte "ronde" contro l'illegalità senza competenza alcuna e che spesso nascondono veri e propri intenti xenofobi.
Siamo preoccupati perché far passare l'equazione "straniero uguale illegalità" è sbagliata e fuorviante, considerate le migliaia di cittadini migranti che in Puglia risiedono e contribuiscono con il proprio operato – da lavoratori e sempre più spesso da imprenditori – alla ricchezza prodotta nella nostra regione.
In una condizione di profondo disagio sociale che vivono anche i nostri territori additare quale "nemico" un altro uomo o donna solo perché di altra nazione contribuisce a un avvelenamento civile e a un imbarbarimento che può portare a conseguenze gravi.
È altresì improprio e inaccettabile che semplici cittadini possano sostituirsi alle forze di polizia in azioni di controllo, commettendo sì in questo caso un reato (art. 347 del c.p. "usurpazione di funzione pubblica") e con azioni che potrebbero addirittura interferire con il lavoro delle forze dell'ordine e mettere a rischio l'incolumità e la sicurezza di chi le compie. Oltre a invadere ambiti di vita e privacy che non competono loro.
Va da sé che a una legittima maggior richiesta di legalità si deve rispondere con la presenza riconoscibile delle istituzioni preposte a farlo.
Chiediamo che si vigili su queste iniziative per non creare spiacevoli precedenti e ancor più spiacevoli conseguenze, a tutela dell'incolumità di tutti i cittadini, siano essi italiani o di altra nazionalità. Le richieste di legalità e sicurezza sono questioni troppo serie per essere gestite con ronde illegali. Esistono istituzioni preposte che devono svolgere le azioni di loro competenza. Non ci serve una giustizia sommaria ma una giustizia nel rispetto delle leggi.
Ringraziandola per l'attenzione rivolgiamo
Distinti saluti