Rete lavoro agricolo di qualità, nella Bat solo 8 aziende iscritte

Flai Cgil Bat: «Numero troppo basso. È uno strumento indispensabile contro il sommerso e le illegalità»

sabato 25 luglio 2020
Sono otto le aziende agricole della provincia di Barletta – Andria – Trani iscritte alla Rete del lavoro agricolo di qualità su circa 10mila presenti sul territorio. Il dato è aggiornato al 18 giugno 2020. «Un numero troppo basso – commenta il segretario generale della Flai Cgil Bat, Gaetano Riglietti – considerando il fatto che i requisiti per essere ammessi alla Rete ce li hanno molte di più».

«Riteniamo opportuno per l'esiguo numero di aziende iscritte alla Rete del lavoro agricolo di qualità che le associazioni datoriali di categoria per il ruolo che svolgono possano sollecitare affinché le aziende loro associate aderiscano. Non c'è più tempo da perdere, bisogna fare presto. Questo è uno strumento indispensabile se vogliamo davvero trovare soluzioni contro il sommerso e le illegalità», dice il segretario generale.

«La Rete del lavoro agricolo di qualità – ricorda Riglietti – è stata istituita presso l'Inps al fine di selezionare imprese agricole e altri soggetti indicati dalla normativa vigente che, su presentazione di apposita istanza, si distinguono per il rispetto delle norme in materia di lavoro, legislazione sociale, imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Uno strumento che serve per trovare soluzioni contro il lavoro nero e lo sfruttamento dei braccianti nelle campagne. Si tratta della Rete del lavoro agricolo di qualità prevista nella legge del 29 ottobre del 2016, la 199, ribattezzata 'anti-caporali'. Nell'articolo 8 del testo sulle disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo si prevedeva appunto la nascita delle sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità con sede presso la commissione provinciale integrazione salariale operai agricoli. Della Rete anche nella Bat fanno parte le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali di categoria Flai, Fai e Uila, l'Inps, l'Inail, la Prefettura, la ITL, la Regione e la Provincia. Il nostro appello va anche alle istituzioni affinché si attuino tutte le strategie possibili per far decollare questo strumento».

La Flai ricorda i requisiti richiesti per l'iscrizione alla Rete: