Regolamentato il rapporto Stato-Regioni e ulteriori sanzioni, il nuovo decreto

Il Presidente Conte spiega: «fake news la proroga dei provvedimenti al 31 luglio»

martedì 24 marzo 2020 19.51
In arrivo un nuovo decreto legge varato dalla Presidenza dei Ministri in merito a ulteriori misure di intervento sulla situazione di emergenza da Covid-19 che va a potenziare i provvedimenti del decreto del 18 marzo.

Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa in cui ha spiegato che il decreto di prossima approvazione va a riordinare la disciplina dei provvedimenti adottati in questa fase emergenziale che il governo «valuta di volta in volta in base all'andamento epidemiologico non essendoci precedenti di riferimento delle normative del governo».

«A seguito di una riunione di 18 ore con i sindacati», si prospettano ulteriori misure a tutela dei lavoratori impegnati nelle attività essenziali al Paese e una regolamentazione degli orari di apertura per attività e distributori di carburante.

Il decreto prevede «la regolamentazione in modo ancora più trasparente dei rapporti tra Governo e Parlamento. Ogni iniziativa governativa – ha spiegato Conte - viene trasmessa ai presidenti delle camere e il Presidente del Consiglio va a conferire ogni 15 giorni circa gli aggiornamenti».

Regolamentati anche i rapporti tra interventi del Governo e le Regioni. «Lasciamo che i presidenti delle regioni possano adottare, nell'ambito esclusivo delle proprie competenze, anche misure più restrittive se ritenute opportune, pur rimanendo di competenza del Governo la funzione di coordinamento e omogeneità dagli interventi».

Aggiornamenti anche nei provvedimenti sanzionatori «A livello sanzionatorio è prevista un multa da 400 euro a 3mila euro per la violazione delle disposizioni governative».

Conte si è detto soddisfatto e orgoglioso della condotta degli italiani nel rispettare le prescrizioni fornite e delle forze dell'ordine che fanno attenta verifica del rispetto delle misure. «Tutti insieme dobbiamo affrontare questa emergenza e vincerla, ciascuno deve fare la propria parte mettendo in sicurezza se stessi e l'intera comunità nazionale».

Il Presidente del Consiglio conclude il suo discorso spiegando che la data 31 luglio 2020 è riferita al termine del periodo di emergenza nazionale della durata di 6 mesi deliberato deliberato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 31 gennaio, a seguito della dichiarazione di pandemia. «Non fa riferimento all'estensione delle restrizioni prescritte – chiarisce - non significa che le misure saranno prorogate. Si tratta di uno spazio d'emergenza che abbiamo prospettato ma siamo pronti per allentare la morsa di queste misure ben prima della scadenza dei 6 mesi, per tornare a un migliore stile di vita. Stiamo reagendo in maniera positiva rispetto a quella che era al tempo dell'esplosione dell'epidemia».