Referendum, i cinque quesiti nel dettaglio

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domenica 12 giugno 2022 8.15
I cittadini italiani sono chiamati ad esprimersi, nella giornata di domenica 12 giugno 2022, su cinque quesiti refendari, tutti relativi al tema della giustizia. La logica prevista dai presentatori del referendum è abrogativa: il loro obiettivo è l'abolizione della norma descritta.

Quesito 1 – scheda rossa (Legge Severino)

Chiede di abrogare il cosiddetto decreto Severino (decreto legislativo 235 del 2012) che prevede una serie di misure per limitare la presenza di persone condannate per determinati reati nelle cariche pubbliche elettive. Attualmente, il decreto stabilisce il divieto di ricoprire incarichi di governo, l'incandidabilità o l'ineleggibilità alle elezioni politiche o amministrative, e la conseguente decadenza da tali cariche, per coloro che vengono condannati in via definitiva per determinati reati, anche se commessi prima dell'entrata in vigore del decreto stesso. Il decreto Severino stabilisce anche i criteri per quanto riguarda l'incandidabilità alle cariche elettive regionali o negli enti locali, e prevede – in caso di condanna non definitiva – la sospensione automatica dalla carica per un periodo massimo di 18 mesi.

Quesito 2 – scheda arancione (Limitazione misure cautelari)

Interviene per limitare i casi in cui è possibile per i giudici disporre l'applicazione delle misure cautelari, cioè la detenzione preventiva di una persona non ancora condannata. Al momento i casi che giustificano l'applicazione delle misure cautelari sono indicati nell'articolo 274 del codice di procedura penale e sono: rischio di fuga, di inquinamento delle prove o che la persona indagata commetta altri reati.

Quesito 3 – scheda gialla (Separazione delle carriere tra magistrati)

Riguarda il tema da tempo dibattuto in Italia della separazione delle funzioni giudicanti e requirenti dei magistrati. Oggi i magistrati possono passare dalla carriera di giudice (funzione giudicante) a quella di pubblico ministero (funzione requirente) e viceversa, con alcune limitazioni e non più di quattro volte. Il quesito riguarda l'abrogazione delle numerose disposizioni che fondano o danno la possibilità ai magistrati di passare da una carriera all'altra.

Quesito 4 – scheda grigia (Valutazione dei magistrati)

I magistrati vengono valutati dal Consiglio superiore della magistratura (Csm) ogni quattro anni sulla base di pareri motivati ma non vincolanti elaborati dal Consiglio direttivo della Corte di Cassazione e dai Consigli giudiziari, due organi composti da magistrati e membri laici (cioè avvocati e in alcuni casi professori universitari in materie giuridiche). Avvocati e docenti partecipano come gli altri membri all'elaborazione di pareri su diverse questioni tecniche e organizzative, ma sono esclusi dai giudizi sull'operato dei magistrati, in base ai quali, poi, il Csm dovrà procedere per fare le valutazioni di professionalità.
Solo i magistrati, dunque, hanno oggi il compito di giudicare gli altri magistrati. Il quesito 4 chiede che la componente laica di questi due organi non sia esclusa dalle discussioni e dalle valutazioni che hanno a che fare con la professionalità dei magistrati.

Quesito 5 – scheda verde (Firme per le candidature al Consiglio superiore della magistratura)

Il quesito riguarda le norme che regolano l'elezione dei "membri togati" (cioè i magistrati) del Csm, l'organo di autogoverno della magistratura, modificando in particolare le modalità di presentazione delle candidature. Se oggi un magistrato si vuole proporre come membro del Csm deve raccogliere almeno 25 firme di altri magistrati a sostegno della sua candidatura.

L'elettore presentatosi al seggio ha la facoltà di rifiutare una o più schede.
Perché i referendum siano validi è necessario raggiungere il quorum di partecipazione del 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto su tutto il territorio nazionale.