Rapinano un 74enne tendendogli una trappola
Tre arresti, nella banda la badante infedele
lunedì 10 aprile 2017
12.43
Conosceva perfettamente sia le abitudini della vittima, sia la struttura e l'arredamento dell'abitazione: ne era stata la badante per qualche tempo e, finito il rapporto di lavoro, ha architettato la rapina ai danni di un 74enne di Minervino Murge.
Agli inizi del mese di dicembre 2016 una donna 52enne di Corato, badante, un uomo 38enne di Canosa di Puglia e un 40enne di Spinazzola decidono di mettere a segno il colpo e, arrivati a Minervino a bordo di una Alfa Romeo 156, attirano la vittima all'esterno dell'abitazione con un pretesto. Lo chiamano al telefono cellulare e gli chiedono: "La Panda di colore blu è vostra? Abbiamo urtato la sua auto involontariamente, se può uscire le do i dati dell'assicurazione". L'anziano esce di casa e, invece di trovare automobilisti distratti ma onesti, trova due individui col volto travisato da passamontagna e, uno dei due, armato di una pistola, gli intima di rientrare, spingendolo contestualmente all'interno. In casa i malviventi fanno razzia di quello che possono: qualche gioiello di famiglia, un orologio di marca e denaro contante, per un valore complessivo di circa 1.000 euro. La vittima, invece, riporta solo un grande spavento, ma nessuna lesione.
Iniziano quindi le indagini dei Carabinieri della Stazione di Minervino Murge, coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani che hanno consentito di individuare il telefono col quale i rapinatori avevano chiamato la vittima e di risalire così, con una serie di riscontri incrociati, al 40enne che a Spinazzola, viene sottoposto ad una perquisizione domiciliare, grazie alla quale i Carabinieri acquisiscono ulteriori dettagli sulla rapina, arrivando ad identificare i due complici, nel frattempo diventati conviventi in un appartamento di Minervino. Anche qui ne nasce una perquisizione domiciliare che porta all'arresto di entrambi per furto di energia elettrica. I due, infatti, avevano deciso di allacciarsi abusivamente al trasformatore di energia elettrica, sulla pubblica via. Ma le operazioni di ricerca per acquisire elementi di prova sulla rapina forniscono anche altri riscontri importanti. Occultati in diversi punti dell'appartamento, infatti, i Carabinieri rinvengono una pistola giocattolo priva del tappo rosso, diversi proiettili cal. 9 per arma semiautomatica ed una maschera "anonymous" che, benché non utilizzata per la consumazione della rapina per cui si procede, in quanto i malfattori erano travisati con passamontagna, è stata ugualmente sequestrata non potendosi escluderne l'uso in altri delitti.
Così, all'alba di questa mattina i Carabinieri della Stazione CC di Minervino Murge e della Compagnia di Andria hanno eseguito tre misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Trani. La 52enne ed il 38enne sono finiti in carcere, mentre lo spinazzolese è stato sottoposto ai domiciliari, tutti con la gravissima accusa di rapina in abitazione, con l'aggravante di aver commesso il fatto con armi, essendo travisati, in più persone riunite e nei confronti di una persona ultrasessantacinquenne.
Agli inizi del mese di dicembre 2016 una donna 52enne di Corato, badante, un uomo 38enne di Canosa di Puglia e un 40enne di Spinazzola decidono di mettere a segno il colpo e, arrivati a Minervino a bordo di una Alfa Romeo 156, attirano la vittima all'esterno dell'abitazione con un pretesto. Lo chiamano al telefono cellulare e gli chiedono: "La Panda di colore blu è vostra? Abbiamo urtato la sua auto involontariamente, se può uscire le do i dati dell'assicurazione". L'anziano esce di casa e, invece di trovare automobilisti distratti ma onesti, trova due individui col volto travisato da passamontagna e, uno dei due, armato di una pistola, gli intima di rientrare, spingendolo contestualmente all'interno. In casa i malviventi fanno razzia di quello che possono: qualche gioiello di famiglia, un orologio di marca e denaro contante, per un valore complessivo di circa 1.000 euro. La vittima, invece, riporta solo un grande spavento, ma nessuna lesione.
Iniziano quindi le indagini dei Carabinieri della Stazione di Minervino Murge, coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani che hanno consentito di individuare il telefono col quale i rapinatori avevano chiamato la vittima e di risalire così, con una serie di riscontri incrociati, al 40enne che a Spinazzola, viene sottoposto ad una perquisizione domiciliare, grazie alla quale i Carabinieri acquisiscono ulteriori dettagli sulla rapina, arrivando ad identificare i due complici, nel frattempo diventati conviventi in un appartamento di Minervino. Anche qui ne nasce una perquisizione domiciliare che porta all'arresto di entrambi per furto di energia elettrica. I due, infatti, avevano deciso di allacciarsi abusivamente al trasformatore di energia elettrica, sulla pubblica via. Ma le operazioni di ricerca per acquisire elementi di prova sulla rapina forniscono anche altri riscontri importanti. Occultati in diversi punti dell'appartamento, infatti, i Carabinieri rinvengono una pistola giocattolo priva del tappo rosso, diversi proiettili cal. 9 per arma semiautomatica ed una maschera "anonymous" che, benché non utilizzata per la consumazione della rapina per cui si procede, in quanto i malfattori erano travisati con passamontagna, è stata ugualmente sequestrata non potendosi escluderne l'uso in altri delitti.
Così, all'alba di questa mattina i Carabinieri della Stazione CC di Minervino Murge e della Compagnia di Andria hanno eseguito tre misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Trani. La 52enne ed il 38enne sono finiti in carcere, mentre lo spinazzolese è stato sottoposto ai domiciliari, tutti con la gravissima accusa di rapina in abitazione, con l'aggravante di aver commesso il fatto con armi, essendo travisati, in più persone riunite e nei confronti di una persona ultrasessantacinquenne.