Premio miglior regia per "Un giudice ragazzino". È stato girato a Minervino Murge
Riconoscimento per il film del regista spinazzolese Glionna
venerdì 21 agosto 2020
11.48
Arriva il primo riconoscimento importante per il lavoro cinematografico firmato dal regista spinazzolese Pier Glionna "Un Giudice Ragazzino", scritto da Marika A. Carolla e tratto dal romanzo illustrato di Salvatore Renna.
Lo scorso 7 agosto, l'opera ha vinto il premio alla migliore regia nella sezione "legalità" del Prato Film Festival.
Il cortometraggio è prodotto da Immaginaria Produzioni con il sostegno della Roma Film Academy e dell'Apulia Film Commission.
Il Prato Film Festival è un evento internazionale, ormai alla settima edizione, dedicato al cinema che quest'anno si è tenuto al Castello dell'Imperatore di Prato dal 4 all'8 Agosto. Diretto da Romeo Conte, il PFF trova tutti gli anni un ottimo riscontro sia da parte dei media che da parte del pubblico. Premiati quest'anno anche l'attrice Sandra Milo, l'attore Edoardo Pesce e il costumista Massimo Cantini Parrini con una mostra tutta dedicata agli abiti di "Pinocchio" di Matteo Garrone.
La giuria ha premiato l'impegno civile, l'umanità e il profondo rispetto con i quali una giovane squadra capitanata dallo spinazzolese Pier Glionna, ha saputo omaggiare un uomo di giustizia, il magistrato Rosario Livatino.
"Un Giudice Ragazzino" è girato in Puglia tra i paesi di Spinazzola, Minervino Murge, Gravina in Puglia e in Basilicata a Palazzo San Gervasio.
Un Giudice Ragazzino è la storia di una famiglia semplice, fatta di uomini che lavorano per il bene della comunità, di donne, mogli e madri che lottano affinché prevalga nella vita dei propri figli la giustizia e il rispetto. Un giudice ragazzino è il realismo, privato del velo di ipocrisia e di omertà. Il dolore, la solitudine e l'abbandono a cui è relegato chi sceglie di denunciare e opporsi alla mafia. Questa è la storia di chi trova il suo riscatto e la speranza concreta di continuare con forza a credere nello Stato e nelle leggi.
La mafia non si sconfigge con il silenzio e l'indifferenza, ma solo con il coraggio e la potenza della parola.
Rosario questo lo ha capito sulla sua pelle, a partire dalle piccole ingiustizie subite a scuola. Rosario è tutti noi, e tutti noi siamo lui. L'unico valore di cui ciascun individuo non potrà essere privato sarà la speranza di debellare il male, per il bene di tutti.
Lo scorso 7 agosto, l'opera ha vinto il premio alla migliore regia nella sezione "legalità" del Prato Film Festival.
Il cortometraggio è prodotto da Immaginaria Produzioni con il sostegno della Roma Film Academy e dell'Apulia Film Commission.
Il Prato Film Festival è un evento internazionale, ormai alla settima edizione, dedicato al cinema che quest'anno si è tenuto al Castello dell'Imperatore di Prato dal 4 all'8 Agosto. Diretto da Romeo Conte, il PFF trova tutti gli anni un ottimo riscontro sia da parte dei media che da parte del pubblico. Premiati quest'anno anche l'attrice Sandra Milo, l'attore Edoardo Pesce e il costumista Massimo Cantini Parrini con una mostra tutta dedicata agli abiti di "Pinocchio" di Matteo Garrone.
La giuria ha premiato l'impegno civile, l'umanità e il profondo rispetto con i quali una giovane squadra capitanata dallo spinazzolese Pier Glionna, ha saputo omaggiare un uomo di giustizia, il magistrato Rosario Livatino.
"Un Giudice Ragazzino" è girato in Puglia tra i paesi di Spinazzola, Minervino Murge, Gravina in Puglia e in Basilicata a Palazzo San Gervasio.
Un Giudice Ragazzino è la storia di una famiglia semplice, fatta di uomini che lavorano per il bene della comunità, di donne, mogli e madri che lottano affinché prevalga nella vita dei propri figli la giustizia e il rispetto. Un giudice ragazzino è il realismo, privato del velo di ipocrisia e di omertà. Il dolore, la solitudine e l'abbandono a cui è relegato chi sceglie di denunciare e opporsi alla mafia. Questa è la storia di chi trova il suo riscatto e la speranza concreta di continuare con forza a credere nello Stato e nelle leggi.
La mafia non si sconfigge con il silenzio e l'indifferenza, ma solo con il coraggio e la potenza della parola.
Rosario questo lo ha capito sulla sua pelle, a partire dalle piccole ingiustizie subite a scuola. Rosario è tutti noi, e tutti noi siamo lui. L'unico valore di cui ciascun individuo non potrà essere privato sarà la speranza di debellare il male, per il bene di tutti.