PMI in Italia: quante sono le piccole e medie imprese nel nostro Paese
Un focus sulla situazione attuale
sabato 7 ottobre 2023
Il sistema produttivo italiano è fondato, storicamente, sulla presenza di un elevato numero di piccole e media imprese, che vengono sintetizzate, poi, con l'acronimo PMI, diventato familiare a tutti i cittadini italiani. I numeri, in tal senso, offrono un quadro esaustivo della loro rilevanza. Lungo lo Stivale sono presenti oltre 210000 PMI, che rappresentano il 5% del tessuto imprenditoriale italiano, contribuiscono per quasi il 40% alla creazione del PIL e rappresentano oltre il 30% della "forza lavoro" del settore privato italiano.
Questi dati testimoniano non solo l'importanza delle PMI nella realtà economica e industriale del nostro paese, ma quanto una vasta fetta di italiani ambisca ad aprire un'attività in proprio. D'altro canto, il mondo delle PMI in Italia può usufruire da ormai diversi anni di un regime fiscale che offre a chi possiede i requisiti per aprire una partita iva agevolata, sintetizzati nel sito regime-forfettario.it, la possibilità di avviare la propria attività professionale o impresa con notevoli vantaggi e semplificazioni, e questo ha indubbiamente incentivato la piccola e media imprenditoria.
Le PMI sono la spina dorsale dell'economia italiana
Incentivi ed agevolazioni fiscali, quindi, rappresentano un importante stimolo per la crescita e la sostenibilità del mondo delle PMI, estremamente brillante se paragonato ad altre nazioni del Vecchio Continente. Se dal punto di vista numerico le PMI italiane non si discostano da quelle presenti in altri paesi, ad eccezione della Germania, a livello produttivo forniscono numeri decisamente superiori: l'Italia è ben al di sopra della media europea relativa al valore aggiunto generato (€.48.000).
Un dato, quest'ultimo, che fa da contraltare con quelli assai modesti delle grandi imprese, dove l'Italia si posiziona tra i fanalini di coda dell'intero Unione Europea. Per comprendere meglio cosa siano le PMI, è importante comprendere come vengano inquadrate normativamente a livello comunitario: per piccola impresa si intende un'impresa tra i 10 e 49 addetti e fatturato inferiore ai 10 milioni; per media impresa, invece, si identificano quelle imprese tra i 50 e 249 dipendenti e un fatturato inferiore ai 43 milioni.
La frase "le PMI sono la spina dorsale dell'economia italiana", spesso proferita da esperti economici, politici e imprenditori nostrani, risulta certamente veritiera, a maggior ragione in una nazione che, nel corso degli ultimi vent'anni, ha visto svariate grandi aziende ridimensionarsi o diventare di proprietà straniera, spesso "preda" delle grandi multinazionali provenienti al di là delle Alpi.
Il processo di crescita delle PMI attraverso la trasformazione digitale
Far crescere le PMI italiane, quindi, è un obiettivo estremamente rilevante per la nostra nazione, rappresentano uno snodo cruciale per rilanciare il nostro paese ed aumentare la produttività interna, dando modo ad alcune di esse di poter crescere dimensionalmente e completare il processo di crescita trasformandosi in grandi imprese. Per riuscire in questo intento, tuttavia, è indispensabile cogliere le sfide del mercato, sfruttando, ad esempio, le grandi opportunità offerte dalla trasformazione digitale.
Nel terzo decennio del nuovo millennio, è impossibile aumentare la propria competitività aziendale senza volgere lo sguardo al progresso digitale e sfruttarlo a proprio vantaggio per aumentare produttività e ricavi. Per quanto ovvio, l'approccio è totalmente differente in base ad ogni singolo settore, perché le dinamiche sono totalmente diverse per ogni comparto industriale.
Diventa fondamentale, quindi, che tutta la filiera segua un processo di innovazione tecnologica costante, al fine di restare altamente competitivi nei mercati internazionali. Questo esempio è estremamente calzante per quanto concerne tutti i settori cardine del nostro paese, le cosiddette "eccellenze" del Made in Italy che danno lustro e prestigio al Belpaese in tutto il mondo, come - citando i più noti - l'agroalimentare e il fashion. Un processo che si sta articolando e sviluppando anche grazie ad incentivi mirati allo sviluppo dell'innovazione delle PMI, che rappresenterà un forte stimolo alla crescita del nostro paese.
PUBBLIREDAZIONALE
Questi dati testimoniano non solo l'importanza delle PMI nella realtà economica e industriale del nostro paese, ma quanto una vasta fetta di italiani ambisca ad aprire un'attività in proprio. D'altro canto, il mondo delle PMI in Italia può usufruire da ormai diversi anni di un regime fiscale che offre a chi possiede i requisiti per aprire una partita iva agevolata, sintetizzati nel sito regime-forfettario.it, la possibilità di avviare la propria attività professionale o impresa con notevoli vantaggi e semplificazioni, e questo ha indubbiamente incentivato la piccola e media imprenditoria.
Le PMI sono la spina dorsale dell'economia italiana
Incentivi ed agevolazioni fiscali, quindi, rappresentano un importante stimolo per la crescita e la sostenibilità del mondo delle PMI, estremamente brillante se paragonato ad altre nazioni del Vecchio Continente. Se dal punto di vista numerico le PMI italiane non si discostano da quelle presenti in altri paesi, ad eccezione della Germania, a livello produttivo forniscono numeri decisamente superiori: l'Italia è ben al di sopra della media europea relativa al valore aggiunto generato (€.48.000).
Un dato, quest'ultimo, che fa da contraltare con quelli assai modesti delle grandi imprese, dove l'Italia si posiziona tra i fanalini di coda dell'intero Unione Europea. Per comprendere meglio cosa siano le PMI, è importante comprendere come vengano inquadrate normativamente a livello comunitario: per piccola impresa si intende un'impresa tra i 10 e 49 addetti e fatturato inferiore ai 10 milioni; per media impresa, invece, si identificano quelle imprese tra i 50 e 249 dipendenti e un fatturato inferiore ai 43 milioni.
La frase "le PMI sono la spina dorsale dell'economia italiana", spesso proferita da esperti economici, politici e imprenditori nostrani, risulta certamente veritiera, a maggior ragione in una nazione che, nel corso degli ultimi vent'anni, ha visto svariate grandi aziende ridimensionarsi o diventare di proprietà straniera, spesso "preda" delle grandi multinazionali provenienti al di là delle Alpi.
Il processo di crescita delle PMI attraverso la trasformazione digitale
Far crescere le PMI italiane, quindi, è un obiettivo estremamente rilevante per la nostra nazione, rappresentano uno snodo cruciale per rilanciare il nostro paese ed aumentare la produttività interna, dando modo ad alcune di esse di poter crescere dimensionalmente e completare il processo di crescita trasformandosi in grandi imprese. Per riuscire in questo intento, tuttavia, è indispensabile cogliere le sfide del mercato, sfruttando, ad esempio, le grandi opportunità offerte dalla trasformazione digitale.
Nel terzo decennio del nuovo millennio, è impossibile aumentare la propria competitività aziendale senza volgere lo sguardo al progresso digitale e sfruttarlo a proprio vantaggio per aumentare produttività e ricavi. Per quanto ovvio, l'approccio è totalmente differente in base ad ogni singolo settore, perché le dinamiche sono totalmente diverse per ogni comparto industriale.
Diventa fondamentale, quindi, che tutta la filiera segua un processo di innovazione tecnologica costante, al fine di restare altamente competitivi nei mercati internazionali. Questo esempio è estremamente calzante per quanto concerne tutti i settori cardine del nostro paese, le cosiddette "eccellenze" del Made in Italy che danno lustro e prestigio al Belpaese in tutto il mondo, come - citando i più noti - l'agroalimentare e il fashion. Un processo che si sta articolando e sviluppando anche grazie ad incentivi mirati allo sviluppo dell'innovazione delle PMI, che rappresenterà un forte stimolo alla crescita del nostro paese.
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