Pazienti diabetici, Federfarma: «Possibile "no" alla distribuzione degli ausili in farmacia»
L'associazione di categoria denuncia la possibilità di un disservizio
giovedì 25 marzo 2021
12.34
«La Regione punta a cambiare, alla radice, l'assistenza ai pazienti diabetici prevedendo la distribuzione degli ausili non più in forma "convenzionata", ma con la Distribuzione per conto(Dpc). Così i pazienti dovranno sottoporsi ad una procedura non più breve e di prossimità, come quella in atto e collaudata negli anni che vede il paziente presentarsi nella farmacia convenzionata, esibire la ricetta e ricevere immediatamente gli ausili richiesti, ma dovranno richiedere gli ausili per poi ritornare in farmacia per il ritiro. Se invece Regione Pugliae Federfarma, la Federazione che rappresenta le circa 1250 Farmacie territoriali attive in Puglia, non dovessero proprio trovare l'intesa, i pazienti dovranno addirittura raggiungere le Farmacie ospedaliere (nella fattispecie si parla di distribuzione diretta)».
È quanto denuncia il presidente di Federfarma BAT Michele Pellegrini Calace, paventando dei possibili disservizi per chi già soffre di una patologia seria.
Secondo l'associazione di categoria «la Regione però non considera i disagi che i pazienti diabetici dovranno affrontare: non tutti i comuni hanno infatti un ospedale; non tutti gli ospedali hanno una farmacia ospedaliera e dove è attiva si osservano orari di apertura e chiusura, di norma, molto brevi (di solito 2 ore) e per pochi giorni la settimana (in media 2). Presentata la richiesta occorrerà poi attendere il giorno indicato per il ritiro delle "striscette". Risultato: si aggiungeranno disagi ulteriori per pazienti che sono già alle prese con una patologia complessa che, così, verrebbero anche costretti a spostarsi in comuni diversi da quelli di residenza perché privi di ospedale con farmacia al suo interno. Senza contare che si tratta di pazienti con patologie a rischio particolarmente elevati proprio con riferimento al Covid e dunque l'ingresso in strutture ospedaliere ha fortissime e serissime controindicazioni».
«Tutti questi - spiega Michele Pellegrini Calace, presidente di Federfarma Bat- sarebbero gli effetti negativi di un mancato accordo tra Regione e Federfarma in merito alla distribuzione degli ausilii per i pazienti diabetici. Allora ci chiediamo se la Regione si rende conto dei disagi enormi che subirebbero non solo i pazienti dei piccoli comuni, come quelli disseminati nel foggiano e nel Salento, ma anche quelli dei comuni che un ospedale con farmacia ce l'hanno, perchè tutti si riverserebbero su quell'unica struttura con centinaia di richieste. Da qui i disagi provocati dal voler fare a meno della rete delle farmacie che, invece, sono in ogni città, in ogni quartiere, assolvono a questa funzione e la assolverebbero eventualmente anche in distribuzione per conto della Regione in modo egregio proprio perché hanno anche orari di apertura e chiusura che nessun'altra struttura di servizio pubblico può assicurare».
«La Regione - conclude Pellegrini Calace - deve perciò assolutamente valutare con la massima attenzione le proprie scelte che aggiungerebbero, con certezza, disagi a disagi e che si iscriverebbero nel tentativo di bypassare la rete dei servizi assicurati capillarmente dalle farmacie, come invece viene riconosciuto e valorizzato da altre regioni". Come è esattamente accaduto con le prenotazioni per le vaccinazioni degli ultra 80enni pugliesi: in pochi giorni sono state effettuate quasi 200.000 prenotazioni in tutte le farmacie della regione. Un risultato che, perciò, dovrebbe essere replicato ed esteso ad altre categorie cui consentire di effettuare le prenotazioni necessarie con grande rapidità, soprattutto a fronte di un'enorme richiesta da parte dei cittadini che, giustamente, sperano di poter utilizzare il canale Farmacia per prenotare il vaccino e, magari, anche per riceverne la somministrazione»
È quanto denuncia il presidente di Federfarma BAT Michele Pellegrini Calace, paventando dei possibili disservizi per chi già soffre di una patologia seria.
Secondo l'associazione di categoria «la Regione però non considera i disagi che i pazienti diabetici dovranno affrontare: non tutti i comuni hanno infatti un ospedale; non tutti gli ospedali hanno una farmacia ospedaliera e dove è attiva si osservano orari di apertura e chiusura, di norma, molto brevi (di solito 2 ore) e per pochi giorni la settimana (in media 2). Presentata la richiesta occorrerà poi attendere il giorno indicato per il ritiro delle "striscette". Risultato: si aggiungeranno disagi ulteriori per pazienti che sono già alle prese con una patologia complessa che, così, verrebbero anche costretti a spostarsi in comuni diversi da quelli di residenza perché privi di ospedale con farmacia al suo interno. Senza contare che si tratta di pazienti con patologie a rischio particolarmente elevati proprio con riferimento al Covid e dunque l'ingresso in strutture ospedaliere ha fortissime e serissime controindicazioni».
«Tutti questi - spiega Michele Pellegrini Calace, presidente di Federfarma Bat- sarebbero gli effetti negativi di un mancato accordo tra Regione e Federfarma in merito alla distribuzione degli ausilii per i pazienti diabetici. Allora ci chiediamo se la Regione si rende conto dei disagi enormi che subirebbero non solo i pazienti dei piccoli comuni, come quelli disseminati nel foggiano e nel Salento, ma anche quelli dei comuni che un ospedale con farmacia ce l'hanno, perchè tutti si riverserebbero su quell'unica struttura con centinaia di richieste. Da qui i disagi provocati dal voler fare a meno della rete delle farmacie che, invece, sono in ogni città, in ogni quartiere, assolvono a questa funzione e la assolverebbero eventualmente anche in distribuzione per conto della Regione in modo egregio proprio perché hanno anche orari di apertura e chiusura che nessun'altra struttura di servizio pubblico può assicurare».
«La Regione - conclude Pellegrini Calace - deve perciò assolutamente valutare con la massima attenzione le proprie scelte che aggiungerebbero, con certezza, disagi a disagi e che si iscriverebbero nel tentativo di bypassare la rete dei servizi assicurati capillarmente dalle farmacie, come invece viene riconosciuto e valorizzato da altre regioni". Come è esattamente accaduto con le prenotazioni per le vaccinazioni degli ultra 80enni pugliesi: in pochi giorni sono state effettuate quasi 200.000 prenotazioni in tutte le farmacie della regione. Un risultato che, perciò, dovrebbe essere replicato ed esteso ad altre categorie cui consentire di effettuare le prenotazioni necessarie con grande rapidità, soprattutto a fronte di un'enorme richiesta da parte dei cittadini che, giustamente, sperano di poter utilizzare il canale Farmacia per prenotare il vaccino e, magari, anche per riceverne la somministrazione»