Maltempo e gelo, a Minervino compromessi vigneti e alberi da frutto
La conta dei danni di Coldiretti su tutto il territorio regionale
domenica 11 aprile 2021
Il crollo della colonnina di mercurio sottozero in primavera mette a rischio i raccolti dopo un lungo periodo di alte temperature in Puglia che hanno favorito il risveglio della vegetazione con alberi e piante fiorite sin da gennaio che risultano bruciate dal gelo improvviso con vere e proprie stalattiti di ghiaccio su ciliegi e mandorli in fiore. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Puglia sugli effetti delle ondate di gelo con effetti devastanti sulle coltivazioni agricole per cui è stata attivata la richiesta di stato di calamità naturale.
Nel barese per proteggere i raccolti sono stati addirittura accesi i falò notturni a Terlizzi per riscaldare i mandorli in fiore, mentre a Noci e Putignano è stata spruzzata acqua sui ciliegi per creare un velo protettivo contro il gelo – afferma Coldiretti Puglia – ma le gelate non hanno risparmiato gli alberi in fiore e le piantine non protette nei vivai a Sammichele di Bari con un danno stimato sino ad ora del 40% sulle produzioni in campo.
KO le varietà precoci di ciliegie quali la Bigarreau, mentre è in corso di accertamento una stima del danno fino al 40% sulle ciliegie tardive come la Ferrovia, al pari dei seminativi che risultano compromessi al 30%, come gli alberi di cachi nel tarantino bruciati dal gelo.
Il brusco abbassamento delle temperature con l'arrivo del gelo – continua la Coldiretti regionale – compromette la produzione di ciliegi, albicocchi, peschi e mandorli ma anche patate, ortaggi, grano precoce, carciofi, quando fuori dal riposo invernale e, pertanto, più sensibili al gelo, anche la vite e l'ulivo. A rischio – precisa la Coldiretti Puglia - le coltivazioni più precoci di grano, che potrebbero dover essere riseminate, ma anche cespugli e piante ornamentali nei vivai, dove le gelate possono pregiudicare l'armonia e la simmetria delle chiome ottenute con anni di sapienti potature.
Le piante durante il riposo invernale – sottolinea la Coldiretti regionale - sono in grado di sopportare temperature inferiori allo zero, anche di decine di gradi, ma diventano particolarmente sensibili, una volta risvegliate, in fase di fioritura o dopo aver emesso le nuove foglioline.
L'abbassamento della colonnina di mercurio per lungo tempo sotto lo zero – aggiunge Coldiretti Puglia – provoca danni gravissimi ma lo sbalzo termico ha inevitabilmente un impatto anche sull'aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra di ortaggi e di fiori, soprattutto se si considera che i prezzi del gasolio sono in continua crescita da novembre.
Siamo di fronte in Puglia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti regionale – oltre 3 miliardi di euro in un decennio.
LA MAPPA DEL DANNO PROVINCIA PER PROVINCIA
BARI – BAT: Si contano i danni a Conversano, Gioia del Colle, Noci e Bisceglie sulle varietà precoci di ciliegie, le Bigarreau, e sulle tardive come la Ferrovia, a Bitonto ciliegie e mandorle bruciate, così come a Terlizzi in fumo ciliegi, mandorli e vigneti, a Casamassima e ad Acquaviva danni sui vigneti, a Grumo Appula, Toritto, Cassano e Palo del Colle si registrano gravi danni sui mandorli in fiore, e per il secondo anno consecutivo sono andate perse le patate nell'agro di Santo Spirito, nella BAT a Barletta e Canosa danni ingenti sugli alberi da frutto come peschi, albicocchi e viti, a Minervino compromessi alberi da frutto e vigneti, mentre a Spinazzola e Poggiorsini a risentire dell'ondata di gelo è il grano. Per San Ferdinando, Trinitapoli, Margherita di Savoia, si parla del 100% di danno per i vigneti a spalliera, del 50% sotto i tendoni e una perdita del 50% sui frutteti.
FOGGIA – Stessa cosa anche a Lucera, Biccari, Volturino, San Severo, Torremaggiore, Foggia, Orta Nova e Deliceto, Troia, Lesina, Poggio Imperiale, Cerignola dove il bilancio parla del 100% di danno per i vigneti a spalliera, del 50% sotto i tendoni e una perdita del 50% sui frutteti, oltre alla compromissione degli ortaggi e dei grani precoci. Gravemente compromessa la campagna degli asparagi.
BRINDISI – Medesimo scenario in provincia di Brindisi dove i vigneti hanno subito uno straordinario shock termico e risultano bruciati dal gelo a Mesagne, Francavilla Fontana e Oria, mentre si contano danni ingenti sulla produzione di carciofi che risultano 'cristallizzati' dal gelo.
LECCE – Gravi danni sui vigneti a Guagnano, Campi Salentina, a Leverano, Veglie, Copertino e Carmiano mentre risultano compromessi gli ortaggi a Ugento, Melissano, Racale e Taviano, dove sono andati in fumo patate, meloni, angurie e melanzane. Le temperature nelle campagne sono più basse di oltre 10 gradi rispetto ai centri urbani, con la colonnina di mercurio ben al di sotto dello zero a Ugento, Lucignano, Supersano, Taurisano e Lequile.
TARANTO – Ingenti danni nell'area jonica dove risultano compromessi vigneti, mandorli, agrumi e alberi da frutto a Massafra e a Castellaneta, con ciliegi, albicocchi, melograni e vigneti di uva da tavola colpiti dall'ondata di gelo. Bruciati interi vigneti di varietà precoci di Chardonnay e uva da tavola tra Manduria, Sava, Avetrana e Grottaglie. Gelati gli alberi di cachi con la produzione azzerata.
Nel barese per proteggere i raccolti sono stati addirittura accesi i falò notturni a Terlizzi per riscaldare i mandorli in fiore, mentre a Noci e Putignano è stata spruzzata acqua sui ciliegi per creare un velo protettivo contro il gelo – afferma Coldiretti Puglia – ma le gelate non hanno risparmiato gli alberi in fiore e le piantine non protette nei vivai a Sammichele di Bari con un danno stimato sino ad ora del 40% sulle produzioni in campo.
KO le varietà precoci di ciliegie quali la Bigarreau, mentre è in corso di accertamento una stima del danno fino al 40% sulle ciliegie tardive come la Ferrovia, al pari dei seminativi che risultano compromessi al 30%, come gli alberi di cachi nel tarantino bruciati dal gelo.
Il brusco abbassamento delle temperature con l'arrivo del gelo – continua la Coldiretti regionale – compromette la produzione di ciliegi, albicocchi, peschi e mandorli ma anche patate, ortaggi, grano precoce, carciofi, quando fuori dal riposo invernale e, pertanto, più sensibili al gelo, anche la vite e l'ulivo. A rischio – precisa la Coldiretti Puglia - le coltivazioni più precoci di grano, che potrebbero dover essere riseminate, ma anche cespugli e piante ornamentali nei vivai, dove le gelate possono pregiudicare l'armonia e la simmetria delle chiome ottenute con anni di sapienti potature.
Le piante durante il riposo invernale – sottolinea la Coldiretti regionale - sono in grado di sopportare temperature inferiori allo zero, anche di decine di gradi, ma diventano particolarmente sensibili, una volta risvegliate, in fase di fioritura o dopo aver emesso le nuove foglioline.
L'abbassamento della colonnina di mercurio per lungo tempo sotto lo zero – aggiunge Coldiretti Puglia – provoca danni gravissimi ma lo sbalzo termico ha inevitabilmente un impatto anche sull'aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra di ortaggi e di fiori, soprattutto se si considera che i prezzi del gasolio sono in continua crescita da novembre.
Siamo di fronte in Puglia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti regionale – oltre 3 miliardi di euro in un decennio.
LA MAPPA DEL DANNO PROVINCIA PER PROVINCIA
BARI – BAT: Si contano i danni a Conversano, Gioia del Colle, Noci e Bisceglie sulle varietà precoci di ciliegie, le Bigarreau, e sulle tardive come la Ferrovia, a Bitonto ciliegie e mandorle bruciate, così come a Terlizzi in fumo ciliegi, mandorli e vigneti, a Casamassima e ad Acquaviva danni sui vigneti, a Grumo Appula, Toritto, Cassano e Palo del Colle si registrano gravi danni sui mandorli in fiore, e per il secondo anno consecutivo sono andate perse le patate nell'agro di Santo Spirito, nella BAT a Barletta e Canosa danni ingenti sugli alberi da frutto come peschi, albicocchi e viti, a Minervino compromessi alberi da frutto e vigneti, mentre a Spinazzola e Poggiorsini a risentire dell'ondata di gelo è il grano. Per San Ferdinando, Trinitapoli, Margherita di Savoia, si parla del 100% di danno per i vigneti a spalliera, del 50% sotto i tendoni e una perdita del 50% sui frutteti.
FOGGIA – Stessa cosa anche a Lucera, Biccari, Volturino, San Severo, Torremaggiore, Foggia, Orta Nova e Deliceto, Troia, Lesina, Poggio Imperiale, Cerignola dove il bilancio parla del 100% di danno per i vigneti a spalliera, del 50% sotto i tendoni e una perdita del 50% sui frutteti, oltre alla compromissione degli ortaggi e dei grani precoci. Gravemente compromessa la campagna degli asparagi.
BRINDISI – Medesimo scenario in provincia di Brindisi dove i vigneti hanno subito uno straordinario shock termico e risultano bruciati dal gelo a Mesagne, Francavilla Fontana e Oria, mentre si contano danni ingenti sulla produzione di carciofi che risultano 'cristallizzati' dal gelo.
LECCE – Gravi danni sui vigneti a Guagnano, Campi Salentina, a Leverano, Veglie, Copertino e Carmiano mentre risultano compromessi gli ortaggi a Ugento, Melissano, Racale e Taviano, dove sono andati in fumo patate, meloni, angurie e melanzane. Le temperature nelle campagne sono più basse di oltre 10 gradi rispetto ai centri urbani, con la colonnina di mercurio ben al di sotto dello zero a Ugento, Lucignano, Supersano, Taurisano e Lequile.
TARANTO – Ingenti danni nell'area jonica dove risultano compromessi vigneti, mandorli, agrumi e alberi da frutto a Massafra e a Castellaneta, con ciliegi, albicocchi, melograni e vigneti di uva da tavola colpiti dall'ondata di gelo. Bruciati interi vigneti di varietà precoci di Chardonnay e uva da tavola tra Manduria, Sava, Avetrana e Grottaglie. Gelati gli alberi di cachi con la produzione azzerata.