Intervista a Tonino Gallucci, uno dei protagonisti di "Trippa Vacànd Uèrra Sand"
Il noto scrittore si è lasciato intervistare a 360 gradi
martedì 24 febbraio 2015
17.10
Straordinario e inaspettato è stato il successo della commedia in vernacolo minervinese "Trippa Vacànd Uèrra Sand" messa in scena dalla compagnia teatrale "La Scescl", tanto da annunciare la scorsa settimana in esclusiva la replica fuoriprogramma.
Ancora una volta la penna del noto scrittore minervinese Antonio Gallucci è riuscita a fare centro nel pubblico minervinese, proprio per questo abbiamo deciso di intervistarlo:
Tonino, tutta Minervino sta apprezzando la tua penna. Quali sono le "corde" che vai a toccare con le rappresentazioni teatrali?
Mi piace considerare, e rendere protagonista delle mie commedie, la gente povera; la gente che non riesce a fare la spesa e cerca tutti gli espedienti quotidiani per far quadrare il bilancio familiare. Perchè è questa la realtà. Queste problematiche certo sono qualcosa che non affligge solo la nostra Minervino, ma le mie rappresentazioni vogliono avvicinarsi il più possibile alla nostra realtà cittadina.
C'è chi mi ha accusato di essere ormai scontato come scrittore, ma io sono fiero di aver affrontato dei temi delicati per la società italiana, ed in questo caso, per la comunità minervinese degli anni '70: l'omosessualità. Certo è un tema che ai giorni nostri fortunatamente non ci scandalizza come una volta, ma allo stesso tempo questa tematica è riuscita a farmi lanciare il messaggio di fondo. -Insomma caro Tonino quali sono gli elementi che hanno permesso a te e ai tuoi attori di ricevere un ampio apprezzamento?
Sicuramente i tanti sacrifici fatti dai singoli attori sono stati ripagati a pieno; così anche la grande disponibilità di chi ha allestito le scenografie e di tutti quelli che hanno messo a disposizione i loro talenti affinchè questa commedia venisse messa in atto. Sono serviti 5 mesi di prove e i sacrifici sono stati tanti da parte di tutti.
Il minervinese sta riscoprendo la voglia e la ricchezza di andare a teatro, oppure questo elemento è sempre stato nel suo DNA?
A mio parere l'ha sempre conosciuta ed ha molta fame di teatro; l'unica cosa penalizzante è il luogo dove si va a rappresentare, che è un luogo angusto, inidoneo ed insicuro. Sarebbe stupendo avere a disposizione dei luoghi appropriati per queste manifestazioni culturali, purtroppo neanche il cinema da poco ristrutturato è idoneo ad accogliere uno spettacolo teatrale sia per capienza e sia per la non presenza del palco.
Tonino addentriamoci un po' nella tua vocazione alla poesia: come affermava un grande filosofo esistenzialista, Martin Heidegger, "il poeta è colui che davvero ha fatto esperienza dell'Essere", qual è la tua testimonianza a proposito di questa affermazine? La ritieni vera?
Sì, è assolutamente vero. Perchè è poeta chi riesce a percepire in un insignificante oggetto, in un soffio di vento o nella più banale delle cose un qualcosa che gli altri non percepiscono. È il riuscire ad uscire dagli schemi comuni ed a tutto ciò attribuire una propria interpretazione.
Ultima domanda, stai già pensando alla tua prossima rappresentazione teatrale?
Sì. Ho già pensato alla prossima commedia da portare all'attenzione del pubblico minervinese, anche se va a trattare un tema molto forte. Ho pensato a mettere in scena un dramma familiare; il dramma di una famiglia che non riesce ad accettare il proprio figlio autistico. Sarà complicato inscenare questo grande dolore familiare ma ci proveremo.
Ringraziamo Antonio Gallucci, noto scrittore minerviese, che si è reso disponibile a questa nostra intervista.
Ancora una volta la penna del noto scrittore minervinese Antonio Gallucci è riuscita a fare centro nel pubblico minervinese, proprio per questo abbiamo deciso di intervistarlo:
Tonino, tutta Minervino sta apprezzando la tua penna. Quali sono le "corde" che vai a toccare con le rappresentazioni teatrali?
Mi piace considerare, e rendere protagonista delle mie commedie, la gente povera; la gente che non riesce a fare la spesa e cerca tutti gli espedienti quotidiani per far quadrare il bilancio familiare. Perchè è questa la realtà. Queste problematiche certo sono qualcosa che non affligge solo la nostra Minervino, ma le mie rappresentazioni vogliono avvicinarsi il più possibile alla nostra realtà cittadina.
C'è chi mi ha accusato di essere ormai scontato come scrittore, ma io sono fiero di aver affrontato dei temi delicati per la società italiana, ed in questo caso, per la comunità minervinese degli anni '70: l'omosessualità. Certo è un tema che ai giorni nostri fortunatamente non ci scandalizza come una volta, ma allo stesso tempo questa tematica è riuscita a farmi lanciare il messaggio di fondo. -Insomma caro Tonino quali sono gli elementi che hanno permesso a te e ai tuoi attori di ricevere un ampio apprezzamento?
Sicuramente i tanti sacrifici fatti dai singoli attori sono stati ripagati a pieno; così anche la grande disponibilità di chi ha allestito le scenografie e di tutti quelli che hanno messo a disposizione i loro talenti affinchè questa commedia venisse messa in atto. Sono serviti 5 mesi di prove e i sacrifici sono stati tanti da parte di tutti.
Il minervinese sta riscoprendo la voglia e la ricchezza di andare a teatro, oppure questo elemento è sempre stato nel suo DNA?
A mio parere l'ha sempre conosciuta ed ha molta fame di teatro; l'unica cosa penalizzante è il luogo dove si va a rappresentare, che è un luogo angusto, inidoneo ed insicuro. Sarebbe stupendo avere a disposizione dei luoghi appropriati per queste manifestazioni culturali, purtroppo neanche il cinema da poco ristrutturato è idoneo ad accogliere uno spettacolo teatrale sia per capienza e sia per la non presenza del palco.
Tonino addentriamoci un po' nella tua vocazione alla poesia: come affermava un grande filosofo esistenzialista, Martin Heidegger, "il poeta è colui che davvero ha fatto esperienza dell'Essere", qual è la tua testimonianza a proposito di questa affermazine? La ritieni vera?
Sì, è assolutamente vero. Perchè è poeta chi riesce a percepire in un insignificante oggetto, in un soffio di vento o nella più banale delle cose un qualcosa che gli altri non percepiscono. È il riuscire ad uscire dagli schemi comuni ed a tutto ciò attribuire una propria interpretazione.
Ultima domanda, stai già pensando alla tua prossima rappresentazione teatrale?
Sì. Ho già pensato alla prossima commedia da portare all'attenzione del pubblico minervinese, anche se va a trattare un tema molto forte. Ho pensato a mettere in scena un dramma familiare; il dramma di una famiglia che non riesce ad accettare il proprio figlio autistico. Sarà complicato inscenare questo grande dolore familiare ma ci proveremo.
Ringraziamo Antonio Gallucci, noto scrittore minerviese, che si è reso disponibile a questa nostra intervista.