Giuseppe Marzano, l'artista che ridona vita alle icone sacre di Minervino

Ha lavorato al restauro della Madonna del Sabato e della Madonna del Suffragio

giovedì 3 settembre 2020
Si chiama Giuseppe Marzano il restauratore andriese che negli ultimi mesi ha ridato nuova vita ad alcune delle icone sacre più prestigiose di Minervino Murge.

Solo recentemente ha appena concluso un impegnativo intervento sulla cornice a tempietto che ospita la tela votiva della Madonna del Sabato, situata nella chiesa cattedrale Santa Maria Assunta di Minervino Murge. Risalente al XIX secolo, la cornice è stata sottoposta a varie delicate fasi di restauro, dalla pulitura all'antitarlo, con lavori di falegnameria e integrazioni di fregi e decorazioni intagliate, il tutto nel pieno rispetto ai dettami artistici dello stile tipico dell'ultimo quarto del secolo XIX.

All'artista Marzano era stata affidata anche la realizzazione di una cornice ad intaglio per valorizzare la tela del XVII secolo (1600), intitolata alla Madonna del Suffragio, conservata nella Chiesa Madre di Minervino Murge. L'opera intagliata e rifinita in essenza e foglia oro è stata consegnata alla comunità solo pochi mesi fa e costituisce un unicum di eleganza nel contesto della location ospitante, valorizzando l'icona della Vergine.

Prezioso dono, inestimabile per la professionalità e la passione con cui è stato realizzata, anche la cornice lignea del maestro Giuseppe Marzano che adorna l'opera scultorea dell'andriese Giuseppe Santoniccolo (1813), allievo del Brudaglio. Inaugurata e benedetta il 5 marzo scorso presso la Chiesa di Maria S.S. Immacolata di Minervino Murge, si tratta di una cornice bacheca lignea che chiude una nicchia in muratura nella quale è custodita la statua di Cristo Deposto, del Santoniccolo.

L'opera di Giuseppe Marzano è realizzata in abete e lastronata in noce nazionale, interamente scolpita a mano e densa di riferimenti liturgici, simbolici e numerologici. Rievocando l'eclettismo ottocentesco e fondendo in sé gli stili neogotico e neorinascimentale, risponde ai canoni dell'iconografia classica.

Un clipeo con il simbolo del "chi-ro" dorato con la tecnica del guazzo fiorentino sovrasta un arco scanalato a tre solchi; quattro margherite mosse a otto petali sugli angoli interrompono le scanalature piene laterali; la faccia sottostante è decorata da un motivo sinuoso che racchiude tredici clipei, di cui quello centrale ospita una croce greca mentre i dodici laterali, quadrilobati, simboleggiano l'ultima cena, la passione e la salvezza che, derivata dal sacrificio di N.S. Gesù Cristo, si espande in tutto il mondo tramite la predicazione degli apostoli.

Lo sportello intagliato presenta sulla battuta un motivo a "Pater Noster" ed una semiscanalatura. Entrambi i decori sono dorati a guazzo. Il contorno dell'opera è delineato da un bordo mosso, dipinto in finto avorio.
Il restauratore Giuseppe Marzano con l'icona della Madonna del Suffragio