Furto e ricettazione, arrestata ex badante infedele e due complici

La donna si era impossessata del bancomat degli anziani dove operava di notte

sabato 13 ottobre 2018 10.00
I Carabinieri della Stazione di Minervino Murge hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di una donna e due uomini, che si sono resi responsabili dei reati di furto aggravato e ricettazione in concorso.

Nello specifico i militari, dopo aver ricevuto la denuncia di due anziani coniugi del luogo, i quali si erano accorti di notevoli ammanchi di denaro dal loro conto corrente, nonché della scomparsa di numerosi preziosi dall'interno della loro abitazione, hanno immediatamente avviato delle indagini, indirizzando la loro attenzione su una donna 47enne, che aveva prestato opera di badante notturna presso l'abitazione dei due coniugi nello scorso mese di giugno. Tali indagini consentivano di appurare che la donna, approfittando della fiducia che i due anziani avevano in lei riposto, si era impossessata della tessera bancomat e del relativo codice e, grazie all'aiuto del figlio convivente 26enne e dell'amico 29enne, tutti residenti a Minervino, aveva effettuato prelievi a bancomat della zona, durante i mesi di giugno e luglio, per complessivi 4.200 euro. Inoltre è stato anche accertato che l'oro asportato dalla casa dei due coniugi era stato venduto ad alcuni negozi COMPRO-ORO, ricavando circa 2.500,00 euro.

L'attività dei militari, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Marcello Catalano, ha così consentito di ricostruire tutte le fasi dell'azione criminosa dei tre soggetti. Nel corso delle indagini, condotte con metodi tradizionali, i Carabinieri hanno, infatti, acquisito le liste delle movimentazioni bancarie, i filmati che ritraevano i rei durante le operazioni di prelievo ai bancomat, nonché tutta la documentazione attestante la cessione dei monili ai compro-oro, riuscendo così a ricostruire tutta la dinamica degli eventi. Gli elementi probatori raccolti sono stati, quindi, pienamente condivisi dalla Procura della Repubblica di Trani che ha richiesto ed ottenuto dal GIP del locale Tribunale la suddetta ordinanza di custodia cautelare che è stata prontamente eseguita dai militari operanti.