Fondazione Bonomo ed Università insieme per il Frumento duro
In arrivo i risultati della ricerca condotta all'interno del progetto Frudufil
giovedì 17 settembre 2015
9.05
«Siamo fieri di aver portato a compimento un altro progetto strategico nel campo della ricerca in agricoltura, grazie all' azione sinergica ed armonica tra la Fondazione Bonomo di Castel del Monte ed il Safe di Foggia (Dipartimento di Scienze agrarie, degli alimenti e dell'ambiente dell'Ateneo di Capitanata)». Angelo Visconti, direttore scientifico della Fondazione, sintetizza così il suo pensiero alla vigilia della presentazione ufficiale dei risultati del progetto Frudufil, che mira a valorizzare una filiera strategica per la regione Puglia, quella del frumento duro, che rappresenta altresì un vero e proprio "distretto" del prodotto, con numerose industrie di prima e seconda trasformazione. «Ed è giusto e sacrosanto che per tale evento conclusivo, venerdì 18, la Fondazione vada in trasferta – ha ricordato Visconti - ad Orsara di Puglia, nel cuore della Capitanata, l'area geografica più vocata e dedicata alla coltivazione del frumento».
«La consistente riduzione delle superfici investite a frumento duro, legata all'introduzione del disaccoppiamento, all'estrema volatilità dei prezzi ed agli elevati costi di produzione – ricorda una nota del Safe di Foggia - ha accentuato lo strutturale deficit di produzione della regione Puglia, cui si associa spesso anche un deficit qualitativo, che richiede importazioni sempre più frequenti dall'estero. Il progetto Frudufil ("Promozione della qualità tecnologica e salutistica del frumento duro per il miglioramento della competitività della filiera" - misura 124 P.S.R. 2007/2013) si propone dunque di incrementare la produzione regionale di frumento duro mediante l'ottimizzazione dei requisiti di qualità tecnologica, nutrizionale e salutistica, promuovendo l'integrazione di filiera e garantendo la sostenibilità ambientale ed economica della coltura».
Nell'ambito delle attività progettuali sinergiche è stata poi pianificata un' analisi specifica per valutare sia la sostenibilità ambientale che la sostenibilità economica associate alla produzione del frumento duro. L'analisi di sostenibilità ambientale è stata condotta applicando la metodologia LCA (Life Cycle Assessment), attraverso cui sono identificati e quantificati gli impatti ambientali più significativi legati all'attività di produzione. Parallelamente è stata condotta un'analisi di sostenibilità economica attraverso la raccolta e l'elaborazione di dati bibliografici e dati primari (interviste a imprenditori agricoli e cooperative) al fine di valutare la reale redditività delle aziende produttrici della nostra regione.
«La consistente riduzione delle superfici investite a frumento duro, legata all'introduzione del disaccoppiamento, all'estrema volatilità dei prezzi ed agli elevati costi di produzione – ricorda una nota del Safe di Foggia - ha accentuato lo strutturale deficit di produzione della regione Puglia, cui si associa spesso anche un deficit qualitativo, che richiede importazioni sempre più frequenti dall'estero. Il progetto Frudufil ("Promozione della qualità tecnologica e salutistica del frumento duro per il miglioramento della competitività della filiera" - misura 124 P.S.R. 2007/2013) si propone dunque di incrementare la produzione regionale di frumento duro mediante l'ottimizzazione dei requisiti di qualità tecnologica, nutrizionale e salutistica, promuovendo l'integrazione di filiera e garantendo la sostenibilità ambientale ed economica della coltura».
Nell'ambito delle attività progettuali sinergiche è stata poi pianificata un' analisi specifica per valutare sia la sostenibilità ambientale che la sostenibilità economica associate alla produzione del frumento duro. L'analisi di sostenibilità ambientale è stata condotta applicando la metodologia LCA (Life Cycle Assessment), attraverso cui sono identificati e quantificati gli impatti ambientali più significativi legati all'attività di produzione. Parallelamente è stata condotta un'analisi di sostenibilità economica attraverso la raccolta e l'elaborazione di dati bibliografici e dati primari (interviste a imprenditori agricoli e cooperative) al fine di valutare la reale redditività delle aziende produttrici della nostra regione.