Ecotassa in Puglia: prorogata l’introduzione
Penalizzati i Comuni che hanno adottato la "Differenziata" spinta
giovedì 12 marzo 2015
10.04
Passa con una maggioranza trasversale in V commissione regionale, la proposta di legge su cui il governo regionale ha espresso parere favorevole, che proroga l'introduzione dell'Ecotassa in Puglia. La proposta a firma di Filippo Caracciolo del PD, Domi Lanzillotta di NCD e Francesco Pastore del gruppo Misto e PSI, prevede che per il tributo per il conferimento in discarica dei rifiuti per l'anno corrente, i comuni potranno applicare semplicemente l'aliquota 2013 in presenza di due condizioni: innanzitutto che abbiano conseguito a giugno 2015 un incremento nella raccolta differenziata del 5% in più rispetto al dato di novembre 2014, e poi che abbiano attivato le "best practice" previste nel Piano regionale dei rifiuti. Inoltre, i comuni che dimostrano di aver conseguito l'obiettivo della raccolta differenziata nella misura del 65% potranno applicare la tariffa minima di 5,17 euro per tonnellata.
In relazione al 2014 la proposta di legge, prevede per i comuni che non hanno raggiunto un incremento del 5% nella raccolta differenziata a giugno 2014 o del 6% a novembre dello stesso anno, la conferma dell'aliquota 2013 a condizione che riescano a raggiungere nel prossimo giugno un incremento del 7% in più rispetto al periodo settembre 2012- agosto 2013 ed abbiano anche attivato le famose best practice regionali. Diverse voci si sono levate contro durante i lavori della commissione, in maniera particolare il gruppo di SEL si è espresso contrario a questo provvedimento in quanto contrario allo slittamento «perché - ha detto il capogruppo Michele Losappio – riteniamo che un ennesimo rinvio e un processo graduale non siano più accettabili se si vuole scardinare il sistema delle discariche». Voto contrario anche quello di Alfredo Cervellera che ha citato a titolo di esempio il dato di Taranto in cui è stato registrato addirittura un decremento nella raccolta differenziata, a conferma che «l'assessorato deve cambiare filosofia nelle modalità di finanziamento ai Comuni».
Fabiano Amati ha espresso favorevole sul provvedimento in linea con la scelta della Giunta regionale, sottolineando che bisogna puntare soprattutto «su una governance unitaria, mettendo i Comuni nelle stesse condizioni di partenza dal punto di vista impiantistico». Astensione da parte di Forza Italia con Luigi Mazzei che ha affermato che «dopo 10 anni non c'è stata la chiusura del ciclo dei rifiuti, visto che mancano gli impianti di compostaggio». Stessa idea per l'UDC con Eupreprio Curto che dice «è mancata la programmazione a seguito di contrapposizioni ideologiche e del partito trasversale delle discariche». Secondo Lanzillotta, invece, la linea da perseguire è quella "dei piccoli passi" senza penalizzare ulteriormente i cittadini con ulteriori balzelli.
Più critica la posizione di Lega Ambiente che ha fatto notare come la raccolta differenziata porta a porta non decolla e, soprattutto, che la Puglia è la terza regione in Italia (dopo la Calabria e la Sicilia) in ordine alla percentuale di conferimento in discarica, aumentata addirittura del 59 al 67%. Con discariche che chiudono o che vengono sequestrate dalla magistratura il rischio di incorrere in un' emergenza rifiuti è alto.
In relazione al 2014 la proposta di legge, prevede per i comuni che non hanno raggiunto un incremento del 5% nella raccolta differenziata a giugno 2014 o del 6% a novembre dello stesso anno, la conferma dell'aliquota 2013 a condizione che riescano a raggiungere nel prossimo giugno un incremento del 7% in più rispetto al periodo settembre 2012- agosto 2013 ed abbiano anche attivato le famose best practice regionali. Diverse voci si sono levate contro durante i lavori della commissione, in maniera particolare il gruppo di SEL si è espresso contrario a questo provvedimento in quanto contrario allo slittamento «perché - ha detto il capogruppo Michele Losappio – riteniamo che un ennesimo rinvio e un processo graduale non siano più accettabili se si vuole scardinare il sistema delle discariche». Voto contrario anche quello di Alfredo Cervellera che ha citato a titolo di esempio il dato di Taranto in cui è stato registrato addirittura un decremento nella raccolta differenziata, a conferma che «l'assessorato deve cambiare filosofia nelle modalità di finanziamento ai Comuni».
Fabiano Amati ha espresso favorevole sul provvedimento in linea con la scelta della Giunta regionale, sottolineando che bisogna puntare soprattutto «su una governance unitaria, mettendo i Comuni nelle stesse condizioni di partenza dal punto di vista impiantistico». Astensione da parte di Forza Italia con Luigi Mazzei che ha affermato che «dopo 10 anni non c'è stata la chiusura del ciclo dei rifiuti, visto che mancano gli impianti di compostaggio». Stessa idea per l'UDC con Eupreprio Curto che dice «è mancata la programmazione a seguito di contrapposizioni ideologiche e del partito trasversale delle discariche». Secondo Lanzillotta, invece, la linea da perseguire è quella "dei piccoli passi" senza penalizzare ulteriormente i cittadini con ulteriori balzelli.
Più critica la posizione di Lega Ambiente che ha fatto notare come la raccolta differenziata porta a porta non decolla e, soprattutto, che la Puglia è la terza regione in Italia (dopo la Calabria e la Sicilia) in ordine alla percentuale di conferimento in discarica, aumentata addirittura del 59 al 67%. Con discariche che chiudono o che vengono sequestrate dalla magistratura il rischio di incorrere in un' emergenza rifiuti è alto.