Discarica contrada Tufarelle, la contrarietà del Vescovo Mansi

"La Chiesa Locale sarà a fianco delle popolazioni interessate"

lunedì 4 settembre 2017 23.04
Dura presa di posizione del Vescovo mons. Luigi Mansi contro la decisione della provincia di realizzare un amplimento della discarica di rifiuti speciali in contrada Tufarelle, sull'altopiano murgiano.

"Apprendo dalle cronache locali dell'autorizzazione che la Provincia Barletta-Andria-Trani ha rilasciato per la realizzazione di una discarica di importanti dimensioni di rifiuti speciali industriali in contrada Tufarelle.
Accogliendo l'invito delle comunità cristiane di Minervino Murge e di Canosa di Puglia, che già nel recente passato si sono fortemente schierate contro questa realizzazione, ed estendendo all'intera Diocesi la preoccupazione, esprimo, a dir poco, forti perplessità della intera comunità ecclesiale per questa incauta decisione".

Ed il presule spiega le ragioni di questa decisione: "Non vi è dubbio che un impianto del genere rappresenti per il territorio un forte detrattore ambientale ed economico su una terra che invece è per sua natura chiamata a generare bellezza e lavoro. La nostra terra è la Casa Comune che il Creatore ha posto nelle nostre mani e che tutti, come credenti e non, siamo invitati a custodire e conservare per le future generazioni. In una zona già provata in passato dall'inquinamento non occorre pensare ad allargamenti o a nuovi impianti di rifiuti, bensì occorre progettare una bonifica e una messa in sicurezza degli impianti già esistenti o in estinzione per scongiurare rischi e pericoli per la salute dei cittadini e non compromettere il futuro di un'intera area di produzioni agricole di qualità, fiore all'occhiello per i nostri territori.
Pertanto non possiamo tacere su una situazione che potrebbe mettere a serio rischio l'identità di un territorio e la salute dei suoi cittadini. Occorre invertire la rotta mirando ad azioni di salvaguardia e tutela dell'ambiente, piuttosto che al suo indiscriminato sfruttamento".

Al tempo stesso forte è la preoccupazione sulle conseguenze negative di carattere economico che la presenza di una discarica arrecherebbe alle tante aziende agricole di pregio ivi presenti e soprattutto a quanti hanno investito nel turismo gastronomico e ambientale (tema al centro della Giornata della Custodia del Creato celebrata il 1° settembre scorso): posti di lavoro potrebbero essere messi in discussione in un contesto già duramente provato dalla crisi economica.
L'intervento previsto inoltre non arrecherebbe vantaggi al sistema della gestione del ciclo dei rifiuti territoriale, per cui è certamente richiesta una responsabilità comune. Non si comprende il perché un territorio, che già "contiene" altre discariche, venga ulteriormente penalizzato con nuove scelte di questo tipo.
Per tutte queste ragioni la Chiesa di Andria rivolge l'invito agli organi preposti affinché sia evitata tale progettualità, che condannerebbe il futuro di un territorio, anteponendo gli interessi collettivi a quelli, seppur legittimi, di una singola azienda. Prevalga il buon senso sui tecnicismi, la volontà della comunità civile sulle decisioni di pochi, il bene comune sugli interessi privati, la custodia del Creato sullo sfruttamento delle risorse. La Chiesa Locale sarà a fianco delle popolazioni interessate, delle amministrazioni cittadine, dei movimenti e associazioni che intraprenderanno azioni in forma civile e non violenta nell'obiettivo comune di evitare che quanto autorizzato possa compiersi", conclude il presule.