Di Maio procuratore del Tribunale di Trani: la nomina è affetta da vizio di legittimità
Il Consiglio di Stato accoglie in parte il ricorso del pm Nitti
giovedì 4 ottobre 2018
21.00
l provvedimento con il quale il Csm ha nominato procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani il magistrato Antonino Di Maio e' affetto da un vizio di legittimita' per eccesso di potere. Lo ha deciso il Consiglio di Stato che ha accolto parzialmente il ricorso del pm del Tribunale di Bari Renato Nitti, che con Di Maio concorreva al posto di procuratore della Repubblica di Trani. In primo grado, il 30 gennaio 2018, il Tar del Lazio aveva respinto il ricorso di Nitti.
I giudici di Palazzo Spada, invece, hanno respinto il ricorso di Nitti nella parte in cui lamentava l'inammissibilità della proposta di Di Maio di organizzazione dell'ufficio della Procura ritenendola "generica e inconsistente", tanto da "dover essere considerata inesistente". Ma lo ha accolto nella parte relativa al possesso dei titoli utili per il concorso, poiche' solo tre mesi prima della nomina di Di Maio a procuratore di Trani, lo stesso Csm aveva ritenuto Di Maio non idoneo a guidare la Procura di Chieti perchè "non ha mai svolto funzioni neppure di fatto direttive e presenta un profilo professionale, piuttosto che indirizzato a temi organizzativi, maggiormente volto all'approfondimento scientifico delle questioni giuridiche".
Una valutazione simile era stata fatta per Di Maio in precedenza, per un altro concorso per ricoprire un incarico semi-direttivo nella Procura (poi soppressa) di Nicosia. Quindi - e' il ragionamento dei giudici - "non si intende come un tale profilo possa essere ritenuto in presenza di un concorrente con i titoli documentati dal ricorrente". "Un tale dato - è scritto in sentenza con riferimento alla delibera di nomina di Di Maio del Csm - per la manifestazione di contraddittorietà e discontinuità logica che esprime, manifesta una irragionevole incoerenza nell'attività amministrativa ed e' pertanto indice rivelatore di un vizio di illegittimità del giudizio e, con esso, del provvedimento finale". Gli atti sulla nomina del procuratore di Trani tornano ora al Csm che può confermare la nomina di Di Maio motivandola in modo diverso dal primo atto; può confermare la nomina con le stesse motivazioni, ma in questo caso si potrebbe far nuovamente ricorso al Consiglio di Stato; potrebbe nominare a procuratore di Trani il ricorrente Nitti.
I giudici di Palazzo Spada, invece, hanno respinto il ricorso di Nitti nella parte in cui lamentava l'inammissibilità della proposta di Di Maio di organizzazione dell'ufficio della Procura ritenendola "generica e inconsistente", tanto da "dover essere considerata inesistente". Ma lo ha accolto nella parte relativa al possesso dei titoli utili per il concorso, poiche' solo tre mesi prima della nomina di Di Maio a procuratore di Trani, lo stesso Csm aveva ritenuto Di Maio non idoneo a guidare la Procura di Chieti perchè "non ha mai svolto funzioni neppure di fatto direttive e presenta un profilo professionale, piuttosto che indirizzato a temi organizzativi, maggiormente volto all'approfondimento scientifico delle questioni giuridiche".
Una valutazione simile era stata fatta per Di Maio in precedenza, per un altro concorso per ricoprire un incarico semi-direttivo nella Procura (poi soppressa) di Nicosia. Quindi - e' il ragionamento dei giudici - "non si intende come un tale profilo possa essere ritenuto in presenza di un concorrente con i titoli documentati dal ricorrente". "Un tale dato - è scritto in sentenza con riferimento alla delibera di nomina di Di Maio del Csm - per la manifestazione di contraddittorietà e discontinuità logica che esprime, manifesta una irragionevole incoerenza nell'attività amministrativa ed e' pertanto indice rivelatore di un vizio di illegittimità del giudizio e, con esso, del provvedimento finale". Gli atti sulla nomina del procuratore di Trani tornano ora al Csm che può confermare la nomina di Di Maio motivandola in modo diverso dal primo atto; può confermare la nomina con le stesse motivazioni, ma in questo caso si potrebbe far nuovamente ricorso al Consiglio di Stato; potrebbe nominare a procuratore di Trani il ricorrente Nitti.