Denti del giudizio: quali problemi possono dare
Ascessi, carie, malocclusione, infiammazioni e sanguinamento: problemi non da poco che possono portare alla decisione di estrarre il dente
mercoledì 9 agosto 2023
I denti del giudizio sono un cruccio per molte persone: spesso, questi denti posti in fondo all'arcata dentale creano problemi di varia natura e molto dolore già dalla formazione (tra il 17esimo e il 25 anno di età); si tratta di un dolore difficile da sopportare, anche tenendo conto che questi denti non svolgono alcuna funzione essenziale nel processo di masticazione.
Alla luce dei tanti fastidi che possono scatenare, i denti del giudizio rappresentano un pericolo costante per la salute orale e, dal momento che ad oggi le tecniche di estrazione sono sempre meno invasive (al riguardo segnaliamo che nel loro sito gli esperti di EDN spiegano nel dettaglio cosa comporta la rimozione dei denti del giudizio), talvolta è meglio eliminare il problema alla fonte, anche perché questi denti non hanno una reale utilità.
Cosa possono provocare i denti del giudizio
In primo luogo, i denti del giudizio possono spuntare solo parzialmente e rimanere "impattati" all'interno delle ossa della mandibola, causando dolore, gonfiore, sanguinamento e infezioni.
Formandosi, i denti del giudizio "spingano" i denti formati creando delle alterazioni all'arcata dentaria, con conseguenze sull'allineamento dei denti e sulla masticazione. La malocclusione può dare problemi posturali e altri disturbi di varia natura.
Inoltre, se i denti del giudizio emergono solo parzialmente, possono creare una sacca di tessuto gengivale che può accumulare batteri e residui di cibo: la conseguenza si chiama pericoronite, una forma di gengivite che si sviluppa al momento dell'eruzione di un dente o nei pressi di un dente "erotto" (ovvero emerso) solo in parte.
Come detto, i denti del giudizio sono posti nella parte più interna dell'arcata dentale: questo si traduce in una certa difficoltà a lavarli correttamente, generando così il rischio di carie difficili da curare. Nei casi più complicati, un dente del giudizio "impattato" può causare lo sviluppo di cisti nelle vicinanze delle sue radici, un problema serio che può danneggiare la dentatura e causare fastidi non da poco.
Ascessi dentali, lesioni alle guance e alla lingua e sinusite (se emergono vicino ai seni paranasali) sono altri possibili guai provocati dai denti del giudizio.
Denti del giudizio: possibili rimedi
Dunque, abbiamo visto che i denti del giudizio possono causare diversi problemi da non sottovalutare. Che fare dunque?
Intanto, bisogna chiarire che non tutti hanno problemi con i denti del giudizio: se emergono correttamente, si possono avere denti del giudizio sani che non provocano alcun fastidio o patologia.
La prima cosa da fare, dunque, è prenotare un appuntamento dal proprio dentista di fiducia per verificare lo stato dei denti del giudizio. Solitamente, il professionista richiede un'ortopanoramica, una radiografia dell'arcata dentale grazie alla quale può valutare se è il caso di estrarre i denti del giudizio oppure no.
Per combattere il dolore durante e dopo l'eruzione, lo specialista può prescrivere farmaci antidolorifici (ibuprofene, ketoprofene, etc.) oppure spray da applicare localmente. Usare con una certa costanza un buon collutorio può ridurre infiammazione e sanguinamento; è sempre bene consultare il dentista per capire quale prodotto è più indicato. Un altro rimedio "popolare" è sciacquare la parte dolente con acqua e sale, ma ricordiamo che prendere iniziative personali, in questi casi, è sconsigliato.
In caso di ascesso, il dentista provvederà a drenarlo; ma se necessario, può decidere di procedere all'estrazione di uno o più denti del giudizio. In taluni casi, una volta accertato dagli esami radiografici che il rischio di problemi è molto elevato, il dentista può decidere per l'estrazione preventiva dei denti del giudizio. Dopo l'intervento, sarà lo specialista a decidere se prescrivere una cura antibiotica oppure no.
In conclusione
I denti del giudizio possono causare disturbi e problemi anche molto fastidiosi. Per questo, al momento o dopo l'eruzione degli stessi, è bene fare una visita dal proprio dentista, il quale valuterà se procedere all'estrazione preventiva oppure no. Spesso è necessaria un'ortopanoramica per valutare lo stato dell'arcata dentale e capire se l'estrazione è indispensabile oppure no.
PUBBLIREDAZIONALE
Alla luce dei tanti fastidi che possono scatenare, i denti del giudizio rappresentano un pericolo costante per la salute orale e, dal momento che ad oggi le tecniche di estrazione sono sempre meno invasive (al riguardo segnaliamo che nel loro sito gli esperti di EDN spiegano nel dettaglio cosa comporta la rimozione dei denti del giudizio), talvolta è meglio eliminare il problema alla fonte, anche perché questi denti non hanno una reale utilità.
Cosa possono provocare i denti del giudizio
In primo luogo, i denti del giudizio possono spuntare solo parzialmente e rimanere "impattati" all'interno delle ossa della mandibola, causando dolore, gonfiore, sanguinamento e infezioni.
Formandosi, i denti del giudizio "spingano" i denti formati creando delle alterazioni all'arcata dentaria, con conseguenze sull'allineamento dei denti e sulla masticazione. La malocclusione può dare problemi posturali e altri disturbi di varia natura.
Inoltre, se i denti del giudizio emergono solo parzialmente, possono creare una sacca di tessuto gengivale che può accumulare batteri e residui di cibo: la conseguenza si chiama pericoronite, una forma di gengivite che si sviluppa al momento dell'eruzione di un dente o nei pressi di un dente "erotto" (ovvero emerso) solo in parte.
Come detto, i denti del giudizio sono posti nella parte più interna dell'arcata dentale: questo si traduce in una certa difficoltà a lavarli correttamente, generando così il rischio di carie difficili da curare. Nei casi più complicati, un dente del giudizio "impattato" può causare lo sviluppo di cisti nelle vicinanze delle sue radici, un problema serio che può danneggiare la dentatura e causare fastidi non da poco.
Ascessi dentali, lesioni alle guance e alla lingua e sinusite (se emergono vicino ai seni paranasali) sono altri possibili guai provocati dai denti del giudizio.
Denti del giudizio: possibili rimedi
Dunque, abbiamo visto che i denti del giudizio possono causare diversi problemi da non sottovalutare. Che fare dunque?
Intanto, bisogna chiarire che non tutti hanno problemi con i denti del giudizio: se emergono correttamente, si possono avere denti del giudizio sani che non provocano alcun fastidio o patologia.
La prima cosa da fare, dunque, è prenotare un appuntamento dal proprio dentista di fiducia per verificare lo stato dei denti del giudizio. Solitamente, il professionista richiede un'ortopanoramica, una radiografia dell'arcata dentale grazie alla quale può valutare se è il caso di estrarre i denti del giudizio oppure no.
Per combattere il dolore durante e dopo l'eruzione, lo specialista può prescrivere farmaci antidolorifici (ibuprofene, ketoprofene, etc.) oppure spray da applicare localmente. Usare con una certa costanza un buon collutorio può ridurre infiammazione e sanguinamento; è sempre bene consultare il dentista per capire quale prodotto è più indicato. Un altro rimedio "popolare" è sciacquare la parte dolente con acqua e sale, ma ricordiamo che prendere iniziative personali, in questi casi, è sconsigliato.
In caso di ascesso, il dentista provvederà a drenarlo; ma se necessario, può decidere di procedere all'estrazione di uno o più denti del giudizio. In taluni casi, una volta accertato dagli esami radiografici che il rischio di problemi è molto elevato, il dentista può decidere per l'estrazione preventiva dei denti del giudizio. Dopo l'intervento, sarà lo specialista a decidere se prescrivere una cura antibiotica oppure no.
In conclusione
I denti del giudizio possono causare disturbi e problemi anche molto fastidiosi. Per questo, al momento o dopo l'eruzione degli stessi, è bene fare una visita dal proprio dentista, il quale valuterà se procedere all'estrazione preventiva oppure no. Spesso è necessaria un'ortopanoramica per valutare lo stato dell'arcata dentale e capire se l'estrazione è indispensabile oppure no.
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