Dazi USA, a rischio il vino made in Puglia
L'allarme lanciato da Coldiretti Puglia
lunedì 27 gennaio 2020
A rischio anche il vino Made in Puglia a causa della nuova black list allargata dei prodotti sui quali il presidente USA Trump è pronto ad aumentare i dazi fino al 100%, proprio quando continua a crescere il volume dei vini IGP e DOP di un ulteriore 5%.
È l'allarme lanciato da Coldiretti Puglia, sulla base dei dati di Cantina Italia dell'ICQRF del Ministero delle Politiche Agricole, mettendo a raffronto la quantità di vini pugliesi a marchio UE al 15 gennaio 2020 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
«Con i dazi significherebbe che una bottiglia di Primitivo o Negroamaro da 5-6 euro a bottiglia in Italia nella grande distribuzione degli Stati Uniti può costare l'equivalente in dollari di 10-15 euro, con un dazio del 100% il prezzo arriverebbe a 20-30 euro», denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
«La popolarità anche internazionale di eccellenze varietali uniche quali Primitivo, Negroamaro, Susumaniello e Nero di Troia, con il successo di vini DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citarne solo alcuni, hanno fatto del settore vitivinicolo pugliese – continua Coldiretti Puglia - il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all'internazionalizzazione».
Clodiretti Puglia, inoltre, registra grande exploit della Puglia dei rossi, degli spumanti e dei vini rosati che in 3 anni registrano un balzo record del + 122%, rappresentando il 40% della produzione nazionale totale dei rosati con oltre 1 milione di bottiglie l'anno. In sintesi quasi 2 bottiglie su 4 di rosé 'Made in Italy' è pugliese e sempre i rosati fanno registrare una crescita dei consumi superiore al 13%, registra Coldiretti Puglia.
Sotto il profilo occupazionale, è la provincia di Foggia la seconda in Italia per ore di lavoro create nel settore del vino. «Il Puglia Igt crea 16,5 milioni ore di lavoro all'anno - riferisce Coldiretti Puglia - subito dopo il Montepulciano d'Abruzzo DOC». Coldiretti Puglia segnala il ruolo del settore vitivinicolo per l'economia e il lavoro nel Mezzogiorno e in Puglia, con un altro vitigno pugliese al decimo posto della top ten nazionale, il Castel Del Monte Doc, con 9,4 milioni di ore lavorate nella provincia di Bari.
Grande successo anche del biologico: 1 ettaro su 8 di vigneto è biologico in Puglia, facendo della nostra la seconda regione italiana con 10900 ettari nel segmento del vino bio, con una spiccata attenzione anche all'ambiente, testimoniato dall'utilizzo del 'tappo bio', la chiusura innovativa "carbon neutral", riciclabile al 100% e realizzata con materiali rinnovabili d'origine vegetale.
È l'allarme lanciato da Coldiretti Puglia, sulla base dei dati di Cantina Italia dell'ICQRF del Ministero delle Politiche Agricole, mettendo a raffronto la quantità di vini pugliesi a marchio UE al 15 gennaio 2020 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
«Con i dazi significherebbe che una bottiglia di Primitivo o Negroamaro da 5-6 euro a bottiglia in Italia nella grande distribuzione degli Stati Uniti può costare l'equivalente in dollari di 10-15 euro, con un dazio del 100% il prezzo arriverebbe a 20-30 euro», denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
«La popolarità anche internazionale di eccellenze varietali uniche quali Primitivo, Negroamaro, Susumaniello e Nero di Troia, con il successo di vini DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citarne solo alcuni, hanno fatto del settore vitivinicolo pugliese – continua Coldiretti Puglia - il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all'internazionalizzazione».
Clodiretti Puglia, inoltre, registra grande exploit della Puglia dei rossi, degli spumanti e dei vini rosati che in 3 anni registrano un balzo record del + 122%, rappresentando il 40% della produzione nazionale totale dei rosati con oltre 1 milione di bottiglie l'anno. In sintesi quasi 2 bottiglie su 4 di rosé 'Made in Italy' è pugliese e sempre i rosati fanno registrare una crescita dei consumi superiore al 13%, registra Coldiretti Puglia.
Sotto il profilo occupazionale, è la provincia di Foggia la seconda in Italia per ore di lavoro create nel settore del vino. «Il Puglia Igt crea 16,5 milioni ore di lavoro all'anno - riferisce Coldiretti Puglia - subito dopo il Montepulciano d'Abruzzo DOC». Coldiretti Puglia segnala il ruolo del settore vitivinicolo per l'economia e il lavoro nel Mezzogiorno e in Puglia, con un altro vitigno pugliese al decimo posto della top ten nazionale, il Castel Del Monte Doc, con 9,4 milioni di ore lavorate nella provincia di Bari.
Grande successo anche del biologico: 1 ettaro su 8 di vigneto è biologico in Puglia, facendo della nostra la seconda regione italiana con 10900 ettari nel segmento del vino bio, con una spiccata attenzione anche all'ambiente, testimoniato dall'utilizzo del 'tappo bio', la chiusura innovativa "carbon neutral", riciclabile al 100% e realizzata con materiali rinnovabili d'origine vegetale.