Dal Governo le linee guida per gli allenamenti sportivi
In ottemperanza delle nuove misure disposte dal dpcm del 26 aprile
mercoledì 6 maggio 2020
L'Ufficio per lo sport della Presidenza del Consiglio dei ministri ha emanato delle linee guida sulle modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport individuali.
Il documento fornisce le indicazioni utili per la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto delle prioritarie esigenze di tutela della salute e attuando quanto prevede il dpcm del 26 aprile, che autorizza le sessioni di allenamento degli atleti di discipline sportive individuali, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato italiano paralimpico (Cip) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali e internazionali.
Allo stato attuale gli allenamenti sono possibili solo rispettando le norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali, previo adeguamento alle presenti linee guida.
Le misure contenute nel documento consentono inoltre "la possibilità che possano svolgersi allenamenti anche di atleti, professionisti e non, riconosciuti di interesse nazionale e internazionale, di discipline sportive di squadra, purché questi si svolgano sempre in forma individuale".
Sport: cosa prevede il dpcm del 26 aprile
Necessaria una riorganizzazione degli spazi degli impianti sportivi, con una differenziazione degli ingressi di entrata e di uscita, realizzazione di un luogo dedicato dove ricoverare temporaneamente soggetti che manifestano sintomi ed effettuare procedure di sanificazione e intervento sui contatti, riduzione, laddove non sia possibile effettuare attività sportiva in modalità "remoto", del numero delle persone in presenza e formazione di nuclei ristretti di allenamento. Per quanto riguarda l'attività degli atleti degli sport di squadra è stabilito che «si alternino singolarmente sul campo o nello stesso spazio o nell'utilizzo degli stessi attrezzi». Distanziamento sociale obbligatorio, proporzionato allo sforzo fisico dell'atleta e mascherine chirurgiche.
La Federazione Medico Sportiva Italiana ha ritenuto opportuno elaborare sia un protocollo di screening ad hoc, da effettuarsi prima della ripartenza in chiave di prevenzione, sia i test per il monitoraggio constante delle condizioni degli atleti, nonché indicazioni generali per la sicurezza degli ambienti sportivi.
Tutti gli Atleti professionisti devono essere in possesso della certificazione di idoneità agonistica (DM 18/02/82) in corso di validità e ottemperati gli accertamenti di cui alla legge 23/03/81 n.91. Tutti gli atleti saranno sottoposti a Esame Clinico per tutti effettuato dal Responsabile sanitario, specialista in Medicina dello Sport e alla ricerca del RNA virale (Tampone o altro test rapido validato) prima della ripresa e comunque al Tempo zero del raduno.
Anche tutti gli Atleti dilettanti devono essere in possesso della specifica certificazione di idoneità agonistica (DM 18/02/82) o non agonistica (D.M. 24/04/13) o di particolare ed elevato impegno cardiovascolare (D.M. 24/04/13), in corso di validità. Gli atleti vengono divisi in due gruppi in base a una autodichiarazione attestante la presenza ovvero l'assenza di infezione da SARS-COV-2 e di rischi di contagio per gli altri per quanto di propria conoscenza.
Il documento fornisce le indicazioni utili per la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto delle prioritarie esigenze di tutela della salute e attuando quanto prevede il dpcm del 26 aprile, che autorizza le sessioni di allenamento degli atleti di discipline sportive individuali, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato italiano paralimpico (Cip) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali e internazionali.
Allo stato attuale gli allenamenti sono possibili solo rispettando le norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali, previo adeguamento alle presenti linee guida.
Le misure contenute nel documento consentono inoltre "la possibilità che possano svolgersi allenamenti anche di atleti, professionisti e non, riconosciuti di interesse nazionale e internazionale, di discipline sportive di squadra, purché questi si svolgano sempre in forma individuale".
Sport: cosa prevede il dpcm del 26 aprile
- Divieto di svolgere attività ludica o ricreativa all'aperto
- Sospensione di eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati
- Sì all'attività sportiva o motoria individuale o con accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti, purché nel rispetto della distanza di sicurezza di almeno due metri per l'attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività
- Sì agli allenamenti per gli atleti di discipline sportive individuali, professionisti e non - riconosciuti di interesse nazionale da Coni, Cip e dalle rispettive federazioni in vista della loro partecipazioni ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionale e internazionali -, nel rispetto del distanziamento sociale, senza alcun assembramento e a porte chiuse
Necessaria una riorganizzazione degli spazi degli impianti sportivi, con una differenziazione degli ingressi di entrata e di uscita, realizzazione di un luogo dedicato dove ricoverare temporaneamente soggetti che manifestano sintomi ed effettuare procedure di sanificazione e intervento sui contatti, riduzione, laddove non sia possibile effettuare attività sportiva in modalità "remoto", del numero delle persone in presenza e formazione di nuclei ristretti di allenamento. Per quanto riguarda l'attività degli atleti degli sport di squadra è stabilito che «si alternino singolarmente sul campo o nello stesso spazio o nell'utilizzo degli stessi attrezzi». Distanziamento sociale obbligatorio, proporzionato allo sforzo fisico dell'atleta e mascherine chirurgiche.
La Federazione Medico Sportiva Italiana ha ritenuto opportuno elaborare sia un protocollo di screening ad hoc, da effettuarsi prima della ripartenza in chiave di prevenzione, sia i test per il monitoraggio constante delle condizioni degli atleti, nonché indicazioni generali per la sicurezza degli ambienti sportivi.
Tutti gli Atleti professionisti devono essere in possesso della certificazione di idoneità agonistica (DM 18/02/82) in corso di validità e ottemperati gli accertamenti di cui alla legge 23/03/81 n.91. Tutti gli atleti saranno sottoposti a Esame Clinico per tutti effettuato dal Responsabile sanitario, specialista in Medicina dello Sport e alla ricerca del RNA virale (Tampone o altro test rapido validato) prima della ripresa e comunque al Tempo zero del raduno.
Anche tutti gli Atleti dilettanti devono essere in possesso della specifica certificazione di idoneità agonistica (DM 18/02/82) o non agonistica (D.M. 24/04/13) o di particolare ed elevato impegno cardiovascolare (D.M. 24/04/13), in corso di validità. Gli atleti vengono divisi in due gruppi in base a una autodichiarazione attestante la presenza ovvero l'assenza di infezione da SARS-COV-2 e di rischi di contagio per gli altri per quanto di propria conoscenza.