Covid-19, in Puglia controlli più serrati. Pronto il vaccino

Emiliano incontra i Prefetti e richiama i cittadini alla responsabilità

lunedì 10 agosto 2020
A cura di Antonio D'Oria
Controlli più serrati e un richiamo alla responsabilità. Azioni che si rendono necessarie in questo momento di emergenza sanitaria in cui il virus torna a diffondersi aumentando il numero dei contagi, sia in Italia che nella nostra Regione.

Ragione per la quale il Governatore Michele Emiliano, dopo il vertice con i Prefetti, ha chiesto di intensificare le misure sicurezza per limitare la diffusione del virus, che da qualche settimana è tornato a preoccupare dopo un periodo di buone notizie con numero di contagi nettamente in diminuzione.

Per diversi giorni, nel mese di giugno, la Puglia ha fatto registrare lo "0" alla casella dei nuovi casi positivi, ma da qualche tempo il dato ha cominciato a risalire. Per questo è fondamentale attenzionare i luoghi che "richiamano" gli assembramenti ovvero spiagge e zone di movida: qui è difficilissimo garantire controlli specifici e sapere chi ha tosse o febbre, dunque il virus può essere trasmesso con estrema facilità. Senza dimenticare, inoltre, la riapertura delle scuole a settembre che costituirà una fase di grande attenzione dal punto di vista della sicurezza e delle misure anti-contagio, precauzioni che i cittadini sono chiamati a rispettare in questo momento per scongiurare il rischio di nuovi focolai.

15MILA TAMPONI AL GIORNO

In questo senso, come sottolineato da Emiliano nell'incontro con i Prefetti, la Regione Puglia può contare su un nuovo macchinario per garantire fino ai 15mila tamponi al giorno, e su una fabbrica di mascherine che potranno essere distribuite a cittadini, operatori sanitari e forze dell'ordine in caso di necessità. La battaglia contro il Covid sarà ancora lunga e richiama noi cittadini alla responsabilità, mantenendoci a distanza nei luoghi affollati e indossando la mascherina, oltre che curando l'igiene personale.

IL VACCINO

La partita con il virus si gioca anche, e soprattutto, sul fronte sanitario: dal 24 agosto sarà sperimentato sull'uomo, allo "Spallanzani" di Roma, il vaccino anti-Covid, che inizialmente sarà somministrato a 90 volontari tra i 18 e gli 85 anni. Anche in questo caso, si parla di "Fase 1" e "Fase 2": inizialmente sarà iniettata una dose di vaccino a ciascuno dei volontari che in seguito verrà sottoposto a sette controlli, il primo dopo due giorni dalla vaccinazione e l'ultimo dopo 24 settimane. Se i primi riscontri saranno positivi, la seconda fase potrebbe partire già in autunno su un numero maggiore di volontari. Il vaccino è stato prodotto con la tecnologia del "vettore virale non-replicativo", incapace cioè di produrre infezione nell'uomo. Come spiegano gli esperti, «il vettore virale - spiegano gli esperti - agirà come un minuscolo "cavallo di Troia", che induce transitoriamente l'espressione della proteina spike nelle cellule umane, la proteina attraverso la quale il virus riesce a penetrare ed a replicarsi all'interno dell'organismo umano».