Convegno sulla Cima di Rapa: un prodotto riscoperto
L'incontro a Minervino in occasione della Sagra del Fungo Cardoncello
domenica 25 ottobre 2015
15.39
Si è cercato di focalizzare l'attenzione sulla qualità e produzione della Cima di Rapa di Minervino Murge ieri durante il convegno organizzato dall'Associazione della "Cima di Rapa di Minervino Murge", un prodotto che si sta riscoprendo e sta tornando alla ribalta proprio grazie alle iniziative promosse da questa associazione locale. Ieri sono inTervenuti esperti di alto calibro, primi fra tutti il prof. Pietro Santamaria dell'Università di Bari e il dott. Luigi Boccaccio, direttore del "GAL Murgia Più".
Il prof. Santamaria ha illustrato durante il convegno il progetto "Biodiverso Puglia" e le tecniche di produzione: «Il progetto ha come obiettivo principale quello di ridurre il tasso di erosione che ovviamente si sta registrando da diversi anni nella nostra regione per quello che riguarda la biodiversità; nel nostro caso, noi ci occupiamo di ortaggi e quindi cerchiamo di recuperare, di conservare e caratterizzare le varietà locali» e, soffermandosi sulle tecniche di produzione per la cima di rapa, ha affermato: «La Cima di Rapa di Minervino è sicuramente un prodotto tipico molto interessante che merita un'attività di ricerca finalizzata alla valorizzazione, perchè è un prodotto che si differenzia da tutti gli altri della nostra regione. C'è bisogno di definire gli interventi precisi finalizzati a capire effettivamente qual è la risorsa genetica che viene utilizzata qui a Minervino, aldilà delle condizioni pedoclimatiche che sicuramente rendono unica questa varietà in relazione poi anche alla tecnica colturale».
Il direttore del GAL Murgia, il dott. Boccaccio, soffermandosi sui finanziamenti ed agevolazioni che possono interessare la Cima di Rapa di Minervino, ha affermato che «la cima di rapa potrebbe benissimo beneficiare di quelli che sono i finanziamenti a sostegno delle produzioni di qualità finalizzate ad ottenere l'ottenimento dei marchi riconosciuti in sede comunitaria come ad esempio il più ambizioso di questi è quello della D.O.P.». Ad inaugurare l'appuntamento culturale c'è stato il Presidente dell'Associazione di Promozione Culturale "Cima di Rapa di Minervino Murge", Filippo Bilanzuoli, il quale ha sottolineato l'importante collaborazione tra l'Università degli Studi di Bari e l'Assocazione Cima di Rapa di Minervino Murge: «In questi mesi abbiamo ricevuto numerosi esperti dall'Università di Bari che hanno studiato il nostro prodotto locale, prelevando campioni e analizzandoli; quindi adesso ci saranno anche i risultati per capire obiettivamente la diversità del prodotto coltivato a Minervino da quello coltivato in altri luoghi»
Il perito agrario e segretario dell'Associazione della Cima di Rapa, Pietro dell'Erba, ha parlato delle modalità di conservazione delle qualità di un prodotto ortofrutticolo fresco affermando che «Nello specifico per la Cima di rapa, considerato un ortaggio a foglia, si utilizza la tecnica della pre - refrigerazione che consiste nell'abbassare rapidamente la temperatura dal livello di campo a quello di conservazione, che deve essere effettuata il più veloce possibile al fine di rallentare il metabolismo dei tessuti vegetali». Un appuntamento che ha visto un'ampia partecipazione della cittadinanza minervinese, interessata da vicino a queste tematiche gastronomiche della propria terra.
Il prof. Santamaria ha illustrato durante il convegno il progetto "Biodiverso Puglia" e le tecniche di produzione: «Il progetto ha come obiettivo principale quello di ridurre il tasso di erosione che ovviamente si sta registrando da diversi anni nella nostra regione per quello che riguarda la biodiversità; nel nostro caso, noi ci occupiamo di ortaggi e quindi cerchiamo di recuperare, di conservare e caratterizzare le varietà locali» e, soffermandosi sulle tecniche di produzione per la cima di rapa, ha affermato: «La Cima di Rapa di Minervino è sicuramente un prodotto tipico molto interessante che merita un'attività di ricerca finalizzata alla valorizzazione, perchè è un prodotto che si differenzia da tutti gli altri della nostra regione. C'è bisogno di definire gli interventi precisi finalizzati a capire effettivamente qual è la risorsa genetica che viene utilizzata qui a Minervino, aldilà delle condizioni pedoclimatiche che sicuramente rendono unica questa varietà in relazione poi anche alla tecnica colturale».
Il direttore del GAL Murgia, il dott. Boccaccio, soffermandosi sui finanziamenti ed agevolazioni che possono interessare la Cima di Rapa di Minervino, ha affermato che «la cima di rapa potrebbe benissimo beneficiare di quelli che sono i finanziamenti a sostegno delle produzioni di qualità finalizzate ad ottenere l'ottenimento dei marchi riconosciuti in sede comunitaria come ad esempio il più ambizioso di questi è quello della D.O.P.». Ad inaugurare l'appuntamento culturale c'è stato il Presidente dell'Associazione di Promozione Culturale "Cima di Rapa di Minervino Murge", Filippo Bilanzuoli, il quale ha sottolineato l'importante collaborazione tra l'Università degli Studi di Bari e l'Assocazione Cima di Rapa di Minervino Murge: «In questi mesi abbiamo ricevuto numerosi esperti dall'Università di Bari che hanno studiato il nostro prodotto locale, prelevando campioni e analizzandoli; quindi adesso ci saranno anche i risultati per capire obiettivamente la diversità del prodotto coltivato a Minervino da quello coltivato in altri luoghi»
Il perito agrario e segretario dell'Associazione della Cima di Rapa, Pietro dell'Erba, ha parlato delle modalità di conservazione delle qualità di un prodotto ortofrutticolo fresco affermando che «Nello specifico per la Cima di rapa, considerato un ortaggio a foglia, si utilizza la tecnica della pre - refrigerazione che consiste nell'abbassare rapidamente la temperatura dal livello di campo a quello di conservazione, che deve essere effettuata il più veloce possibile al fine di rallentare il metabolismo dei tessuti vegetali». Un appuntamento che ha visto un'ampia partecipazione della cittadinanza minervinese, interessata da vicino a queste tematiche gastronomiche della propria terra.