Controlli nelle campagne: 24 lavoratori a nero in 3 aziende
Concluse le operazioni dei Carabinieri. Due attività sospese e 90mila euro di multa
giovedì 27 agosto 2015
16.52
Arriva a conclusione una prima fase di controlli a tappeto nelle campagne della Città di Andria, ma anche in agro di Minervino, e più in generale tra la Provincia di Barletta Andria Trani e quella di Bari. La task force composta dai Carabinieri di Andria guidati dal Maggiore Massimiliano Occhiogrosso, dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Bari e dal personale della Direzione Territoriale del Lavoro di Bari, ha controllato negli ultimi giorni 6 aziende agricole operanti nelle campagne andriesi e dedite alla raccolta e lavorazione di ortofrutta con l'identificazione di 67 lavoratori di cui 24, appartenenti a 3 aziende, irregolari. A carico di due ditte, è stato adottato il provvedimento di sospensione dell'attività imprenditoriale, nonché il deferimento in stato di libertà nei confronti dei rispettivi titolari, avendo violato la normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Nell'ambito dell'intero servizio, infine, sono state comminate sanzioni pecuniarie pari a circa 90mila euro.
L'attività di vigilanza straordinaria in agricoltura, finalizzata alla prevenzione e repressione del caporalato/intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del lavoro ed al contrasto del lavoro sommerso, è nata dopo la morte di Paola Clemente, bracciante agricola di 49 anni, nelle campagne andriesi il 13 luglio scorso. Centinaia i carabinieri impiegati assieme agli Ispettori del lavoro della Direzione Territoriale di Bari e al personale delle altre agenzie nell'anno solare in corso. Dal Comando provinciale di Bari, infatti, arrivano i numeri dell'anno 2015 in tema di contrasto al lavoro nero. Tra Bari e Bat, infatti, sono stati 60 i controlli eseguiti, tra cui 43 aziende agricole, 14 esercizi pubblici e 5 attività commerciali, 44 delle quali con l'impiego di lavoratori irregolari. 166 i lavoratori irregolari individuati, 7 le persone denunciate all'Autorità Giudiziaria, 44 le contestazioni amministrative e 688.000 di euro di sanzioni pecuniarie elevate.
La stretta collaborazione avviata tra Carabinieri e Direzione Territoriale del Lavoro oltre alle altre agenzie locali coinvolte (INPS, INAIL, SPESAL, ASL), hanno consentito di ottenere risultati tanngibili in tema di contrasto al lavoro nero ed emersione del fenomeno, specie nel settore dell'edilizia, dell'agricoltura e del tessile, oltre che in quello turistico. L'attività è finalizzata ad aggredire le forme di lavoro nero nei vari settori, che la contingente crisi economica ha diffuso in numero rilevante, anche attraverso l'utilizzo di cittadini irregolari/extracomunitari, all'incremento delle attività di controllo nei centri urbani per individuare quelle abitazioni trasformate in opifici, all'azione di controllo verso le attività lavorative stagionali, al monitoraggio delle attività produttive per individuare eventuali infiltrazioni da parte della criminalità organizzata e alla verifica della corretta applicazione della normativa sulla tutela della salute dei lavoratori e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
L'attività di vigilanza straordinaria in agricoltura, finalizzata alla prevenzione e repressione del caporalato/intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del lavoro ed al contrasto del lavoro sommerso, è nata dopo la morte di Paola Clemente, bracciante agricola di 49 anni, nelle campagne andriesi il 13 luglio scorso. Centinaia i carabinieri impiegati assieme agli Ispettori del lavoro della Direzione Territoriale di Bari e al personale delle altre agenzie nell'anno solare in corso. Dal Comando provinciale di Bari, infatti, arrivano i numeri dell'anno 2015 in tema di contrasto al lavoro nero. Tra Bari e Bat, infatti, sono stati 60 i controlli eseguiti, tra cui 43 aziende agricole, 14 esercizi pubblici e 5 attività commerciali, 44 delle quali con l'impiego di lavoratori irregolari. 166 i lavoratori irregolari individuati, 7 le persone denunciate all'Autorità Giudiziaria, 44 le contestazioni amministrative e 688.000 di euro di sanzioni pecuniarie elevate.
La stretta collaborazione avviata tra Carabinieri e Direzione Territoriale del Lavoro oltre alle altre agenzie locali coinvolte (INPS, INAIL, SPESAL, ASL), hanno consentito di ottenere risultati tanngibili in tema di contrasto al lavoro nero ed emersione del fenomeno, specie nel settore dell'edilizia, dell'agricoltura e del tessile, oltre che in quello turistico. L'attività è finalizzata ad aggredire le forme di lavoro nero nei vari settori, che la contingente crisi economica ha diffuso in numero rilevante, anche attraverso l'utilizzo di cittadini irregolari/extracomunitari, all'incremento delle attività di controllo nei centri urbani per individuare quelle abitazioni trasformate in opifici, all'azione di controllo verso le attività lavorative stagionali, al monitoraggio delle attività produttive per individuare eventuali infiltrazioni da parte della criminalità organizzata e alla verifica della corretta applicazione della normativa sulla tutela della salute dei lavoratori e della sicurezza sui luoghi di lavoro.